BTP Valore, Mef verso nuove sorprese. Ma occhio alle banche
- BTP Valore VS BTP Italia: cosa ha detto Iacovoni (Mef)
- Giochetti spread banche verso la fine? Qualcosa si muove
- Tassi depositi più allettanti? L’annuncio di Illimity Bank
- BTP Valore VS banche?
- BTP Valore: l’offerta entra al quarto giorno
- Il Vademecum per gli investitori retail
- L’obiettivo di Meloni & Co di puntare sul tesoretto italiano
BTP Valore, il Mef prepara nuove emissioni, converrà ancora? Con mossa banche, occhio a tassi sui depositi
Il BTP Valore continua a incassare un boom di richieste, mentre il Mef punta a nuove emissioni volte a convogliare sempre di più l’interesse degli investitori retail verso il debito pubblico italiano.
In un’intervista al GR1 Davide Iacovoni, Responsabile del Debito Pubblico presso il Mef, ha confermato il piano del Tesoro, noto da mesi, volto a blindare le casse dello Stato corteggiando il ricco risparmio degli italiani.
“Sicuramente saranno proposti nuovi BTP Valore anche nel corso di quest’anno“, ha detto Iacovoni, fornendo anche dettagli su chi sta sottoscrivendo in queste ore il nuovo titolo di stato:
“Stiamo assistendo a un crescente interesse di investitori molto piccoli dal punto di vista della detenzione di risorse finanziarie – ha detto – Persone fisiche con un’entità di risparmio anche modesta”.
BTP Valore VS BTP Italia: cosa ha detto Iacovoni (Mef)
E’ stato sempre Iacovoni a mettere in evidenza poi in evidenza la differenza tra il BTP Valore e il BTP Italia:
Il BTP Valore “è diverso dal BTP Italia perché non ha un meccanismo di protezione diretta dall’inflazione, ma a differenza del BTP Italia ha delle cedole che sono comunque prefissate e che salgono nel tempo”.
Il momento per l’emissione di questo nuovo titolo di stato rivolto esclusivamente ai piccoli risparmiatori e investitori è propizio, ha fatto notare il responsabile della divisione del debito pubblico italiano, in quanto “siamo in una fase in cui i tassi di interesse sono ben più elevati anche rispetto a qualche mese fa e, in questo contesto, oltre al problema dell’inflazione da cui ci si vuole proteggere, c’è anche il tema di mettere a reddito i propri risparmi che magari sono tenuti in conto corrente senza remunerazione”.
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Giochetti spread banche verso la fine? Qualcosa si muove
Va detto che le banche italiane, e in generale le banche dell’area euro, sono finite rispettivamente nel mirino del governo Meloni e della stessa presidente della Bce Christine Lagarde proprio per la lentezza con cui stanno adeguando i tassi sui depositi al rialzo dei tassi varato dalla banca centrale europea.
Indicativa soprattutto la richiesta che il numero uno del Mef, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, ha fatto agli istituti di credito italiani, nel corso della recente riunione dell’Ecofin.
D’altronde, nel caso dell’Italia, le banche sono reduci da un trimestre d’oro,: grazie alle strette monetarie della Bce Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, MPS, Bper, Credem e Banco Popolare di Sondrio hanno incassato utili per un valore superiore ai 5 miliardi, doppiando le previsioni: merito del forte sostegno che i rialzi dei tassi della Bce hanno dato ai loro NII, ovvero al margine di interesse.
Ma merito anche dei giochetti delle banche che, finora, a fronte di un aumento dei tassi sui prestiti, non hanno aumentato in modo proporzionale i tassi sui depositi, ovvero le remunerazioni spettanti alla clientela che ha parcheggiato i risparmi nei loro vari conti.
Sono gli stessi dati dell’Abi a parlare: il tasso medio sul totale dei prestiti si è attestato ad aprile al 3,99%, mentre il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) è stato pari ad appena lo 0,64 per cento.
