Nvidia stupisce ancora: trimestrale da urlo nonostante zavorra Cina. Titolo vola

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Condannata a stupire e così è stato. Nvidia dà in pasto agli investitori un’altra trimestrale da urlo con balzo del fatturato a livelli record e profitti oltre le attese. Oggi atteso un avvio sprint del titolo dopo che ieri sera nell’after-hour ha segnato +5% in scia ai riscontri della trimestrale.
Traino Ai e non solo, ricavi record per Nvidia
Ancora una volta il traino arriva dal boom del business dei data center legati all’intelligenza artificiale. “La domanda globale per l’infrastruttura di intelligenza artificiale di Nvidia è incredibilmente forte”, ha affermato ceo di Nvidia, Jensen Huang. Nel primo trimestre chiuso al 30 aprile l’utile per azione reported è stato di 0,76 e 0,81 dollari. Escludendo l’onere di 4,5 miliardi di dollari legato alla Cina e il relativo impatto fiscale, l’utile per azione rettificato risulta di 0,96 dollari per azione (consensus era 0,93). Il fatturato ha toccato i 44,1 miliardi di dollari, superiore ai 43,3 miliardi previsti. Nello stesso periodo dell’anno scorso la società aveva riportato utili pari 0,61 dollari per azione e un fatturato di 26 miliardi di dollari.
Il fatturato del settore Data Center è stato di 39,1 miliardi di dollari, in crescita del 10% rispetto al trimestre precedente e del 73% rispetto all’anno precedente. La divisione Gaming ha visto il fatturato attestarsi a 3,8 miliardi, in crescita del 48% rispetto al trimestre precedente e del 42% rispetto all’anno precedente. Il settore Automotive invece si ferma a 567 milioni (-1% t/t e +72% a/a).
Il fattore Cina
Durante il trimestre appena concluso, per l’esattezza il 9 aprile, gli Stati Uniti hanno informato Nvidia che il suo processore H20, precedentemente approvato per la Cina, avrebbe richiesto una licenza di esportazione. Nvidia ha affermato di aver sostenuto oneri per 4,5 miliardi di dollari relativi all’eccesso di scorte del chip e che avrebbe registrato 2,5 miliardi di dollari di vendite extra se il chip non fosse stato soggetto a restrizioni.
Il ceo Huang ha rimarcato nella call con gli analisti che mercato cinese dei chip per l’intelligenza artificiale, pari a 50 miliardi di dollari, è “di fatto chiuso all’industria statunitense con il divieto di esportazione di H2O che ha posto fine alla nostra attività di data center Hopper in Cina”.
Il margine lordo del 61% per il trimestre sarebbe stato del 71,3% se non fosse stato per l’addebito relativo alla Cina.
La guidance per il trimestre in corso
Per il secondo trimestre dell’anno fiscale 2026 Nvidia indica un fatturato in area 45 miliardi di dollari. Una previsione che ingloba una perdita di fatturato nel primo semestre di circa 8 miliardi di dollari dovuta alle limitazioni sulle esportazioni; i margini lordi reported e rettificati sono stimati rispettivamente al 71,8% e al 72%.
Il ceo di Nvidia ha indicato come Stati/governi e attori del Medio Oriente come Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti sono pronti a dare il via a una massiccia traiettoria di spesa per l’IA che durerà un decennio.
Ives (Wedbush): occhio a risvolti positivi da negoziati Usa-Cina
“Nel complesso, questo è stato un trimestre solido, con commenti molto positivi sulla domanda, nonostante la questione cinese”, commenta Dan Ives, analista di Wedbush. “La domanda per Blackwell appare solida su tutti i fronti, con l’azienda che prevede un fatturato totale di 45 miliardi di dollari nel trimestre di luglio, contro i 45,9 miliardi di dollari di Wall Street, con un fatturato che sarebbe di 8 miliardi superiore se non fosse stato per la restrizione H2O in Cina”. L’esperto tech aggiunge che i negoziati in corso tra Stati Uniti e Cina potrebbero produrre risultati positivi per Nvidia nei prossimi mesi e riportare nel mercato cinese l’H2O e, in definitiva, il tasso di crescita di 8 miliardi di dollari potrebbe facilmente tornare a Nvidia.