Notizie Notizie Italia Bper annuncia utili e il titolo scivola a Piazza Affari. Rebus piano, le parole del nuovo AD Papa

Bper annuncia utili e il titolo scivola a Piazza Affari. Rebus piano, le parole del nuovo AD Papa

9 Maggio 2024 11:04

Arrivano anche i conti  e le dichiarazioni di Bper, tra le ultime banche italiane a diffondere i risultati di bilancio, relativi al primo trimestre del 2024.

Piazza Affari, evidentemente, non li approva, tanto da punire il titolo con un tonfo al momento superiore al 4% che, nei primi minuti della giornata di contrattazioni,  ha portato le azioni ad affondare fino a quasi il 6%.

Il titolo si conferma il peggiore del listino Ftse Mib.

Occhio alle dichiarazioni del neo amministratore delegato Gianni Franco Papa che, nel corso della conference call con gli analisti, ha fatto notare che la banca “è molto in anticipo” sul piano: piano che finisce tuttavia nel 2025 e su cui l’istituto di credito, ha precisato Papa, sta riflettendo, per valutare se “poterlo aggiornare o rivedere”.

Di fatto, però, su quando arriverà il nuovo business plan non ci sono state indicazioni.

Vi faremo sapere quando avremo preso una decisione“, ha precisato il nuovo ceo di Bper.

E Piazza Affari non gradisce, ignorando i solidi numeri che sono emersi dalla trimestrale.

Bper: utili a 457 milioni, occhio a trend NII finora premiato da tassi Bce

Bper ha concluso i primi tre mesi del 2024 con un utile netto consolidato di € 457,3 milioni, in crescita di oltre il 57% su base annua, dopo aver spesato nel trimestre €111,8 milioni relativi ai contributi ai fondi sistemici.

Gli utili hanno battuto le attese del consensus degli analisti interpellati da Bloomberg, che avevano previsto un utile netto in crescita a 450,286 milioni, rispetto ai 432,426 milioni dell’ultimo trimestre del 2023.

Il valore dei ricavi netti è stato di €1,355 miliardi circa, in crescita del 2% su base annua, grazie a un aumento dei ricavi core pari a € 1,354 miliardi, in rialzo del 9,9% su base annua

I ricavi hanno deluso le stime del consensus, che avevano previsto un valore di 1,375 miliardi.

Anche Equita aveva stimato un ammontare lievemente più ampio, pari a 1,364 miliardi, in flessione del 7% su base trimestrale, ma in rialzo del 4% su base annua.

Il margine di interesse (NII), ovvero la voce che gli analisti stanno monitorando in modo particolare, guardando a tutte le banche italiane che hanno diffuso in questi giorni i conti del primo trimestre, si è confermato più che solido, registrando su base annua un rialzo del 16,2%, che lo ha portato a quota € 843,6 milioni.

L’assist è arrivato dai rialzi dei tassi di interesse dell’area euro che la Bce ha annunciato ripetutamente nel 2022 e fino al settembre 2023 per combattere l’impennata dell’inflazione.

E’ stata la stessa Bper a mettere in evidenza il sostegno arrivato dalle strette monetarie della Bce, spiegando il rialzo del margine con il “livello dello spread commerciale conseguente l’andamento dei tassi di interesse”, così come anche con il “limitato impatto sul costo dei depositi” e il “contributo derivante dal portafoglio di investimenti”.

Il consensus degli analisti di Bloomberg, va sottolineato, aveva tuttavia previsto un margine netto di interesse (NII) lievemente più alto, attorno agli 850 milioni di euro.

Gli stessi analisti non avevano escluso inoltre la possibilità che la banca italiana migliorasse l’outlook sull’NII dell’intero 2024, cosa che invece non è avvenuta.

In generale, per le banche italiane, si teme un calo della redditività dovuto all’impatto che la grande svolta sui tassi che la Bce si appresta ad annunciare avrà sull’NII.

