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Tesla e l’attacco short: il target price sul titolo da brividi del gestore dell’hedge fund

4 Aprile 2024 07:44

Tesla: la più grande bolla del mercato azionario della storia moderna ha appena iniziato a esplodere; ergo, il peggio per le azioni TSLA è appena iniziato.

Parola del gestore dell’hedge fund Per Lekander, che ha già iniziato a darsi da fare e anche da un po’, lanciando una scommessa short contro il titolo del colosso delle auto elettriche fondato e gestito da Elon Musk.

Tesla e la pessima notizia relativa alle consegne di auto nel I trimestre

Interpellato dalla CNBC, il gestore ha sfornato una previsione da brividi sul trend del titolo:

a suo avviso, le azioni Tesla potrebbero crollare fino a $14 dal valore attuale, che oscilla attorno a 167 dollari.

Il commento di Per Lekander è arrivato dopo il tonfo delle quotazioni della Big Tech, illustre componente dei Magnifici 7, che sono scivolate l’altro ieri del 4,90% a quota $166,63, a seguito della pessima notizia relativa alle consegne di auto, scese su base annua per la prima volta dall’anno della pandemia Covid-19, ovvero dal 2020, nel corso del primo trimestre del 2024.

La flessione delle consegne è stata notevole, pari a -8,5%, a 386.810 unità: uno shock per la Big Tech Usa che, nello stesso arco temporale, ha assistito anche a una flessione della produzione, pari a -1,7% su base annua, a quota 433.371 unità.

Nei minimi intraday della sessione dell’altroieri, martedì 2 aprile 2024, il titolo è scivolato fino a -6% circa.

Ieri, mercoledì 3 aprile, le azioni Tesla hanno rccuperato in parte terreno, chiudendo in rialzo dell’1,05%, a quota $168,38.

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Titolo -29% nei primi tre mesi dell’anno. La grande scommessa short

Ma la ripresa del titolo è una magra consolazione. Se c’è un titolo tra le Big Tech Usa e tra i Magnifici 7 che non si è fatto travolgere dalla raffica di acquisti che ha investito Wall Street dall’inizio di questo 2024, è stato infatti proprio Tesla.

Le azioni hanno concluso di fatto il primo trimestre dell’anno con un tonfo del 29%, registrando lo scivolone più forte dalla fine del 2022, e archiviando, anche, il terzo trimestre peggiore dal lancio dell’Ipo da parte della società, avvenuto nel 2010.

A questo punto l’attesa degli investitori è per il prossimo 23 aprile, giorno in cui il gruppo di Elon Musk commenterà in una call i conti del primo trimestre del 2024.

Per ora, i commenti sul titolo Tesla non sono sicuramente di buon auspicio.

Tra questi si mette in evidenza per l’appunto quello dell’investitore che sta shortando i titoli Tesla, e non da poco.

Il gestore dell’hedge fund Per Lekander, socio presso la società di gestione degli investimenti Clean Energy Transition, sta scommettendo contro le azioni TSLA dal 2020.

Riferendosi al capitombolo delle azioni dell’altroieri Lekander ha affermato che quello “è stato davvero l’inizio della fine della bolla Tesla che, probabilmente, è stata la più grande bolla del mercato azionario della storia moderna”.

E “credo davvero che la società possa fallire”, ha aggiunto il gestore, rincarando la dose.

Per l’esperto, se il titolo crollasse fino a quota $14, valore che implicherebbe un tonfo delle azioni di circa il 91% rispetto al prezzo a cui Tesla ha chiuso la sessione di martedì scorso 2 aprile, la Big Tech rischierebbe di non reggere  il colpo.

Lekander ha definito Tesla un titolo “no growth”, che dovrebbe essere valutato 10 volte gli utili attesi, decisamente al di sotto rispetto al valore attuale, che corrisponde a 58 volte gli utili attesi.

Un tale pessimismo è stato motivato con diversi fattori: tra questi, il “problema della domanda” per le auto elettriche del gigante EV, il cui fatturato dipende soprattutto dal Model 3 e dal Model Y, visto che il prossimo nuovo veicolo su cui punta Elon Musk non sarà sul mercato prima del 2025, come confermato dai conti del primo trimestre.

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Al problema della domanda si affianca il business model della società che, ricorda il gestore dell’hedge fund, si basa sull’integrazione verticale, sulla forte crescita del giro di affari e sulle vendite dirette ai consumatori.

L‘integrazione verticale, nello specifico, si riferisce a quella strategia con cui una azienda gestisce internamente e dunque in modo autonomo diverse fasi e componenti di un processo, come la fase di produzione della autovettura e il software a essa legato.

Lekander fa notare che questo modello è “brillante” quando una società cresce, avendo invece un impatto “opposto” quando le vendite, invece, scendono.

“Non vedo alcuna ragione che mi faccia pensare a un qualsiasi tipo di ripresa per i prossimi due anni, vista la fase di stallo dei modelli e considerando che l’economia non sta brillando”, ha detto il gestore.

Preoccupato anche l’analista noto per la view bullish sul titolo

Lekander non è l’unico ad avere timori sul futuro Tesla.

Dan Ives, analista di Wedbush Securities noto per essere bullish sulle azioni TSLA, tanto da avere un target price sul titolo pari a ben 300 dollari, ha ammesso di essere preoccupato.

“Sebbene avessimo anticipato un primo trimestre negativo, questo è stato un primo trimestre disastroso a cui è diffiicile dare una spiegazione”, ha detto Ives.

Dunque, “riteniamo che questo sia un momento determinante per la storia di Tesla, e dunque per Musk, per ribaltare la situazione e il duro colpo sofferto nel primo trimestre. In caso contrario, all’orizzonte potrebbero presentarsi periodi più bui capaci di interrompere la narrativa di lungo periodo di Tesla”.