Bce, rumor Lagarde: scatto BTP, l’Italia ci spera
Bce, tassi e BTP: buy sui bond italiani con conseguente tonfo dei tassi.
I tassi dei BTP a 10 anni sono crollati nella sessione odierna dopo la diffusione di alcune indiscrezioni, secondo cui la Banca centrale europea guidata da Christine Lagarde si starebbe preparando ad alzare i tassi dell’area euro a un ritmo inferiore rispetto a quanto scontato dai mercati, e a dispetto delle dichiarazioni hawkish rilasciate da alcuni suoi esponenti.
“ECB Is Pondering Slower Hikes After Half Point in February”: è il titolo dell’articolo di Bloomberg che ha diffuso i rumor.
Tradotto: “La Bce sta valutando strette monetarie più lente dopo il rialzo di 50 punti base previsto per il meeting di febbraio“.
Una frase che dimostrerebbe come l’Eurotower starebbe di fatto valutando di agire in modo meno aggressivo contro l’inflazione dell’area euro, come anticipato da alcuni economisti intervistati da Bloomberg.
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Così Bloomberg, sulla base di quanto riferito alcuni funzionari della Bce, “che hanno chiesto di non essere identificati, in quanto le discussioni sulla questione sono confidenziali”.
“Sebbene rimanga probabile il rialzo dei tassi di 50 punti base di febbraio che (Lagarde) ha indicato (nel suo video messaggio di auguri di Natale), aumenta il sostegno alla prospettiva di un rialzo dei tassi più contenuto, pari a 25 punti base“.
I funzionari hanno precisato che “un qualsiasi rallentamento delle strette monetarie non dovrebbe essere interpretato come una eventuale decisione della Bce di diventare più morbida nel perseguimento del suo mandato”, sottolinea Bloomberg, e che “nessuna decisione è stata presa”: e questo significa che c’è ancora la possibilità che Lagarde & Co procedano a un rialzo dei tassi di 50 punti base anche nel meeting di marzo.
Ma i mercati hanno scommesso su un possibile dietrofront della Bce, se non altro su una Lagarde in versione meno hawkish:
l’euro è così sceso sul dollaro dopo la diffusione delle indiscrezioni, scivolando fino al minimo intraday di $1,0795, dopo aver toccato un massimo intraday a quota $1,0869.
E, sebbene una stretta di 50 punti base continui a essere prezzata per il meeting imminente del prossimo 2 febbraio, sui mercati monetari è diminuita la probabilità di una stretta della stessa portata, nella riunione del Consiglio direttivo della Bce di marzo, attorno al 70%.
Tonfo dei tassi sui BTP a 10 anni, che sono capitolati di 15,2 punti base al 3,86%, al minimo da quando Christine Lagarde ha spaventato i mercati con le sue dichiarazioni hawkish, lo scorso 15 dicembre, giorno in cui i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale sono stati alzati rispettivamente al 2,50%, al 2,75% e al 2,00%.
Lo spread BTP-Bund è sceso a fine seduta a 180 punti base.
Lo scorso 15 gennaio, i BTP erano stati massacrati dalle vendite: quel giorno, l’Eurotower aveva lanciato anche il QT-Quantitative Tightening, come certificato dal comunicato:
“Il Consiglio direttivo intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA (APP, dunque QE) sino alla fine di febbraio 2023. Successivamente il portafoglio del PAA sarà ridotto (partirà dunque il QT) a un ritmo misurato e prevedibile, in quanto l’Eurosistema reinvestirà solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine del secondo trimestre del 2023 e verrà poi determinato nel corso del tempo”, a causa di “un’inflazione ancora troppo alta” , come aveva affermato la presidente Lagarde.
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Nell’ ultimo atto della Bce del 2022, i tassi dei BTP a 10 anni finivano per superare anche i rendimenti decennali dei bond della Grecia e lo spread BTP-Bund schizzava oltre quota 200.
Forte la reazione del mondo politico, con alcuni esponenti del governo Meloni, per la precisione il ministro della Difesa Guido Crosetto e il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che non risparmiavano attacchi contro Lagarde, paventando l’avvento della recessione.
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Non solo rumor: da un sondaggio reso noto dall’agenzia di stampa Reuters è emerso che lo staff dell’Eurotower sta perdendo la fiducia nella leadership della banca centrale, “successivamente al fallimento della Bce nel riuscire a controllare l’inflazione”, ma anche per i compensi che sono rimasti indietro rispetto al balzo dei prezzi. E’ quanto emerge da un sondaggio lanciato dal sindacato IPSO.