Il tasso sui soli depositi in conto corrente si è confermato ancora più basso, allo 0,29%: il che significa che lo spread tra tassi sui prestiti e tassi sui depositi si è attestato a 317 punti base: una manna dal cielo per le banche.
La situazione tuttavia sta cambiando.
Già ora, gli istituti di credito stanno offrendo tassi sui depositi più vantaggiosi alla clientela.
Il trend dei tassi sui depositi è destinato dunque a puntare verso l’alto, e lo spread dunque a scendere.
Tassi depositi più allettanti? L’annuncio di Illimity Bank
Si pensi per esempio alla mossa di Illimitybank.com, la banca digitale dedicata alla clientela privata di illimity Bank, che ha appena annunciato una nuova campagna promozionale sui depositi dei conti correnti Premium e Classic.
Il Conto Premium permette di accedere, sulle linee non svincolabili, a una remunerazione del 4,75% sui depositi a 60 mesi e del 4,50% sui depositi vincolati dai 12 fino ai 48 mesi.
Altre banche si stanno muovendo a soddisfare la richiesta del ministro Giorgetti e di Lagarde, ovvero ad alzare i tassi sui depositi della loro clientela.
Certo, lo spread tra i tassi sui prestiti e tra i tassi sui depositi rimane ancora fin troppo alto, ma la direzione degli istituti è quella di ingraziarsi un numero sempre più alto di clienti, puntando su nuove remunerazioni più allettanti.
Per ora, c’è da dire che gli istituti stanno offrendo tassi più alti soprattutto ai nuovi clienti e a fronte di conti spesso vincolati.
BTP Valore VS banche?
Detto questo, occhio ai BTP Valore che verranno emessi dal Tesoro italiano nel corso dei prossimi mesi.
Il contesto potrà essere cambiato. Iacovoni parla di titoli di stato italiani che sono appetibili anche perchè, parole sue, c’è “il tema di mettere a reddito i propri risparmi che magari sono tenuti in conto corrente senza remunerazione”. L’inflazione erode la liquidità e, di fatto, tenere i soldi parcheggiati nei conti correnti ora non conviene.
Ma cosa succederà quando le banche inizieranno a competere puntando proprio sui tassi sui depositi?
A quel punto Giorgetti, che ha rimproverato agli istituti di credito di essere lenti nell’adeguare i tassi sui depositi alle strette monetarie della Bce di Lagarde, potrebbe vedere l’appetibilità dei nuovi titoli di stato dedicati ai risparmiatori e investitori retail minacciata proprio dai conti correnti.
In generale, il governo Meloni può considerarsi più che soddisfatto e puntare a prossime future emissioni del nuovo titolo di stato rivolto esclusivamente ai piccoli risparmiatori e investitori.
BTP Valore: l’offerta entra al quarto giorno
L’emissione del BTP Valore, partita lunedì 5 giugno, entra oggi al suo quarto giorno di sottoscrizioni: si concluderà domani, venerdì 9 giugno, salvo chiusura anticipata.
La giornata di ieri si è chiusa con nuovi acquisti per un valore di 4,217 miliardi di euro, a fronte di 152.000 contratti circa.
Si è registrata dunque una flessione rispetto al boom di sottoscrizioni dei primi due giorni del collocamento.
L’esito della prima emissione del BTP Valore continua a confermarsi comunque più che positivo, portando a oltre 14 miliardi, per la precisione a 14,844 miliardi, le richieste totali del nuovo bond.
Il BTP Valore ha già battuto l’ultimo BTP Italia (la cui emissione era andata tra l’altro molto bene) a partire dalla prima giornata di contrattazioni.
Nei primi tre giorni di collocamento, gli ordini del BTP Valore si sono attestati di fatto a un livello superiore ai 14 miliardi, oltre i 9,91 miliardi raccolti dall’ultima emissione del Btp Italia (tra ordini dei risparmiatori retail e ordini degli investitori istituzionali, che hanno sottoscritto il titolo di stato nel terzo giorno di collocamento a loro riservato).
