Tassi Fed: dopo parole Powell quanti tagli? Come muoversi a Piazza Affari
Come muoversi a Piazza Affari con la Fed di Jerome Powell pronta ad annunciare il primo taglio dei tassi sui fed funds Usa in più di quattro anni? E quanto l’entusiasmo che ha avvolto Wall Street venerdì scorso ha spazio, e anche motivi, per andare avanti?
Che, in occasione del simposio di Jackson Hole il presidente della banca centrale americana si sia detto finalmente pronto a tagliare i tassi di interesse degli Stati Uniti, è un dato di fatto inoppugnabile.
Mancano tuttavia alcuni elementi che, a ben guardare, sono gli stessi che mancavano prima: il timing e l’entità del taglio dei tassi che Powell avrebbe intenzione di varare.
Non per niente c’è chi come Ed Yardeni, analista della sua Yardeni Research, mette già le mani avanti, avvertendo che i dati macro “più forti delle attese che arriveranno probabilmente nel corso delle prossime settimane, a nostro avviso, potrebbero affossare le aspettative sui tagli dei tassi”.
Nel commentare quanto detto dal presidente della Federal Reserve venerdì scorso, Yardeni ha affermato che “il discorso di Powell a Jackson Hole è stato dovish in modo inequivocabile”. Non solo. Quel discorso è stato anche “senza alcuna ombra di dubbio bullish per il mercato azionario, in quanto ha confermato le aspettative diffuse di un taglio dei tassi sui fed funds nel mese di settembre e di molti altri tagli a seguire”.
Tuttavia, ha avvertito lo strategist, “è possibile che il mercato azionario avesse scontato la maggior parte di queste aspettative”.
Fed: su cosa scommettono i mercati dopo il discorso di Powell
Detto questo, le scommesse su una prima sforbiciata dei tassi firmata dalla Fed, nella imminente riunione del Fomc – il braccio di politica monetaria della Fed – di settembre sono sicuramente aumentate.
Lo ha fatto notare anche Luigi de Bellis, co-responsabile del team di ricerca di Equita, scrivendo che, a seguito del discorso di Powell, “i mercati hanno aumentato leggermente le aspettative di un taglio tassi per il 2024 e 2025, e stanno prezzando ora una probabilità del 35% per un taglio di 50bps il mese prossimo rispetto al 25% prima del discorso”.
D’altronde, ha spiegato de Bellis, “Powell ha affermato di essere fiducioso che l’inflazione sia sulla strada giusta per raggiungere il 2% e che non desidera un ulteriore raffreddamento del mercato del lavoro: ‘I rischi al rialzo per l’inflazione si sono ridotti. E i rischi al ribasso per l’occupazione sono aumentati'”, ha scritto de Bellis, ricordando quanto affermato dal numero uno della Fed qualche giorno fa, rimarcando così come il banchiere centrale, in sostanza, si sia mostrato particolarmente preoccupato delle condizioni in cui versa il mercato del lavoro Usa.
Allo stesso tempo, non è trapelato neanche un grande timore per l’arrivo di una recessione.
Powell ha infatti sottolineato, ha ricordato l’esperto di Equita, che “il mercato del lavoro si è ‘raffreddato notevolmente rispetto al suo stato precedentemente surriscaldato’ e che ‘l’aumento della disoccupazione non è stato il risultato di licenziamenti elevati, come avviene tipicamente in una fase di recessione economica’”.
Tutte frasi che, secondo de Bellis, indicano che “la Fed vede il prossimo ciclo di riduzione tassi non come una reazione a un marcato rallentamento dell’economia, ma piuttosto come un ritorno verso il tasso neutrale“.
E “un taglio dei tassi della Fed, in un contesto di normalizzazione dei tassi di interesse senza un significativo deterioramento del mercato del lavoro e dell’economia, rappresenta un fattore positivo per i mercati azionari”.
Tassi Fed e Piazza Affari: i titoli da preferire secondo Equita
In questo contesto, il co-responsabile del team di ricerca di Equita ha reso nota la view di Equita sull’azionario, in particolare per Piazza Affari:
“In particolare, in questo scenario, riteniamo che i titoli di qualità e growth siano da preferire rispetto ai ciclici (tra i nostri preferiti: DiaSorin, Campari, Moltiply, Marr, Reply, Technogym). Nel settore finanziario, ci aspettiamo che un contesto di graduale calo dei tassi di interesse favorisca i titoli del risparmio gestito (i nostri preferiti sono Mediolanum e Fineco), le società meno sensibili al margine di interesse (come Mediobanca) o le banche con una maggiore quota di ricavi da commissioni (Intesa, Credem). Il recente peggioramento del mercato del lavoro e di altri indicatori macroeconomici, unito all’incertezza geopolitica (con le tensioni in Medio Oriente), richiede tuttavia un attento monitoraggio”, ha avvertito Luigi de Bellis.
La view di Pimco sulle prossime mosse sui tassi di Powell
Tornando a cosa farà e a quanto soprattutto taglierà la Fed di Jerome Powell nei prossimi meeting del Fomc, nella nota “Powell sulle mosse della Fed: È arrivato il momento” Richard Clarida, Global Economic Advisor di PIMCO, ha presentato il suo outlook sui tassi Usa:
“Riteniamo che le parole ‘è giunto il momento’ chiariscano che la Fed taglierà i tassi di almeno 25 punti base nella riunione di settembre e che segnalerà, attraverso le sue proiezioni ‘dot plot’, che sono attesi almeno altri due tagli di 25 punti base nelle restanti due riunioni di quest’anno, a novembre e dicembre”.
Clarida ha aggiunto inoltre che, “sebbene la Fed sia solita affermare di essere ‘dipendente dai dati e non da singoli indicatori’, il rapporto sull’occupazione di agosto, pubblicato il 6 settembre, sarà probabilmente significativo nella discussione ’25 contro 50′ alla prossima riunione. I dettagli devono ancora essere messi a fuoco, ma per la Fed la direzione di marcia sembra chiara”.
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Un commento sulle parole di Powell è arrivato anche da Blerina Uruci, Chief US Economist di T. Rowe Price, che ha concordato sul fatto che “dati sul mercato del lavoro più deboli del previsto possono indurre la Fed a tagliare di 50 pb”.
Per dati più deboli, Uruci ha spiegato di intendere “un ulteriore aumento del tasso di disoccupazione o una crescita dei salari inferiori a 100mila dollari”.
“Powell ha mantenuto la dipendenza dai dati – ha detto ancora la responsabile della divisione di T. Rowe Price dedicata all’economia degli Stati Uniti, rivelando poi il proprio outlook sui tassi:
“La mia ipotesi di base è che la Fed inizierà a tagliare di 25 pb alla riunione di settembre e che procederà con un taglio di 25 pb a riunione fino alla fine dell’anno. Questo è ciò che probabilmente mostrerà il dot plot di settembre”.
Se poi l’economia dovesse evolversi come Uruci prevede, quest’anno potrebbe non essere “necessario un taglio di 50 pb e l’entità totale di tagli nei prossimi 12 mesi” potrebbe essere compresa tra 100 e 125 pb, a fronte di quanto prezzato dai mercati, che si aspettano 200 pb.