Notizie Notizie Italia Poste Italiane: utili e ricavi I trim. 2024, occhio a impatto BTP. L’accordo con CdP sul risparmio postale

Poste Italiane: utili e ricavi I trim. 2024, occhio a impatto BTP. L’accordo con CdP sul risparmio postale

15 Maggio 2024 16:12

Doppio annuncio da parte di Poste Italiane, che ha pubblicato oggi i conti relativi al primo trimestre del 2024, comunicando anche di avere approvato i principali termini dell’accordo con CdP, Cassa Depositi e Prestiti, avente per oggetto il risparmio postale, per il triennio 2024-2026.

Occhio al trend del titolo, quotato sull’indice Ftse Mib di Piazza Affari. Le azioni riportano un trend negativo, scendendo di oltre l’1% e confermandosi tra le peggiori del listino di riferimento.

Utile netto, ricavi e EBIT in rialzo. Ma cosa succede includendo fattore BTP?

Partendo dalla trimestrale di Poste Italiane, l’utile netto del gruppo guidato dal ceo Matteo Del Fante si è attestato nei primi tre mesi del 2024 a 501 milioni di euro, praticamente in linea con i 496 milioni di euro che erano stati previsti dal consensus degli analisti, così come era stato anticipato sul sito di Poste, e in crescita del 16% su base annua.

Poste ha commentato il trend del trimestre parlando di “un ottimo avvio” dell’anno 2024, “in tutte le divisioni di business”.

I ricavi incassati sono saliti del 6% su base annua a 3,05 miliardi, rispetto ai 3,029 miliardi attesi dal consensus, anche in questo caso, dunque, in linea con le stime.

Il gruppo ha comunicato al mercato la “consistente crescita del risultato operativo” EBIT, salito del 14% su base annua, a 706 milioni, in crescita di €85 milioni, escludendo la Gestione Attiva del Portafoglio (GAP): merito del “modello di business diversificato”. La cifra ha battuto le attese degli analisti, che avevano previsto un valore di 692 milioni di euro.

Nella nota con cui ha reso noto i numeri relativi al primo trimestre, Poste Italiane ha tenuto a precisare la solidità dei conti anche in un contesto caratterizzato dal calo delle plusvalenze sulla vendita dei titoli di Stato, note per essere un punto di forza del gruppo.

Poste Italiane ha precisato che la crescita riportata nel primo trimestre dell’anno degli utili (+16%), dei ricavi e dell’EBIT è avvenuta escludendo l’impatto della GAP – Gestione Attiva del Portafoglio, ovvero delle plusvalenze realizzate sul portafoglio di BTP di BancoPosta. Plusvalenze che si sono ridotte, sulla scia dei rialzi dei tassi di interesse lanciati dalla Bce, che hanno eroso il valore dei titoli di stato.

In particolare, nel caso dei ricavi e del risultato operativo (EBIT), l’impatto della GAP è stato pari a € 168 milioni nel primo trimestre del 2023 contro € 22 milioni nel primo trimestre del 2024, mentre nel caso dell’utile netto è ammontato a € 121 milioni nel primo trimestre del 2023 contro € 16 milioni nel primo trimestre del 2024.

Ciò significa che, escludendo la gestione attiva del portafoglio di BTP (GAP), i ricavi di Gruppo sono risultati così per l’appunto in crescita di € 168 milioni (+6% su base annua), il Risultato operativo (EBIT) di Gruppo è aumentato di € 85 milioni (+14% su base annua) e l’Utile netto di Gruppo è salito di € 66 milioni (+16% su base annua).

Includendo tuttavia la gestione del portafoglio dei BTP, tuttavia,  prendendo dunque in considerazione l’impatto di quelle plusvalenze, a fronte di ricavi ancora in aumento, pari a +0,7%, l’EBIT e l’utile netto di Poste Italiane hanno registrato un ribasso, pari rispettivamente a -8% e -7,1%.