In quell’occasione, la prima fase del collocamento dedicata al mercato retail si era conclusa, come aveva annunciato il Tesoro, con una “grande partecipazione dei piccoli risparmiatori (retail)”.
Erano stati 327.323 risparmiatori a sottoscrivere il BTP Italia, per un controvalore pari a 8.563,209 milioni di euro, confermando in questo modo il secondo risultato migliore di sempre per numero di sottoscrizioni.
Il Vademecum per gli investitori retail
Il BTP valore è un titolo con scadenza a 4 anni e premio extra finale di fedeltà pari allo 0,5% del capitale investito.
Il titolo presenta tassi cedolari minimi garantiti per la prima emissione pari al 3,25% per il primo e secondo anno e 4,00% per il terzo e quarto anno.
Al termine del collocamento verranno annunciati i tassi cedolari definitivi, che potranno essere confermati o rivisti, ma solo al rialzo, in base alle condizioni di mercato del giorno di chiusura dell’emissione.
Sul rendimento del titolo si continuerà ad applicare l’usuale tassazione pari al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione come per gli altri Buoni del Tesoro Pluriennali.
Il collocamento non prevede riparti, nè commissioni, né tetti all’investimento, che potrà partire da un minimo di 1.000 euro.
Al sottoscrittore non verranno applicate commissioni per acquisti effettuati nei giorni di collocamento.
Il titolo è stato collocato con prezzo uguale a 100 sul mercato.
Ai risparmiatori sarà sempre assicurata la completa soddisfazione degli ordini, salvo la facoltà da parte del Ministero di chiudere anticipatamente l’emissione.
Il collocamento del BTP Valore avviene sulla piattaforma elettronica MOT (il mercato telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso le due banche dealers Intesa Sanpaolo S.p.A. e Unicredit S.p.A, ma il Titolo è disponibile presso tutta la rete bancaria e postale, ovunque si detiene un conto titoli.
Il BTP Valore inoltre si può sottoscrivere anche direttamente online, attraverso il proprio home-banking se abilitato alla funzione di trading-online, senza quindi recarsi in filiale o presso gli uffici postali.
L’obiettivo di Meloni & Co di puntare sul tesoretto italiano
La prima emissione del BTP Valore ha indubbiamente riportato alla mente di molti i rumor che sono emersi a dicembre sull’intenzione della Lega volta a corteggiare i piccoli risparmiatori italiani attraverso il lancio di quello che, inizialmente, è stato definito “BTP autarchico”.
Un BTP rivolto esclusivamente alla platea degli investitori italiani retail, forti di cospicui risparmi parcheggiati nelle banche: un tesoretto da sfruttare per blindare il debito pubblico italiano, in un momento in cui la Bce, tutta intenta a contrastare la fiammata dell’inflazione, aveva già messo in chiaro come l’azione salvifica che aveva fatto da scudo all’Italia era arrivata, ormai, al capolinea.
Mario Seminerio, giornalista e osservatore di mercato, fondatore del blog di attualità politica, economia e finanza Phastidio.net, già alla fine di dicembre parlava del disegno del governo Meloni volto a nazionalizzare il debito in un articolo pubblicato su Il Foglio, dal titolo “La geniale idea della Lega per raccogliere i risparmi degli italiani ha qualche problema”.
Riferendosi alle voci che circolavano sulla proposta di un BTP autarchico, BTP sovranista o anche patriottico, Seminerio commentava il piano del governo Meloni volto a conquistare il “‘tesorettone’ della liquidità in conto corrente degli italiani”.
“Del resto, il pensiero prevalente, anche tra abili esponenti dell’establishment finanziario nostrano, è che gli italiani dovrebbero dedicarsi maggiormente al bene nazionale e non inseguire ubbie come la diversificazione internazionale di portafoglio. Cioè dovrebbero mettere tutte le uova nello stesso patriottico paniere. A noi, che siamo così inguaribilmente neoliberisti e nostalgici della competizione, pare che il risparmio dovrebbe fluire dove esistono opportunità vere”.
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