Notizie Notizie Italia BTP: nuova sberla da Goldman Sachs e Moody’s

BTP: nuova sberla da Goldman Sachs e Moody’s

Pubblicato 25 Aprile 2023 Aggiornato 14 Novembre 2023 10:55

BTP: Goldman Sachs dice short. E Moody’s (ri)agita spettro junk

Goldman Sachs torna a lanciare l’attenti sui BTP pochi giorni dopo la soddisfazione manifestata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul trend dei titoli di stato italiani e dello spread.

A volte ritornano, potrebbe commentare qualcuno, ricordando i ripetuti alert che gli analisti del colosso bancario americano hanno lanciato in diverse occasioni sull’Italia, sul suo debito, sul futuro dello spread BTP-Bund.

Ma le notizie negative sull’Italia non vedono protagonista ‘soltanto’ Goldman Sachs.

“Italy Stands Out to Moody’s as Only Country Risking Junk Status: è il titolo di un articolo di Bloomberg appena pubblicato.

Tradotto: “Per Moody’s l’Italia è l’unico paese che rischia il rating “junk”. Rating, ovvero, spazzatura.

E anche questo avvertimento non è il primo, visto che l’agenzia di rating americana aveva già parlato della minaccia di un downgrade del rating sul debito italiano a junk, rimarcando l’importanza di attuare il PNRR: questione quanto mai attuale, visto che continuano a montare dubbi sull’esecuzione delle riforme da parte del governo Meloni.

LEGGI ANCHE

Moody’s avverte governo Meloni agitando minaccia rating ‘junk’. ‘Senza riforme il downgrade ci sarà’

Goldman Sachs: shortate i BTP contro i Bonos

Iniziando con l’ennesima sberla Goldman Sachs, il consiglio del colosso di Wall Street all’Italia non lascia spazio a dubbi:

Goldman Sachs
Goldman Sachs

i.“Shortate BTP a 10 anni contro i Bonos”, ovvero i titoli di stato spagnol

Spagna meglio che Italia, dunque.

Viene comunicata anche una previsione per lo spread BTP-Bund a 10 anni. Secondo Goldman Sachs, il differenziale salirà a 235 punti base entro la fine del 2023.

Il gigante Usa motiva la sua view con il fattore Bce, la banca centrale europea guidata da Christine Lagarde, stimando una stretta monetaria più aggressiva a partire dal mese di giugno, dopo quella attesa al termine della prossima riunione del Consiglio direttivo dell’Eurotower del 4 maggio.

Ma la politica della Bce sui tassi non è l’unico motivo per cui Goldman Sachs consiglia agli investitori di andare corti, dunque scommettere al ribasso, contro i BTP rispetto ai Bonos.

Ovviamente c’è anche l’effetto del Quantitative Tightening, ovvero del programma con cui Lagarde & Co. stanno già sgonfiando il salvagente pro-Italia che ha salvato i BTP dall’ansia debito in tutti questi anni, a dispetto del debito pubblico monstre.

Un Quantitative Tigthening che dovrebbe accelerare il passo a partire dal mese di giugno.

Della serie: non solo niente più acquisti di BTP con il programma PPA. La Bce inizierà a liberarsi anche dei BTP (e di altri titoli di stato dell’area euro), che hanno intasato in questi anni il suo bilancio.

E c’è il focus sul PNRR, con la gestione dei fondi europei da parte del governo Meloni che rimane osservata speciale, e i tanti dubbi che la circondano che potrebbero “iniziare a pesare sulle prospettive di crescita a livello nazionale”.

D’altronde, l’attuazione del PNRR ha messo d’accordo tutti sull’effetto traino che avrebbe sull’espansione del Pil dell’Italia.

La Spagna beneficerebbe secondo Goldman Sachs delle aspettative sulla crescita del Pil migliori, mentre senza la stampella rappresentata dall’attuazione efficiente del PNRR l’Italia rischierebbe di vedere azzoppato l’outlook di espansione della sua economia.

