Notizie Notizie Italia UniCredit, Orcel su utili e governance. La frase su tassi Bce e depositi

UniCredit, Orcel su utili e governance. La frase su tassi Bce e depositi

2 Agosto 2023 10:33

UniCredit, Orcel commenta utili e parla di governance. Occhio alla frase sull’effetto dei rialzi dei tassi della Bce: “Non direi che ha fatto felici le banche”.

UniCredit sotto osservazione dopo l’intervista rilasciata dal ceo Andrea Orcel al Corriere della Sera.

Orcel ha commentato le ultime novità emerse da Piazza Gae Aulenti, in primis gli ottimi conti, che hanno messo in evidenza il miglior semestre di sempre e il decimo trimestre consecutivo di crescita della redditività per la banca italiana, complice l’impatto positivo dei rialzi dei tassi della Bce sul margine di interesse NII. Un impatto che Orcel ha fatto notare tuttavia, nel corso dell’intervista, otrebbe avere anche un effetto boomerang.

L’amministratore delegato, noto anche come Ronaldo dei banchieri, ha confermato la propria fiducia nel futuro di UniCredit, rimarcando anche la metamorfosi che l’istituto di credito ha avviato con il suo arrivo: una metamorfosi, come ha detto Orcel, “non da prima pagina”, ma che sta cambiando lo stesso modo di essere della banca.

Basti pensare all’annuncio di ieri, relativo alla decisione del cda di adottare il sistema di governance monistico: un cambiamento che si tradurrà in una modifica dello statuto, che dovrà essere votata dall’assemblea degli azionisti.

Orcel: UniCredit è riuscita a dimezzare il costo del rischio

Ci sono istituti di credito che migliorano per M&A, noi abbiamo invece un gruppo di 13 banche che stiamo ripulendo e un eccesso di burocrazia che stiamo appiattendo. Diventiamo più efficienti e più veloci ogni giorno che passa reinvestendo in business, tecnologia e dati”, ha detto Orcel, ricordando anche come UniCredit, che aveva “un costo del rischio sottostante medio di ciclo di circa 40-50 punti base”, per un valore di 2 miliardi circa, è riuscita a dimezzarlo a 20-25 punti base.

Certo, Piazza Gae Aulenti ritiene che “le strette del credito e dei tassi spingeranno il costo del rischio a salire e a eccedere i 25 punti base”.

Ma Orcel è tranquillo, visto che “abbiamo riserve ulteriori o overlays per quasi 2 miliardi (coperture straordinarie) che crediamo ci consentano di mantenere il costo del rischio a valori normalizzati e quindi attraversare questo ciclo tenendo i 25 punti base”.

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Il titolo UniCredit non beneficia oggi delle parole di Andrea Orcel, in un contesto in cui Piazza Affari vede il Ftse Mib in ritirata di oltre l’1%.

Piazza Affari, così come il resto dell’azionario globale, sconta il downgrade sul rating del debito Usa arrivato dall’agenzia di rating Fitch, che ha fatto seguito alla minaccia agitata durante le settimane di maggio, in cui l’amministrazione Biden e i repubblicani non erano riusciti ancora a raggiungere un accordo per alzare il tetto sul debito Usa.

Il sentiment dei trader e degli investitori oggi è depresso dalla bocciatura di Fitch, che segue dopo 11 anni quella della ‘sorella’ agenzia di rating Standard & Poor’s.

Novità con piano buyback e governance

Tornando a UniCredit, le notizie degli ultimi giorni, oltre ai conti e anche alla guidance da sogno, con cui il ceo Andrea Orcel ha fatto anche l’ennesima promessa di dividendi più ghiotti agli azionisti, la banca ha aggiornato il mercato sull’esito della seconda tranche del suo piano di buyback, rendendo noto con un comunicato che, “alla data del 28 luglio 2023, a partire dall’avvio della Seconda Tranche del Programma di Buy-Back 2022, UniCredit ha acquistato un totale di n. 5.184.030 azioni, pari allo 0,27% del capitale sociale per un controvalore complessivo pari a 116.162.539,73 Euro”.

La banca ha aggiunto che, sempre in data 28 luglio, considerati “gli acquisti effettuati nel corso della Prima Tranche del programma di Buy-Back 2022 conclusasi in data 29 giugno 2022, UniCredit ha acquistato 130.220.203 azioni proprie pari al 6,71% del capitale sociale.

L’altra grande novità è, per l’appunto, il nuovo sistema di governance, con cui UniCredit ha deciso, in data 31 luglio 2023, di rimpiazzare quello tradizionale.

Obiettivo: “migliorare ulteriormente la qualità della governance, garantendo una maggior efficacia dei controlli tramite l’integrazione dell’organo di controllo all’interno del Consiglio e valorizzando pienamente il ruolo di impulso dei componenti dell’organo di controllo attraverso la loro diretta partecipazione ai processi decisionali del Consiglio”.

“Tale sistema di governance è stato inoltre ritenuto corrispondente ai modelli largamente seguiti all’estero – ha spiegato UniCredit, puntualizzando che “il sistema di governance monistico si caratterizza per la presenza di un Consiglio di Amministrazione, cui competono le funzioni di supervisione strategica e di gestione, e di un Comitato per il Controllo sulla Gestione, costituito all’interno dello stesso Consiglio, che svolge funzioni di controllo”.

Orcel: non direi che rialzo tassi Bce abbia fatto felici le banche

Tornando alle dichiarazioni che il ceo Andrea Orcel ha rilasciato al Corriere della Sera, va messa in evidenza la frase sul rialzo dei tassi e sull’effetto dello stesso sulla redditività di Piazza Gae Aulenti.

All’osservazione relativa a come il rialzo dei tassi abbia “fatto felici le banche”, Orcel ha così risposto:

Non direi che ha fatto felici le banche: ha creato un picco di redditività che il mercato non sta apprezzando perché si chiede quale sarà la nostra redditività quando i tassi si aggiusteranno. Sui tassi non è chiaro se ci saranno altri rialzi, ma sembra che stiamo arrivando al culmine. La domanda vera è fino a quando saliranno e quanto rimarranno a quel livello”.

“Quello che cambierà – ha fatto notare ancora Orcel – sarà il pass through (coefficiente di trasferimento dei tassi di interesse sulla raccolta) sui depositi, ma in molti Paesi e in centro Europa vediamo già una normalizzazione”.

Su questo passthrough sui depositi, Orcel ha detto che “secondo noi si arriverà a un pass through coerente con quelli del passato nel 2024″.

Detto questo, la Bce di Christine Lagarde per ora non ha dato grandi speranze a chi scommette su un dietrofront della sua politica monetaria che, dal luglio del 2022, si è tradotta in nove rialzi consecutivi dei tassi di riferimento dell’area euro, culminati nella stretta monetaria della scorsa settimana. Ma anche in brutta sorpresa per le riserve obbligatorie delle banche.

UniCredit ha dato comunque ennesima prova di solidità, con la pubblicazione da parte della Vigilanza della Bce e dell’Eba, Autorità bancaria europea, dei risultati degli stress test.

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