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First Citizens acquisterà la fallita SVB. L’accordo

27 Marzo 2023 12:19

First Citizens acquista la fallita SVB. L’accordo con la FDIC

First Citizens Bank  acquisterà i depositi e i prestiti di Silicon Valley Bank (SVB), la banca americana più grande a chiudere i battenti, lo scorso 10 marzo, dai tempi del crac di Washington Mutual e di Lehman Brothers del 2008.

Ad annunciarlo la FDIC (Federal Depost Insurance Corporation), autorità federale Usa di garanzia sui depositi.

Le 17 filiali di Silicon Valley Bridge Bank, National Association, apriranno come filiali di First–Citizens Bank & Trust Company a partire dalla giornata di lunedì, 27 marzo, 2023 (oggi)”, ha reso noto la FDIC, che aveva preso il controllo di SVB dopo il crac dell’istituto.

“Tutti i depositi rilevati da First Citizens Bank & Trust Company continueranno a essere assicurati dall’FDIC fino al tetto massimo di garanzia”, ha annunciato ancora l’agenzia.

I dettagli dell’accordo

L’accordo vedrà First Citizens Bank rilevare asset SVB di un valore di 72 miliardi di dollari circa, a uno sconto pari a $16,5 miliardi.

Allo stesso tempo, 90 miliardi di dollari circa di strumenti finanziari e di altri asset di Silicon Valley Bank rimarranno “in amministrazione controllata per disposizione della FDIC” .

In più, si legge nel comunicato diramato dall’Autorità federale americana, “la FDIC ha ricevuto diritti di rivalutazione in First Citizens BancShares, (banca di Raleigh, North Carolina)”, per la precisione in “azioni ordinarie per un valore potenziale fino a 500 milioni”.

Con l’annuncio di oggi, l’agenzia federale di garanzia dei depositi FDIC ha reso noto anche che il costo del fallimento di SVB sul suo fondo di assicurazione sui depositi Deposit Insurance Fund (DIF) ammonterà a 20 miliardi di dollari circa. Il costo definitivo sarà comunicato al termine del processo di amministrazione controllata avviato sulla banca.

La FDIC ha confermato inoltre che, in data 10 marzo, giorno a cui si fa risalire il crac di Silicon Valley Bank, l’istituto deteneva asset totali per un valore di 167 miliardi di dollari, a fronte di depositi per 119 miliardi di dollari circa.

I clienti di Silicon Valley Bridge Bank, National Association – si legge nella nota dell’autorità – dovranno continuare a far riferimento alle filiali attuali fino a quando First Citizens Bank & Trust Company comunicherà che la conversione dei sistemi sarà stata completata, permettendo l’erogazione di tutti i servizi in altri suoi sportelli”.

First Citizens: l’accordo di garanzia sui prestiti SVB con l’FDIC

First Citizens è una banca americana che offre servizi bancari generali attraverso più di 550 tra filiali e uffici, presenti in 23 stati Usa.

L’istituto rileverà $110 miliardi di asset di SVB, insieme a $56 miliardi di depositi e $72 miliardi di prestiti.

First Citizens ha concluso anche un accordo con l’FDIC che la proteggerà dalle perdite potenziali in cui potrebbe incorrere con l’acquisto dei prestiti commerciali di Silicon Valley Bank.

L’acquisto dei depositi e dei prestiti di SVB da parte di First Citizens Bank arriva dopo la decisione delle autorità federali degli Stati Uniti FDIC, Fed e dipartimento del Tesoro , annunciata lo scorso 10 marzo, di sequestrare gli asset della banca e di prenderne il controllo, a seguito del fenomeno bank run (corsa agli sportelli) che ha colpito l’istituto, sancendone il fallimento.

Crac SVB genesi della crisi delle banche in Usa ed Europa

Proprio la carrellata di annunci shock arrivati prima dalla stessa Silicon Valley Bank e successivamente dalle autorità  – dopo che, nell’arco di una sola giornata, i depositanti di SVB avevano ritirato ben 42 miliardi di dollari – hanno scatenato negli Stati Uniti, ma anche a livello globale, il panico sui mercati, riportando sulla finanza made in Usa il ricordo del crac di Lehman Brothers.

E’ al crac di SVB che si fa risalire la paura di un effetto contagio che si è tradotta nel dramma di Credit Suisse, banca svizzera salvata per il rotto della cuffia dal governo elvetico e dalla Swiss National Bank (SNB), attraverso l’accordo di matrimonio forzato con la rivale UBS.

Sempre SVB è  identificata come il punto di partenza della crisi delle banche che, venerdì scorso, ha fatto scattare l’alert anche sul destino di Deutsche Bank.

SVB è stata di fatto la banca americana più grande a chiudere i battenti dal crac di Washington Mutual avvenuto nel 2008, anno in cui è stata decretata la fine delle trasmissioni anche per l’ex colosso bancario Lehman Brothers.

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Il crac di SVB, unito al fallimento anche della crypto bank Signature Bank, arrivato pochi giorni dopo la liquidazione di Silvergate ha innescato un tonfo dei mercati azionari in tutto il mondo attraverso una ondata di sell che ha travolto i titoli bancari, in primis quelli delle banche regionali, o anche di piccola-media dimensione, made in Usa.

In particolare il titolo First Republic è stato attaccato da smobilizzi record, dopo che la banca è stata identificata come prossimo tassello del domino a cadere.