A tal punto, va precisato che ci sono ancora diversi dubbi sul numero dei tagli che Christine Lagarde potrebbe annunciare nel corso del 2024.

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Gli oneri operativi di Bper sono ammontati nel primo trimestre del 2024 a € 701,0 milioni, in rialzo rispetto a € 675,8 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.

Con la diffusione dei conti di Bper cala il sipario sulla stagione delle trimestrali delle cinque principali banche italiane.

Il momento positivo per il settore bancario italiano è continuato, come hanno dimostrato le trimestrali delle altre Big, a partire da quelle di  Intesa Sanpaolo.

Focus sulle indicazioni arrivate successivamente dalla banca guidata dal ceo Andrea Orcel UniCredit,  dal Monte di Stato Mps-Monte dei Paschi di Siena  e da Banco BPM.

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Solida la posizione della qualità del credito. Guidance confermata

Tornando ai conti di Bper, la banca ha parlato di una “solida posizione della qualità del credito”, che “è stata confermata anche nel primo trimestre di quest’anno”, come dimostrato dall’NPE ratio, che si è attestato al 2,6% lordo e all’1,2% netto, percentuale che “ci posiziona come best in class del sistema bancario italiano”.

Il costo del credito annualizzato è stato pari a 43 punti base, in flessione rispetto ai 48 punti base della fine del 2023, mentre il livello di copertura dei crediti deteriorati (NPL) è stato pari al 54,2%, in crescita rispetto al dato della fine del 2023 (52,5%).

Bper ha messo in evidenza che “i profili di capitale e liquidità della Banca rimangono elevati grazie ad una generazione organica di capitale che permette al CET1 ratio di raggiungere il 14,9%; anche la posizione di liquidità presenta indici regolamentari ben oltre le soglie minime previste anche a fronte dell’ultimo rimborso di una tranche pari a €1,7 miliardi del funding TLTRO”.

Guardando in avanti, la banca ora guidata dall’AD Papa ha confermato la guidance che, ha ricordato l’istituto, “presenta un margine di interesse in leggero calo conseguentemente ad una potenziale riduzione della forbice bancaria correlata ad una politica monetaria meno restrittiva”.

L’effetto del dietrofront tassi da parte della Bce è stato dunque già messo in conto dalla banca che, nel diffondere i conti, non ha fornito alcuna sorpresa positiva sul trend dell’NII, contrariamente a quanto era stato ipotizzato dagli analisti di Bloomberg.

La guidance fa riferimento allo stesso tempo a “una dinamica positiva delle commissioni nette grazie allo sviluppo dei ricavi da gestione e intermediazione del risparmio e consulenza”.

Gli oneri operativi sono attesi in linea a quelli del 2023, considerando tuttavia l’incidenza del rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro (‘CCNL’) del settore creditizio e finanziario.

Per quanto concerne la qualità degli attivi, Bper ha reso noto di prevedere di “mantenere solidi livelli di copertura e un costo del credito stabile rispetto al 2023“, a fronte di una redditività netta ordinaria in linea con quella del 2023, al netto dell’effetto della fiscalità differita. “Si prevede una conferma ed un rafforzamento della solidità patrimoniale della Banca”.

La reazione degli analisti di Equita ai conti di Bper è stata positiva: la SIM ha reso noto di avere migliorato le stime sull’utile adj. 2024-25 del +3% principalmente per un NII leggermente maggiore e per costi operativi minori.

Le stime sull’utile relativo al 2026 sono state invece alzate di ben il 13% “per riflettere una maggiore resilienza dell’NII in un contesto di tassi meno favorevole”, mentre il target price sul titolo è stato rivisto al rialzo del 10%, a 5,5 euro, “riflettendo anche una maggiore remunerazione e una migliore posizione di capitale”.

Equita ha ricordato che il titolo Bper “tratta attualmente a un 2026 P/E = 6.1x e offre un dividend yield del 10%”.