Notizie Dati Macroeconomici Inflazione Usa, in arrivo il Pce core: Fed alla finestra per tagli tassi

Inflazione Usa, in arrivo il Pce core: Fed alla finestra per tagli tassi

29 Agosto 2024 11:57

Il dato di domani sul core Pce statunitense di luglio rappresenta uno dei principali market mover di questa settimana, insieme ai risultati di Nvidia diffusi ieri e all’inflazione dell’eurozona, anch’essa in programma venerdì. La misura dei prezzi preferita dalla Fed è prevista in lieve aumento, ma questo non dovrebbe intaccare le chance di un primo taglio dei tassi a settembre.

Le stime sul Pce core di agosto

L’indice Pce (Personal consumption expenditures) viene ritenuto dalla Fed una delle misure più adeguate a misurare l’andamento dei prezzi. In particolare, viene monitorata con attenzione la componente core, che esclude le voci più volatili (energetici e alimentari).

Le stime degli analisti indicano un core Pce in lieve accelerazione su base annua a luglio, dal 2,6% al 2,7%, con un incremento mensile dello 0,2%. L’indice che comprende prezzi energetici e alimentari è invece atteso al 2,6% annuo, rispetto al 2,5% di giugno, con un aumento dello 0,2% su base congiunturale.

La spesa personale corretta per l’inflazione è prevista in crescita dello 0,3% a luglio.

Fed apre a tagli tassi con ritorno inflazione al 2%

I mercati hanno intensificato le scommesse sui tagli dei tassi da parte della Federal Reserve a seguito dell’intervento di Jerome Powell a Jackson Hole. Il presidente ha utilizzato toni fortemente accomodanti, affermando che “è giunto il momento” di abbassare i costi di finanziamento, mostrandosi fiducioso sul ritorno dell’inflazione verso il target del 2% fissato dalla banca centrale.

Nelle ultime ore, anche il numero uno della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha aperto ad un taglio, pur sottolineando la necessità di osservare più dati prima della decisione. In particolare, ha fatto riferimento ai prossimi rapporti sull’inflazione e sull’occupazione.

Focus anche sul mercato del lavoro

Il mercato del lavoro ha avuto un ruolo importante in questa svolta dovish della Fed, complice l’aumento più rapido del previsto del tasso di disoccupazione. Visto il ritardo di trasmissione della politica monetaria all’economia reale, è probabile che il mercato del lavoro continui a evidenziare un raffreddamento, o persino un deterioramento, nei mesi a venire, anche nel caso (ormai quasi certo) in cui la banca centrale cominci a tagliare i tassi.

Al momento, i mercati prevedono un allentamento monetario di circa 100 punti base entro fine anno, ossia due tagli da 25 bp e uno da 50 bp nelle riunioni di settembre, novembre e dicembre.

Da monitorare con attenzione, oltre al report sul core Pce di luglio in uscita domani, anche i dati sul mercato del lavoro di venerdì 6 settembre, relativi al mese di agosto.