Notizie Notizie Italia UniCredit, Orcel punta su Luminor di Blackstone. La partita contro la banca numero uno in Ungheria

UniCredit, Orcel punta su Luminor di Blackstone. La partita contro la banca numero uno in Ungheria

26 Giugno 2024 12:08

UniCredit scommette sull’Estonia, per la precisione sulla banca con sede a Tallin Luminor, di proprietà del colosso americano di private equity Blackstone.

A mettere gli occhi su Luminor è tuttavia anche la banca numero uno in Ungheria, ovvero OTP Bank Nyrt.

I rumor sono stati riportati da Bloomberg, che ha ricordato come Blackstone abbia avviato il processo di vendita di Luminor all’inizio di quest’anno, nell’intento di incassare un ammontare pari a 1,2 volte circa il valore di libro.

UniCredit punta a conquistare Luminor. Ma di mezzo c’è l’ungherese OTP

Secondo quanto riportato da Bloomberg nell’articoloUniCredit Competing With OTP to Buy Blackstone’s Luminor”, la banca guidata dal ceo Andrea Orcel avrebbe presentato già una proposta per acquistare Luminor.

L’ungherese OTP è stata più veloce visto che, stando a quanto riportato il mese scorso sempre da Bloomberg, si è fatta già avanti con una proposta non vincolante per rilevare l’istituto di credito baltico.

Ancora prima, il ceo di OTP Sandor Csanyi aveva riferito in un’intervista rilasciata a Inforadio che la successiva acquisizione che l’istituto avrebbe lanciato sarebbe stata volta ad assicurarle l’accesso a mercati bancari di tre paesi caratterizzati da un elevato sviluppo di digitalizzazione.

Nessun commento ufficiale è stato rilasciato a Bloomberg dai tre diretti interessati, ovvero da UniCredit, Blackstone e OTP.

“Per UniCredit lunga lista di target potenziali di takeover” (non Mps)

L’articolo di Bloomberg si è focalizzato sul caso di UniCredit, facendo riferimento alla “lunga lista di target potenziali di takeover” che sventola di fronte all’istituto gestito da Andrea Orcel: istituto che si è concentrato a “dare un nuovo volto” a Piazza Gae Aulenti e a “distribuire il capitale agli azionisti, durante il suo mandato”.

Va ricordato, infatti, che il ceo Orcel ha ribadito più volte come l’M&A, ovvero le operazioni di acquisizione e di fusione, non dovessero essere considerate un must.

Spesso e volentieri Orcel ha risposto così a chi, in Italia, ha continuato a porgli domande sulla possibilità eventuale di tornare a sedersi sul tavolo con il Mef, riprovando ad acquistare una Mps-Monte dei Paschi di Siena ormai apparentemente rinata.

L’AD ha ribattuto tuttavia sempre che la priorità rimane quella di assicurare a UniCredit una crescita organica.

Bloomberg ha fatto tuttavia notare che “ora, a fronte di una valutazione della banca (in Borsa) più alta”, sulla scia di quella sfilza di buy che si è riversata sulle azioni UCG da quando Orcel ha preso il timone dell’istituto, lo stesso ceo dispone di più opzioni per utilizzare il capitale, puntando magari su eventuali acquisizioni.

D’altronde, è stato lo stesso Orcel a ripetere più volte di star guardando a diverse prede potenziali, incluse quelle presenti nelle aree dell’Europa centrale e orientale, mentre continua a portare avanti il progetto di trasformare UniCredit in una vera banca europea.

UniCredit già forte in Europa dell’Est. La storia di Luminor

Con Luminor, Piazza Gae Aulenti rafforzerebbe una presenza già significativa nell’Europa dell’Est.

Va ricordato che una partecipazione di maggioranza di Luminor, pari al 60% del capitale, venne acquistata nel 2019 da un consorzio di fondi gestiti da Blackstone dalle banche nordiche Nordea Bank Abp e DNB Bank ASA, per un valore di 1 miliardo di euro.

Successivamente, gli stessi fondi di Blackstone acquistarono la quota rimanente in Luminor detenuta ancora da Nordea Bank, arrivando all’80% del capitale dell’istituto, a fronte del 20% rimasto nelle mani di DNB Bank.

Luminor, ricorda Bloomberg, è una banca attiva in Estonia, Lettonia e Lituania.

UniCredit si è messa sotto i riflettori nelle ultime sessioni sia con l’annuncio della terza tranche di buyback lanciata a valere sul 2023, che per i giudizi positivi sul titolo – così come su quello di Intesa SanPaolo -, che sono stati espressi dagli analisti di Barclays, in un momento in cui i piani di buyback interessano sempre di più le grandi banche italiane quotate sul Ftse Mib di Piazza Affari.

Oggi le azioni UCG sono poco mosse a Piazza Affari, avanzando a metà giornata dello 0,20% circa, a quota 35 euro circa.

Negli ultimi giorni il tema del risiko tra le banche italiane è tornato attuale, in vista della scadenza del lock up che ha impedito al Mef-Ministero dell’Economia e delle Finanze ulteriori quote detenute in Mps, dopo la seconda mossa lanciata agli inizi di quest’anno, tesa a portare avanti il percorso di privatizzazione della banca senese, di cui rimane primo azionista.

Ma UniCredit, in questo momento, preferisce fare shopping evidentemente in Estonia, più che in Italia, continuando a mantenere le distanze dal Monte dei Paschi di Siena, dopo lo storico flop di fine 2021.

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