Commerzbank, oro e gli altri grafici chiave del mese di settembre
Il mese di settembre si avvia verso la conclusione, lasciando spazio all’ultimo trimestre del 2024. Gli ultimi 30 giorni sono stati complessivamente positivi per le borse internazionali, soprattutto grazie ai tagli dei tassi delle banche centrali e agli stimoli della Cina per rilanciare l’economia. Fra le materie prime, l’oro ha aggiornato i massimi storici, ma anche le commodities ad utilizzo industriale come rame e argento hanno registrato rialzi. In calo invece il petrolio, in scia alle prospettive di un surplus di offerta. Sul Forex, le mosse della Fed hanno indebolito il dollaro rispetto alle altre valute principali, mentre le criptovalute hanno guadagnato nuovamente terreno. Ecco alcuni tra i grafici e i temi più interessanti di questo mese.
Cina, indice Csi 300 sui massimi da oltre un anno
Fra gli indici azionari spiccano i rialzi dei listini cinesi, sostenuti dalle misure delle autorità per rilanciare l’economia e centrare il target di crescita del 5% fissato dal governo di Pechino.
In particolare, l’indice Shanghai Shenzhen CSI 300 ha messo a segno un balzo del 21% a settembre, riportandosi sui livelli di agosto 2023, quando il tracollo di Evergrande ha chiarito la portata della crisi immobiliare in corso nel Paese.
La scorsa settimana, la banca centrale cinese ha varato un pacchetto di stimoli che include un taglio dei tassi di interesse, interventi a sostegno del settore real estate e del comparto azionario. Malgrado i dubbi degli analisti sul lungo termine, i provvedimenti hanno riscosso l’apprezzamento del mercato, come dimostra l’impennata del 25% dell’indice nelle ultime cinque sedute.
Commerzbank spinta verso l’alto da Unicredit
Nelle ultime settimane, la telenovela Unicredit-Commerzbank ha acceso i riflettori sul settore bancario, alimentando le scommesse su una fusione transfrontaliera.
Dopo l’acquisto di una partecipazione del 9% da parte di Unicredit, Commerzbank si è portata sui massimi dal 2011, registrando un marcato gap rialzista in avvio di seduta l’11 settembre. In seguito, la banca italiana è salita al 21%, ravvivando le ipotesi speculative sulle nozze con l’istituto tedesco.
Dal canto suo, Unicredit è in rialzo di oltre il 60% quest’anno, sostenuta anche dall’ennesima revisione al rialzo delle stime sugli utili.
Oro sui massimi storici a settembre
L’oro prosegue la sua corsa apparentemente inarrestabile, aggiornando di volta in volta i record storici. A settembre il metallo prezioso ha toccato un nuovo picco a 2.685 dollari l’oncia, sostenuto dai tagli dei tassi della Fed e dalla continua domanda di beni rifugio in un contesto caratterizzato da incertezze geopolitiche.
L’allentamento monetario riduce il costo opportunità dell’asset, che non paga interessi, e al tempo stesso indebolisce il biglietto verde, con effetto positivo sui prezzi delle commodities quotate in dollari.
Secondo alcuni analisti, gli acquisti da parte delle banche centrali, che hanno guidato i rialzi dell’oro nella prima parte di settembre, potrebbero proseguire ed essere affiancati da una rinnovata domanda da parte del pubblico retail, con un ritorno dei flussi negli ETF.
Cambio euro/dollaro in area 1,12
Come anticipato, le mosse della Fed nella riunione di settembre hanno avuto un impatto sul dollaro. Il Fomc ha effettuato il primo, attesissimo, taglio dei tassi optando fin da subito per una riduzione da 50 punti base, rispetto all’ipotesi alternativa di soli 25 bp.
Le proiezioni dei funzionari, sintetizzate nel dot plot, hanno mostrato un ulteriore allentamento atteso di mezzo punto percentuale nelle prossime due riunioni da qui a fine anno. Dinamiche che hanno contribuito a spingere il cambio euro/dollaro verso la soglia di 1,12 già testata ad agosto.
Il prossimo grande market mover che potrebbe condizionare le aspettative sui tagli dei tassi e la direzione del biglietto verde sono i dati di settembre sul mercato del lavoro, in uscita questo venerdì, dopo i numeri sostanzialmente in linea con le attese del core Pce di agosto.
Bitcoin e altre criptovalute in rialzo a settembre
Infine, uno sguardo alle criptovalute che nell’ultimo mese hanno registrato performance decisamente positive. Il Bitcoin in particolare si avvia a chiudere uno dei migliori settembre di sempre, con un guadagno superiore all’8%, rispetto ad un calo medio del 6% circa nell’ultimo decennio.
I tagli dei tassi da parte della Fed, la Bce e della Pboc cinese hanno alimentato un sentiment di propensione al rischio, favorendo anche gli acquisti sugli asset digitali.
Oltre alla politica monetaria, gli operatori monitorano da vicino anche le imminenti elezioni presidenziali statunitensi del 5 novembre, che potrebbero portare ad una revisione delle normative sulle criptovalute. Secondo una nota dell’exchange di criptovalute Kraken, un fallimento nel superare con decisione i 65 mila dollari potrebbe presagire una fase di debolezza per il Bitcoin.