I numeri dei ricavi dei vari servizi

Andando ad analizzare la voce dei ricavi, Poste ha reso noto che i ricavi del segmento Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione sono cresciuti del 4,6% anno su anno, raggiungendo € 934 milioni.

Gli analisti avevano previsto un risultato pari a 930 milioni di euro circa.

In particolare i ricavi da corrispondenza sono saliti nei primi tre mesi del 2024 del 3,0% su base annua a € 535 milioni, supportati da azioni di repricing e da un più favorevole mix di prodotti, che ha compensato i minori volumi, in calo del 9,2% su base annua, con i prezzi medi in crescita del 12,2% nel trimestre.

I ricavi dei pacchi sono aumentati del 10% su base annua a € 368 milioni (+14% se si escludono l’impatto della fase di dismissione graduale del contratto governativo per la fornitura di DPI e alcuni effetti one-off, legati principalmente al deconsolidamento di sennder Italia), supportati dall’aumento dei volumi B2X (69,1 milioni di unità nel primo trimestre del 2024, in crescita del 22,2% su base annua, rispetto al primo trimestre del 2023).

Per quanto riguarda i volumi dei pacchi, il trend è stato di una crescita del 21,5% su base annua a 71,1 milioni di unità.

I ricavi del settore assicurativo si sono attestati a € 397 milioni, in rialzo dell’1% e in linea con le stime elaborate dal consensus, con i ricavi del comparto assicurativo Investimenti Vita e Previdenza ammontati a € 363 milioni, in calo del 3% su base annua, supportati da un maggiore rilascio di CSM (Contractual Service Margin), che è stato pari a € 337 milioni, rispetto ai € 313 milioni nel primo trimestre del 2023.

La raccolta netta nei prodotti Vita ha continuato a essere positiva, registrando una performance migliore del mercato con un ridotto tasso di riscatto in un contesto sfidante.

I ricavi del comparto assicurativo Protezione nel primo trimestre del 2024 sono cresciuti invece del 77,9% su base annua a €35 milioni, supportati da volumi più elevati, dal miglioramento del combined ratio e dal consolidamento di Net Insurance.

I premi lordi Investimenti Vita e Previdenza sono stati pari a € 4,7 miliardi, in discesa del 21,9% su base annua, a fronte di un Contractual Service Margin (CSM) che si è attestato a € 13,8 miliardi alla fine del mese di marzo.

Per quanto riguarda i servizi finanziari, i ricavi di questa divisione sono stati supportati dalla crescita del margine netto di interesse (NII) e dalle commissioni di distribuzione del risparmio postale, che si sono confermate stabili.

I ricavi lordi dei servizi finanziari (incluse le commissioni di distribuzione infrasettoriali) sono tuttavia scesi del 5,4% su base annua a € 1,6 miliardi, comunque migliori delle attese del consensus, che erano di 1,325 miliardi di euro. 

Il trend è stato invece di un rialzo di €56 milioni, in crescita del 4% su base annua, escludendo la Gestione Attiva del Portafoglio (GAP).

Il margine di interesse (NII) è aumentato dell’8,2% su base annua a € 590 milioni, supportato da un livello più alto dei tassi di interesse e con depositi retail stabili, mentre le commissioni di distribuzione del Risparmio Postale sono salite dell’1,2% su base annua a € 430 milioni, in linea con il piano strategico del gruppo.

I ricavi dei Servizi Postepay si sono attestati a € 379 milioni, balzando del 17,3%, “a conferma del ruolo chiave di Postepay come leader nel mercato in forte crescita e continua evoluzione dei pagamenti digitali in Italia”, come si legge nel comunicato del gruppo. Il risultato è stato in linea con le attese degli analisti, che avevano previsto ricavi pari a 377 milioni.

Guardando alle altre voci di bilancio, le attività finanziarie investite dei clienti (AFI) di Poste Italiane hanno raggiunto quota € 586 miliardi, in rialzo di 5 miliardi di euro dal dicembre del 2023, supportate da una raccolta netta di € 2,8 miliardi e da un effetto positivo sui valori di mercato degli attivi pari a € 2,3 miliardi.

