Notizie Indici e quotazioni Dax, il divario tra l’indice azionario e l’economia è sostenibile?

Dax, il divario tra l’indice azionario e l’economia è sostenibile?

11 Settembre 2024 09:23

Continua a tenere banco la divergenza tra lo stato di salute dell’economia tedesca e quanto si apprende dai mercati, con un indice Dax che nelle sedute di inizio settembre ha toccato nuovi massimi storici sul livello di 18.990,78 punti. Per una nazione la cui economia continua a navigare in acque agitate, con una crescita rallentata e un’inflazione ancora elevata, sorprende l’andamento del principale indice azionario tedesco con un background ancora fortemente rialzista. La domanda che sorge spontanea è, quindi, per quanto ancora potrà sostenere questo passo?

Problemi dall’industria e tensioni politiche

Tra le principali problematiche che la Germania sta affrontando in questo periodo troviamo l’inflazione che continua a pesare sulla produzione con costi dell’energia che penalizzano la catena di approvvigionamento. La sofferenza della produzione si evidenzia anche dalle recenti problematiche che i due colossi del settore automobilistico, Volkswagen e BMW, hanno dovuto affrontare: la combinazione tra il rallentamento delle vendite globali e l’aumento dei costi di produzione dovuto alla transizione verso veicoli elettrici, hanno causato una serie di tagli del personale, soprattutto in alcune delle aree produttive storiche. In generale, tuttavia, il mercato del lavoro rimane relativamente stabile, con un tasso di disoccupazione al 5-6%, ma i malumori per le condizioni di lavoro sono in forte aumento.

Anche sul fronte politico si gioca una partita complessa, con le elezioni del 2025 all’orizzonte ed un SPD, partito dell’attuale Cancelliere Scholz, alle prese con tensioni interne con gli alleati, verdi e FDP, e perdita di popolarità. La sconfitta in Turingia ed i sorprendenti risultati in Sassonia in favore dei populisti sono solo le ultime problematiche da affrontare da parte dell’attuale governo, in quanto le divergenze interne in tema di politiche fiscali e riforme energetiche potrebbero minarne la stabilità e l’esito delle prossime elezioni.

Le previsioni per fine anno

La Germania si trova di fronte a sfide complesse nei prossimi mesi. La capacità di gestione politica e di adattamento del suo tessuto economico sarà cruciale per evitare scenari di recessione e garantire una ripresa stabile nel 2025. Seppure eventuali aiuti da parte della Bce, in tema di politica monetaria, potrebbero giungere al fine di stimolare la ripresa economica, le difficoltà dell’apparato industriale sembrano incrementare, così come le preoccupazione degli addetti ai lavori. Attenzione quindi ad eventuali ripercussioni anche sull’indice Dax.

L’outlook grafico dell’indice Dax

Volatilità a fare da padrona sul grafico dell’indice Dax, che comprende le 40 maggiori società tedesche, nonostante una performance positiva sulla maggior parte dei confronti temporali, con un +8,5% circa da inizio 2024.

Grafico che presenta alcuni segnali di debolezza nel breve periodo ma attenzione ad un eventuale consolidamento che potrebbe influenzare l’andamento dell’indice anche nel medio-lungo termine.

In un orizzonte temporale ravvicinato si evince la presenza di una potenziale inversione di tendenza attraverso la rottura della trendline (in blu) ad inclinazione positiva, che, nonostante il tentativo di recupero che ha portato alla formazione dei massimi storici, al momento si conferma in ottica ribassista. La significatività del secondo punto di rottura si registra a seguito dell’apertura in gap down e, soprattutto, a seguito dei massimi storici, segnati sul livello di 18.990,78 punti, ma arrivati in scia ad alcune contraddizioni.

In primo luogo, si evidenzia la presenza di una divergenza tra grafico del RSI a 14 periodi e serie storica dell’indice. I massimi sono stati registrati con un oscillatore che ha sfiorato l’area di iper-comprato salvo poi virare al ribasso. Inoltre, sull’oscillatore si segnala la rottura dei supporti statici (in verde) in concomitanza della débacle sulla trendline.

Altro segnale che evidenzia una contraddizione nella fase di costruzione dei massimi e la progressiva perdita di forza del trend è il segnale che giunge sul fronte dei volumi. Questi hanno segnato una diminuzione sempre maggiore, ad eccezione di un’unica seduta, riprendendo a crescere solamente una volta rotta al ribasso la trendline ed in corrispondenza con la rottura e successiva conferma del supporto statico (in giallo) in area 18.492,50 punti.

La pressione in vendita ha caratterizzato le ultime sedute e potrebbe perdurare soprattutto qualora le notizie riguardanti l’economia reale e la politica interna non portino buone nuove. Il prossimo periodo potrebbe portare a dei fisiologici rimbalzi, ma per costituire un rientro nel trend positivo si necessiteranno conferme sopra i livelli chiave del grafico e, soprattutto, un sostegno in termini di volumi. Altrimenti, lo scenario più probabile potrebbe essere un riallineamento tra l’indice tedesco e le crisi che stanno maturando. La palla passa quindi al mercato.