Notizie Notizie Italia Inflazione Italia rallenta ad agosto? Occhio al core e servizi. UNC presenta piaga consumatori: ‘estate rovente’

Inflazione Italia rallenta ad agosto? Occhio al core e servizi. UNC presenta piaga consumatori: ‘estate rovente’

30 Agosto 2024 12:51

Non solo inflazione dell’area euro nel suo complesso, annunciata oggi dall’Eurostat. Oggi a essere pubblicata è stata anche l’inflazione dell’Italia, resa nota dall’Istat, Istituto Nazionale di Statistica.

L’Istat ha annunciato che, secondo le stime preliminari, nel mese di agosto 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,2% su base mensile e dell’1,1% su base annua, rispetto al +1,3% del mese precedente.

Inflazione Italia: inflazione di fondo accelera il passo ad agosto

Il lieve rallentamento del tasso d’inflazione – si legge nella notta dell’istituto – riflette in primo luogo l’ampliarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -6,0% a -8,6%) e dei beni durevoli (da -1,2% a -1,8%), ma anche la decelerazione dei prezzi dei servizi relativi all’abitazione (da +2,7% a +2,5%). Un sostegno alla dinamica dell’indice generale si deve invece all’accelerazione dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +11,7% a +14,0%) e, in misura minore, dei servizi relativi ai trasporti (da +2,2% a +2,9%) e dei beni alimentari lavorati (da +1,6% a +1,8%)“.

Per quanto riguarda l’ inflazione di fondo, ovvero a quella al netto degli energetici e degli alimentari freschi, il trend è stato di un rialzo pari a +2,0% (in accelerazione rispetto al +1,9% di luglio, mentre quella al netto dei soli beni energetici ha segnato una crescita pari a +1,9% (rispetto al +1,8%)”.

L’Istat ha illustrato il trend dei prezzi in Italia, spiegando che, nel loro complesso, i prezzi dei beni hanno accentuato il “calo su base tendenziale (da -0,1% a -0,5%), mentre la dinamica dei servizi” è risultata in “lieve accelerazione (da +3,0% a +3,2%)”, fattore che ha portato il “differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni” ad allargarsi, “portandosi a +3,7 punti percentuali (dai +3,1 di luglio)”.

I numeri annunciati dall’Istat hanno confermato dunque anch’essi, così come era stato messo in evidenza dal dato relativo all’inflazione della Germania reso noto nella giornata di ieri, e così come è stato indicato dallo stesso dato relativo a tutta l’inflazione dell’area euro diffuso oggi, la persistenza dell’inflazione dei servizi, menzionata espressamente nelle ultime ore da Isabel Schnabel, esponente del Comitato esecutivo della Bce.

E’ proprio questa inflazione dei servizi ancora alta che sta impedendo all’Eurotower di stappare lo spumante e di poter decretare la vittoria nei confronti del trend dei prezzi dell’Eurozona.

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Inflazione Italia: accelerano carrello spesa e prezzi servizi

Tornando all’Italia, l’Istat ha elencato il trend di alcune tra le componenti più importanti del dato relativo all’inflazione del mese di agosto.

Nello specifico i “prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona” si sono rafforzati “su base tendenziale (da +0,7% a +0,9%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto” hanno smorzato il ritmo di crescita “(da +1,8% a +1,1%)”.

L’aumento congiunturale dell’indice generale – ha spiegato ancora l’Istat – riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei beni energetici regolamentati (+3,2%), dei servizi relativi ai trasporti (+1,9%, dovuto per lo più a fattori stagionali) e dei beni alimentari lavorati (+0,9%). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (-1,0%) e dei beni alimentari non lavorati (-0,6%)”.

In generale, l’inflazione acquisita per il 2024 è dunque pari per l’Italia a una crescita dell’1,1% per l’indice generale e a +2,2% per la componente di fondo, ovvero per quella core.

L’Istat ha così commentato i numeri:

“Ad agosto, secondo le stime preliminari, l’inflazione scende a +1,1%, dal +1,3% del mese precedente, essenzialmente per l’ampliarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici (-6,1% da -4,0% di luglio), nonostante le spinte al rialzo registrate nel settore degli energetici regolamentati. Nel comparto alimentare i prezzi dei prodotti lavorati tendono ad aumentare il loro ritmo di crescita su base annua, contribuendo all’accelerazione dei prezzi del ‘carrello della spesa’ (+0,9% da +0,7%). Un sostegno all’inflazione si deve inoltre all’evoluzione dei prezzi dei servizi, che risente delle tensioni nel settore del trasporto aereo. Ad agosto l’inflazione di fondo sale a +2,0% (da +1,9% di luglio)”.

La conta dei danni dell’UNC: estate rovente

Un deciso malcontento è stato espresso dall’Unione Nazionale Consumatori (UNC), nella nota con cui l’associazione ha commentato i numeri diffusi dall’Istat.

“Secondo i dati provvisori di agosto resi noti oggi dall’Istat, l’inflazione annua è pari +1,1%, da +1,3% del mese precedente, quella mensile è pari a +0,2%”.

“Estate rovente – ha sottolineato nello specifico Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Dopo i rincari stellari di giugno e luglio, anche ad agosto si registra un’estate salata per chi è andato in ferie. Un’infiammata dei prezzi che fa segnare ai servizi ricettivi e di ristorazione il balzo più elevato tra le divisioni di spesa, +4,4% su agosto 2023, in risalita rispetto al salto giù elevato di luglio, pari al 4,3%”.

“Significa che, solo per fronteggiare i rialzi di alberghi e ristoranti, una coppia con due figli ha speso 108 euro in più su base annua. Per una coppia con 1 figlio il costo è di 97 euro in più, per una famiglia media l’esborso aggiuntivo è di 71 euro. Insomma, si approfitta della voglia di vacanze degli italiani per speculare” ha continuato il numero uno dell’Associazione.

“Ma la cosa più grave è che i prodotti alimentari e bevande analcoliche, che su base tendenziale stavano scendendo ininterrottamente da marzo 2023, con un’unica pausa tra novembre e dicembre 2023 quando l’inflazione era rimasta stabile a +5,9%, hanno ripreso a salire, da +0,9% di luglio a +1,1%. Un rincaro che colpisce anche chi le ferie non se le può nemmeno permettere”.

Il risultato è che “per una coppia con due figli, l’inflazione tendenziale pari all’1,1% significa un aumento del costo della vita complessivamente pari a 221 euro su base annua, ma 88 euro in più se ne vanno solo per mangiare e bere. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 203 euro, 80 euro per cibo e bevande”, ha concluso il presidente dell’UNC.

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