Solida la posizione patrimoniale, con il Total Capital Ratio di Bancoposta pari al 24,9% (di cui CET1 RATIO pari al 21,3%), Leverage Ratio pari al 3,3% e Solvency II Ratio del gruppo assicurativo Poste Vita pari al 313%.

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Da Poste Italiane e CdP ok a termini nuovo accordo risparmio postale

Oltre ai conti del primo trimestre del 2024, Poste italiane ha fatto il grande annuncio dell’approvazione da parte del gruppo e di CDP dei termini principali dell’accordo sulla distribuzione del risparmio postale.

Così l’AD Matteo del Fante:

“Sono lieto di annunciare che il Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane e di Cassa Depositi e Prestiti hanno approvato un term-sheet che illustra i principali termini del prossimo nuovo accordo sulla distribuzione del risparmio postale. L’accordo coprirà il triennio 2024-26 ed è pienamente in linea con i nostri target, nonché con il nostro obiettivo di mantenere costante lo stock del risparmio postale in arco piano. Grazie alla nostra solida base patrimoniale e alla redditività sostenibile del nostro modello di business ben diversificato, siamo sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi finanziari e di remunerazione degli azionisti previsti nel Capital Markets Day 2024″.

Nella nota congiunta di Poste Italiane e di Cassa Depositi e prestiti viene ricordato che “il Risparmio Postale, garantito dalla Repubblica italiana, include Libretti di Risparmio Postale (Libretti) per un totale di 92 miliardi di euro e Buoni Fruttiferi Postali (Buoni) per un totale di 234 miliardi di euro. Prodotti di risparmio che da quasi 150 anni godono della fiducia di 27 milioni di clienti. Questa forma di risparmio rappresenta la principale fonte di raccolta per Cassa Depositi e Prestiti attraverso la quale il Gruppo CDP finanzia progetti a sostegno della crescita sostenibile dei territori, delle imprese e delle infrastrutture”.

Passando ai termini relativi al nuovo accordo approvati da CdP e da Poste Italiane,  questi “consentiranno di affrontare al meglio, nel nuovo contesto macroeconomico e di mercato, sia le opportunità derivanti dal mutato scenario dei tassi, sia le sfide strategiche dei prossimi anni, legate al cambio generazionale e alle ingenti scadenze attese dei Buoni. Sono, inoltre, previste importanti novità legate a obiettivi di ulteriore rafforzamento della partnership tra CDP e Poste Italiane a servizio del sistema-Paese attraverso:

  • l’adeguamento dell’offerta alle nuove esigenze della clientela, in particolare quella più giovane.
  • Un aumento degli investimenti volti al continuo miglioramento dei servizi e dei processi di gestione del Risparmio Postale in ottica omnicanale, affiancando i canali digitali alla rete fisica tradizionale.

Secondo i termini approvati, è previsto che la remunerazione annua per il servizio di raccolta e gestione di Buoni e Libretti da parte di Poste Italiane sia compresa tra un minimo di 1,60 miliardi di euro e un massimo di 1,90 miliardi di euro a fronte di obiettivi di raccolta netta concordati.

La remunerazione minima potrà arrivare sino a 1,55 miliardi di euro, qualora, a fronte della messa a disposizione da parte di CDP di prodotti con caratteristiche promozionali, i risultati di raccolta netta siano inferiori a soglie predeterminate (ad es., per il 2024 risulti inferiore a -12 miliardi di euro)

La remunerazione prevede, da una parte, i consueti obiettivi di raccolta netta su Buoni e Libretti e, dall’altra, una metodologia mista, in parte legata a commissioni up-front (differenziate per anno di emissione e tipologia del Buono) e in parte a commissioni di gestione annue (differenziate per anno di emissione del Buono), che meglio garantisce la sostenibilità del servizio.