Va detto che gli alert firmati da Goldman Sachs sul debito del made in Italy sono stati lanciati diverse volte negli ultimi anni, anche prima della caduta del governo Draghi, e in vista di elezioni politiche che si sarebbero dovute tenere inizialmente quest’anno.

LEGGI

Italia e tassi BTP: Goldman Sachs fissa la soglia pericolo. L’alert: con elezioni 2023 rischio sostenibilità debito

La caduta del governo Draghi e la vittoria alle elezioni di Fratelli d’Italia avevano portato successivamente Goldman Sachs ad avvertire direttamente Giorgia Meloni, con un messaggio inequivocabile. Ovvero: “Per il bene dell’Italia e dei BTP rispetti l’agenda Draghi’.

Stesso consiglio anche da diversi economisti interpellati dal quotidiano La Repubblica nell‘articolo dal titolo più che chiaro:

Le banche d’affari danno la vittoria a Meloni: “Ma se abbandonerà l’agenda Draghi saranno guai”, firmato da Sara Bennewitz.

Moody’s: Italia unico paese con rating Baa3 a rischiare junk

Un attenti non da poco è stato lanciato sui BTP anche dall’agenzia di rating Moody’s, che già in passato aveva messo in evidenza il rischio che la valutazione sul debito pubblico dell’Italia venisse bocciata a junk.

A sign for Moody’s rating agency is displayed at the company headquarters in New York, September 18, 2012. AFP PHOTO/Emmanuel Dunand / AFP / EMMANUEL DUNAND (Photo credit should read EMMANUEL DUNAND/AFP via Getty Images)

In attesa dell’annuncio sul rating dell’Italia, previsto per il prossimo 19 maggio, Moody’s ha pubblicato un’analisi su come diverse nazioni colpite dai rating junk negli ultimi trent’anni hanno gestito i loro conti pubblici.

In quest’analisi, l’Italia spicca per l’appunto come candidata a un downgrade a spazzatura.

L’agenzia, riporta l’articolo di Bloomberg, non ha dato informazioni su quanto il paese rischi una bocciatura a junk ma i suoi analisti, tra cui spiccano i nomi di Kelvin Dalrymple e Scott Phillips, hanno così scritto:

“L’Italia è al momento l’unico paese con un debito sovrano valutato Baa3 a presentare un outlook negativo”.

E, ancora Moody’s: “una crescita debole e costi di finanziamento più elevati potrebbero indebolire ulteriormente la posizione fiscale dell’Italia“, dunque le sue finanze pubbliche.

Il fatto è che, secondo gli analisti, i rischi a cui l’Italia fa fronte sono aumentati e riguardano l’attuazione del PNRR, ovvero l’attuazione di quelle riforme strutturali che il paese avrebbe dovuto fare già nei decenni passati, e che si è presentata finalmente come una opportunità storica con i prestiti e gli aiuti dell’Unione europea.

L’alert di Moody’s – spiega Bloomberg nel suo articolo, ricorda come la fase positiva che i BTP hanno vissuto quest’anno potrebbe “deragliare”.

Bloomberg ricorda che lo spread BTP-Bund a 10 anni viaggia attorno a quota 187 punti base, in deciso ribasso rispetto ai 250 punti base della fine del 2022.

Ma la sua discesa, nel medio lungo termine, così come il suo permanere attorno a questi livelli, è tutto fuorché scontata.

Soprattutto, questo è il messaggio, se l’Italia non inizierà a fare sul serio con il PNRR, la cui attuazione era iniziata in modo fluido ed efficiente durante il precedente governo di Mario Draghi.

Vale la pena ricordare che al momento i tassi dei BTP a 10 anni viaggiano attorno al 4,35%, in rallentamento rispetto ai livelli superiori al 4,6% testati nel mese di marzo.