“I dazi sono illegali”. La Corte Usa mette le ali a Borse e dollaro

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Nuovo colpo di scena nella saga dei dazi commerciali. La Corte federale del commercio degli Stati Uniti ha emesso una sentenza che blocca temporaneamente i dazi di Trump dichiarandoli illegali.
La notizia ha messo le ali alle Borse, dall’Asia all’Europa, e al dollaro. In particolare, è Parigi a registrare il dato migliore: l’indice Cac 40 avvia gli scambi superando un punto percentuale di crescita (+1,03%). Buono l’avvio anche per Francoforte con il Dax che sale dello 0,81%, mentre Londra è più cauta e limita i guadagni a quota +0,40%. Bene Milano con il Ftse Mib partito a +0,61%
Dati estremamente positivi arrivano da Tokyo, dove l’indice Nikkei ha chiuso in forte rialzo, a quota +1,88%.
Lo stop del tribunale
La decisione, emessa da un collegio di tre giudici della Court of International Trade, arriva a seguito di una serie di cause legali che sostenevano che Trump avesse oltrepassato la sua autorità e reso la politica commerciale eccessivamente dipendente dalla sua discrezione personale.
Il tribunale ha concesso all’amministrazione Usa 10 giorni per attuare il suo ordine e ha dichiarato “illegittimo” il piano tariffario di Trump ai sensi dell’Ieepa, l’International Emergency Economic Powers Act, una legge del 1977 che conferisce al presidente il potere di identificare qualunque minaccia abbia origine al di fuori degli Stati Uniti, e che non è mai stata invocata prima sulle tariffe. Secondo la Corte, il presidente non ha l’autorità di applicare tariffe in modo unilaterale.
Guardando agli ultimi due mesi: inizialmente Trump ha imposto dazi a tappeto su Paesi come Canada, Cina e Messico, citando minacce come l’immigrazione e il traffico di oppioidi.
Il 2 aprile Trump ha poi annunciato l’introduzione di dazi doganali nei confronti di gran parte dei partner commerciali, con un’aliquota base del 10% e dazi più elevati per la Cina e l’Unione Europea. Successivamente ha sospeso alcune delle tariffe piu’ elevate in attesa dei negoziati con i singoli paesi.
La battaglia legale all’orizzonte
L’amministrazione Trump ha immediatamente presentato ricorso contro la decisione della Corte federale del commercio: si profila dunque una lunga battaglia legale sulla validità dei dazi all’importazione. La Casa Bianca ha criticato i “giudici non eletti” per la sentenza. “Non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare adeguatamente un’emergenza nazionale”, ha affermato in una dichiarazione il portavoce dell’amministrazione Kush Desai. “Il presidente Trump si è impegnato a mettere l’America al primo posto e l’amministrazione è determinata a utilizzare ogni leva del potere esecutivo per affrontare questa crisi e ripristinare la grandezza americana”, ha aggiunto.
Mercati e valute
La sentenza della Corte statunitense è stata accolta con euforia dai mercati globali. A Wall Street i future si sono impennati, il dollaro e i rendimenti del Tesoro (treasury a 10 anni) sono saliti dell’1%, mentre l’oro è sceso: le quotazioni spot del metallo prezioso, che potrebbe non apparire più un necessario bene rifugio, arretrano dello 0,55% portandosi a 3.269 dollari l’oncia.
Nel dettaglio, il dollaro ha esteso i guadagni per la terza sessione consecutiva.
L’euro ha aperto in calo sul biglietto verde sotto quota 1,13 dollari. La moneta unica passa di mano a 1,1269 dollari (-0,20%). La divisa europea sale invece rispetto a quella giapponese, a 163,19 yen (+0,39%). Il dollaro si rafforza anche nel cambio con la moneta giapponese a 145,68 (+0,58%). “I mercati stanno riacquistando il dollaro in seguito alla notizia, anziché vendere lo yen”, ha affermato Tohru Sasaki, capo stratega di Fukuoka Financial Group. “Ma se il dollaro continuasse a salire sopra i 148 yen, le posizioni speculative corte sullo yen potrebbero essere costrette a liquidare, causando un ulteriore rialzo della coppia dollaro-yen”, ha aggiunto.