Tesla: titolo a picco con licenziamenti, calo consegne e dubbi su crescita
Non c‘è pace per Tesla in questa prima parte di 2024. Il titolo ha chiuso la seduta di ieri sui minimi da aprile 2023, portando il calo da inizio anno al 37%. La riduzione del personale annunciata da Elon Musk, l’uscita di due dirigenti chiave e i dati in calo sulle consegne del primo trimestre stanno affossando il produttore di auto elettriche, minando la narrativa di crescita precedentemente incorporata nelle valutazioni. Focus sui conti in uscita il 23 aprile per maggiori dettagli sulle strategie della società.
Tesla sui minimi da un anno, market cap a $500 mld
Dopo aver perso il 5,6% lunedì, ieri le azioni Tesla hanno registrato una flessione del 2,7%, archiviando le contrattazioni a 157,11 dollari. Si tratta del valore minimo dal 26 aprile dello scorso anno. Da inizio 2024, il titolo è in ribasso del 36,8%, seconda peggior performance dell’indice S&P 500 (solo la compagnia assicurativa Globe Life mostra un calo più ampio, pari al 50,7%).
Durante la seduta di ieri, la capitalizzazione di Tesla è scesa momentaneamente al di sotto dei 500 miliardi di dollari, per poi tornare marginalmente al di sopra di tale soglia prima della chiusura. Da inizio anno, la perdita complessiva di valore per gli azionisti (in termini di market cap) è pari a circa 290 miliardi di dollari.
Tesla taglia il 10% del personale
Negli ultimi mesi si sono susseguiti diversi segnali di rallentamento della crescita, che hanno contribuito a frenare il titolo.
L’ultima di queste avvisaglie è stata la comunicazione interna diffusa dal Ceo Elon Musk, che ha annunciato il licenziamento del 10% della forza lavoro di Tesla. A fine 2023 la società contava oltre 140 mila lavoratori, per cui i tagli dovrebbero riguardare all’incirca 14 mila dipendenti a livello globale.
Il ridimensionamento segue una revisione dell’organizzazione da cui è emersa la necessità di tagliare i costi per far fronte alla minore domanda e alla concorrenza, preparandosi “per la prossima fase di crescita”.
Inoltre, due dirigenti in ruoli chiave hanno lasciato l’azienda, deprimendo ulteriormente il sentiment. Si tratta del Senior Vice President Drew Baglino e di Rohan Patel, vicepresidente di Tesla per la politica pubblica e lo sviluppo aziendale. In particolare, secondo Daniel Ives di Wedbush Securities, l’uscita di Baglino rappresenta “una perdita del tutto inaspettata e un pugno nello stomaco”.
Consegne sotto le attese nel 1Q
I tagli al personale arrivano dopo i numeri deludenti sulle consegne del primo trimestre, pari a sole 386.810 unità. Dato nettamente al di sotto delle 457.000 stimate dagli analisti e in calo dell’8% su base annua e del 20% rispetto agli ultimi tre mesi del 2023.
La diminuzione delle consegne, malgrado i ripetuti sconti sui veicoli, rimarca il rallentamento della domanda, esacerbando le preoccupazioni degli investitori sulla traiettoria di crescita di Tesla.
Secondo Ryan Brinkman, analista di JPMorgan, i licenziamenti annunciati lunedì, “non dovrebbero lasciare dubbi sul fatto che il calo delle consegne sia stato una funzione della minore domanda e non dell’offerta”. Motivo per cui la riduzione della forza lavoro è stata accolta negativamente dal mercato, diversamente da quanto accaduto in passato per la stessa Tesla e per molte altre società.
Nessun veicolo low-cost, Tesla punta su robotaxi
Ad alimentare le preoccupazioni ha contribuito anche la decisione di Tesla di abbandonare i piani per la produzione di un veicolo elettrico più economico. Secondo molti analisti, un’auto a prezzi più accessibili avrebbe potuto stimolare la domanda e la crescita, in un momento di rallentamento come quello attuale, in attesa di progressi sul fronte della guida autonoma.
Uno dei motivi alla base del calo delle consegne è legato alla concorrenza dei produttori cinesi, che sono in grado di realizzare veicoli a basso costo. Tra questi spicca BYD, che nel quarto trimestre del 2023 ha superato Tesla per numero di consegne di auto elettriche. Malgrado non venda negli Stati Uniti, la casa cinese ha un’ampia gamma di veicoli convenienti, con prezzi a partire da 25.000 dollari. Negli ultimi tempi, anche il produttore di telefoni Xiaomi si è affacciato nel mercato delle auto elettriche.
