Eni: per Barclays ha carte in regola per sovraperformare nel 2024. Obiettivo 100 mld di market cap?
Secondo gli analisti di Barclays, Eni rappresenta un’anomalia nel panorama energetico europeo e con le giuste condizioni di mercato potrebbe presto raggiungere il range compreso tra 75 e 100 miliardi di euro di capitalizzazione.
Teniamo presente che al momento Eni vanta una market cap di poco più di 50 miliardi di euro (55 mld di dollari), occupando così la quarta posizione nella classifica delle blue chips di Piazza Affari, mentre il podio è ad oggi ancora occupato da Enel con ben 68 miliardi di market cap.
Ma quali sono le ragioni che hanno spinto gli strateghi di Barclays a formulare questo ambizioso obiettivo per il cane a sei zampe?
Eni verso il raddoppio della market cap?
Secondo quanto riportato questa mattina in un report dedicato dal titolo “Eni, could it be $100bn market cap?”, nel 2023 Eni è stato il titolo energetico che ha realizzato la migliore performance tra tutti quelli che sono seguiti e monitorati dagli analisti di Barclays. Inoltre, gli strateghi inglesi credono che la tendenza osservata nel 2023 potrebbe continuare anche quest’anno grazie allo “slancio operativo supportato da rendimenti di cassa interessanti“.
In ogni caso, per continuare la sua cavalcata rialzista, Eni avrebbe bisogno anche del sostegno dei prezzi di gas e petrolio.
Per Barclays, Eni è l’azienda in cui cresce più rapidamente il business upstream (esplorazione, estrazione e produzione di petrolio grezzo e gas naturale) che cresce più rapidamente delle suoi competitors, “con una buona visibilità della pipeline a breve termine e utili maggiormente legati ai prezzi delle materie prime“.
Ma non solo, Eni vanta anche “una strategia chiara per migliorare il business downstream attraverso la transizione energetica“. Più nello specifico, per Barclays, Eni beneficerà della “crescita nel settore dei biocarburanti“.
Per queste ragioni Barclays mantiene il rating Overweight (sovrappesare), con un prezzo obiettivo di €19 ad azione, con gli analisti che ritengono che la valutazione di Eni “non sia eccessivamente costosa, considerato il rendimento da dividendi superiore del 20% circa rispetto alla media del settore stimata nel 2024/25″.
Tuttavia, gli stessi analisti di Barclays ritengono troppo ottimiste la previsione di vedere presto Eni nel club delle società da 100 miliardi di dollari: “al momento, questa vetta è probabilmente un’esagerazione, ma riteniamo che la quota dei 75 miliardi di dollari sia un risultato fattibile”.
Eni buca il supporto a 14,7 euro
In ogni caso, al momento Eni mostra un calo di oltre il 2%, con il titolo che ha rotto al ribasso il livello di supporto statico a 14,7 euro ad azione. Ora il gruppo guidato dall’Ad Descalzi quota a 14,6 euro e in caso di proseguimento della debolezza anche nelle prossime sedute il successivo livello di supporto che potrebbe sorreggere i prezzi si trova in area 14,2 euro, livello da cui transita la media mobile a 200 giorni (linea arancione).
Al rialzo, le aree di resistenza principali si trovano prima verso la quota psicologica dei 15 euro, livello da cui transita la media a 50 giorni (linea blu) e poi più in alto verso i 15,8 euro, un’area di prezzo che tra ottobre e novembre del 2023 ha impedito ai prezzi di proseguire la tendenza rialzista.
Da inizio anno Eni mostra al momento una performance negativa del -5,3%, con il peggioramento del quadro grafico che nelle ultime sedute è reso evidente anche dall’analisi algoritmica con l’indicatore di direzione Parabolic Sar che ha virato in direzione short.
Tuttavia, la tendenza di medio periodo di Eni è positiva, con il titolo che dai minimi del 2020 mostra un bilancio del +153%.
Analisti ottimisti sul titolo
Guardando al consensus su Bloomberg vediamo come la gran parte degli analisti mantenga una visione positiva sul titolo. In tal senso, 21 analisti che seguono il titolo dicono “buy” su Eni, in 10 dicono di mantenerlo in portafoglio (“hold”), mentre nessun analisti, al momento, ha una visione ribassista su Eni.
Per quanto riguarda il prezzo obiettivo a 12 mesi, mediamente gli analisti lo hanno posizionato a 17,7 euro ad azione, il che implicherebbe un rendimento potenziale di circa il 21% dai prezzi attuali a Piazza Affari.