La strategia di Tesla prevede invece di concentrarsi sulla costruzione di un “robotaxi” che, secondo quanto affermato da Musk, verrà presentato l’8 agosto.
Cruccio guida autonoma
Il minore interesse dei consumatori per il mercato delle auto elettriche è uno scenario penalizzante soprattutto per Tesla, poiché la società di Musk include nella propria valutazione l’attesa capacità di dominare il mercato dei veicoli EV in futuro.
Tuttavia, lo stesso Ceo ha affermato che la società “varrà praticamente zero” a meno che non riesca a risolvere il problema delle auto a guida autonoma. Costruire un veicolo completamente autonomo è dunque cruciale per le prospettive di Tesla, anche se potrebbero comunque volerci decenni per assistere ad un’adozione di massa.
Vista la situazione attuale, “la riduzione dell’occupazione e della capacità ha implicazioni di vasta portata per la narrativa di ipercrescita ancora incorporata nel prezzo delle azioni di Tesla, suggerendo un sostanziale rischio al ribasso per il titolo”, ha affermato Ryan Brinkman, analista di JPMorgan.
Focus su risultati e Musk il 23 aprile
Alla luce di queste dinamiche, il mercato seguirà con particolare attenzione i conti del primo trimestre di Tesla, in uscita il 23 aprile. Nella conference call con gli analisti, Elon Musk dovrà illustrare le strategie attuali e future della società, il taglio dei costi e le misure per rilanciare la produttività, cercando di dissipare i dubbi sulla crescita e revitalizzare il titolo.
Secondo il consensus di Bloomberg, Tesla dovrebbe archiviare i primi tre mesi del 2024 con ricavi per 22,42 miliardi di dollari (in calo del 4% su base annua), un Ebit in diminuzione del 40% a 1,6 miliardi e un EPS adjusted in flessione del 38% a 0,53 dollari.
Da monitorare con attenzione la generazione di cassa, che sarà un elemento chiave per valutare la sostenibilità degli investimenti a lungo termine nella guida autonoma e nei robotaxi.
La view degli analisti sul titolo
La panoramica delle raccomandazioni sul titolo raccolte da Bloomberg evidenzia 20 giudizi ‘buy’, 27 ‘hold’ e ben 14 ‘sell’, con un target price medio di 187,4 dollari, che sottintende un rialzo potenziale del 19% rispetto alla chiusura del 16 aprile.
Tra gli analisti positivi su Tesla c’è Wedbush, che segue il produttore di auto elettriche con giudizio ‘outperform’ e un prezzo obiettivo di ben 300 dollari. Secondo gli analisti guidati da Dan Ives, “Musk e Tesla hanno calcolato male le sfide legate alla domanda in Cina e la debolezza generale della domanda di veicoli elettrici a livello globale, con la concorrenza in aumento da tutte le aree”.
Per gli esperti, è tempo per Musk di “delineare la strategia di crescita, fornire obiettivi realistici di consegne e margini, discutere il motivo dei licenziamenti e, soprattutto, dare una prospettiva chiara sulla Model 2“. Per Wedbush, il lancio della vettura più economica, con prezzo inferiore ai 30.000 dollari, è essenziale. La Model 2 “è destinata a rappresentare oltre il 50% della crescita incrementale delle consegne nei prossimi anni” e il suo accantonamento sarebbe “una scommessa disastrosa”, in grado probabilmente di “cambiare la storia di crescita di Tesla nei prossimi anni.”
Wedbush mantiene l’outperform, poiché ritiene che “la crescita a lungo termine e la guida autonoma garantiscano un’enorme creazione di valore nei prossimi anni. Tuttavia, se Musk non cambierà le cose potrebbero arrivare giorni più bui”.
Nel frattempo, si apprende che gli azionisti di Tesla dovranno votare nuovamente sul pacchetto di compensi al Ceo del 2018, dopo che un tribunale del Delaware ha annullato il premio di 56 miliardi di dollari per Musk. Inoltre, nell’assemblea del 13 giugno, ai Soci verrà chiesta l’approvazione per modificare lo stato di costituzione di Tesla dal Delaware al Texas.