Netflix: attenti al titolo con utili in arrivo. Il fattore abbonati per la regina dello streaming
Countdown alla pubblicazione degli utili di Netflix, con il grande dubbio: la regina dello streaming sarà riuscita a replicare nei primi tre mesi del 2024 il successo incassato nell’ultimo trimestre del 2023?
Intanto, la data: la Big Tech Usa comunicherà i risultati di bilancio dopo la fine della giornata di contrattazioni di Wall Street di dopodomani, giovedì 18 aprile 2024.
Per capire a che punto si trova Netflix, basta ricordare i numeri impressionanti dell’ultimo trimestre del 2023 che sono stati annunciati all’inizio di quest’anno:
focus sulla crescita boom del numero degli abbonati, pari a 13,1 milioni, ben oltre le stime degli analisti, che avevano previsto un incremento compreso tra 8 e 9 milioni di unità.
Quei numeri sugli abbonati hanno fatto la storia del gigante americano, e riuscire a replicarli non sarà stato affatto facile.
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Occhio al trend del titolo, in crescita di oltre l’80% nel corso dell’ultimo anno.
Netflix: outlook utili, abbonati e fatturato del colosso dello streaming
Peccato che il colosso dello streaming abbia smesso di dare indicazioni sul trend del numero di abbonati, giustificando l’assenza della guidance con il fatto che, a suo avviso, è la performance del fatturato il parametro più importante da tenere in considerazione per monitorare il suo trend di crescita.
In questo caso l’outlook della società c’è, ed è di un rialzo del giro di affari pari a +13%.
Il mercato la vede diversamente, considerando invece la crescita degli abbonati l’elemento chiave per avere un’idea di come le cose stiano davvero andando.
Il consensus degli analisti, riguardo a tale voce, ritiene che l’aumento del numero degli abbonati sia stato pari a 4,88 milioni di unità nel corso del primo trimestre del 2024:
un numero che, di fatto, impallidisce rispetto al boom di 13 milioni di unità a cui Netflix aveva assistito negli ultimi tre mesi del 2023.
Lo stesso consensus prevede un balzo di quasi il 56% dell’eps (utile per azione), mentre l’eps dell’intero anno è stimato in rialzo di oltre il 41%, stando a quanto riportato dal sito del Nasdaq.
Il fatturato è atteso dal consensus attorno ai $9,27 miliardi, poco al di sopra del target di Netflix, pari a $9,24 miliardi.
Va ricordato che, nel corso del quarto trimestre del 2023, il giro di affari della Big Tech era salito su base annua del 12%, a $8,83 miliardi e che l’eps si era attestato a $2,11, al di sotto dei $2,22 stimati dal consensus, in gran parte a causa delle perdite non realizzate e no cash di 239 milioni di dollari, legate ai debiti denominati in euro.
Per il primo trimestre, l’eps è stimato a $4,50.
Gli utili netti complessivi sono attesi nel primo trimestre del 2024 a $1,976 miliardi, rispetto ai $938 milioni del quarto trimestre del 2023.
Le prospettive degli analisti sono dunque di un aumento dell’eps, degli utili netti complessivi e del fatturato.
Occhio a impatto condivisione password e piano con pubblicità
Tra le novità che riguardano il business model di Netflix degli ultimi due anni, un articolo di Forbes ricorda il piano sulla condivisione delle password, che ha permesso agli utenti di condividere gli abbonamenti con persone al di fuori del loro nucleo familiare attraverso un pagamento aggiuntivo di $8 al mese.
La Big Tech ha lanciato anche il piano con pubblicità, indicando nel mese di gennaio una adesione a questa opzione pari a 23 milioni di utenti nel mondo, in rialzo rispetto ai 15 milioni circa del novembre del 2023.
Saranno sicuramente gli impatti di queste grandi novità, in occasione della presentazione dei conti da parte della Big Tech, ad attirare l’attenzione degli strategist e degli investitori.
IG ha sottolineato anche che un altro fattore che sarà attenzionato dai mercati sarà la reazione degli abbonamenti ai recenti aumenti dei prezzi.
E’ su questi punti che i trader cercheranno di capire le prospettive del titolo, che è balzato dall’inizio del 2024 del 28% circa.
Netflix merita un posto nel club dei Magnifici 7?
Non è certo sfuggito agli investitori il fatto che, nel coniare l’espressione “Magnificent 7” (I magnifici 7), l’analista Michael Hartnett di Bank of America abbia escluso tra gli altri proprio il nome di Netflix, includendo invece Tesla, (TSLA), Nvidia (NVDA) e Microsoft (MSFT), che sono andati ad affiancarsi a tutti gli ex FAANG, a eccezione di Netflix, ovvero all’ex Facebook, oggi Meta Platforms, Apple, Amazon e Google-Alphabet.
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Va ricordato che il titolo NFLX, con un rialzo YTD di appena il 27% nel corso del 2023, si è confermato il titolo FAANG peggiore dello scorso anno, dopo essere stato il secondo peggiore dello stesso club, nel 2022.
IG ha fatto notare a tal proposito che lo scivolone del 2022 ha portato le azioni Netflix a crollare di oltre il 75% a $162,71 entro il mese di maggio di quell’anno, rispetto al record di $700,99 che era stato testato nel novembre del 2021.
Quel crollo è stato ora quasi azzerato, visto che il titolo ora viaggia a un valore inferiore di appena il 12% rispetto al record di sempre.
E un articolo pubblicato su Barron’s ha già fatto notare che Netflix “merita un posto nel gruppo dei Magnifici 7“.
Netflix: i recenti upgrade sul target price del titolo
A esprimersi sul trend delle azioni Netflix che, ricordiamo, sono volate dell’80% circa su base annua, sono stati alcuni esperti.
Tra questi, l’analista di Morgan Stanley Benjamin Swinburne che, nella sessione di venerdì scorso, ha reiterato il rating overweight rating sul titolo, alzando il target price a 700 dollari, rispetto ai precedenti 600.
Swinburne ha motivato il suo ottimismo scrivendo in una nota ai clienti di prevedere una crescita degli utili per azione su base CAGR pari a +25% nel periodo compreso tra il 2024 e il 2028.
L’analista di Piper Sandler Matt Farrell ha reiterato invece il rating neutral alzando il target price di NFLX da $550 a $600.
“Vista la corsa e le aspettative elevate, rimaniamo neutrali ma alziamo il nostro PT a $600″, ha detto Farrell, sottolineando che i fattori su cui i trader si concentreranno dopodomani saranno il numero degli abbonati così come anche il trend del fatturato medio per utente, la crescita delle entrate pubblicitarie e il rapporto tra l’espansione dei margini e gli investimenti del gruppo.
Farrell ha spiegato che un interrogativo chiave riguarda il trend della condivisione delle password a pagamento che, secondo alcuni analisti bullish sulla Big Tech, sarà l’elemento che farà la fortuna del gruppo.
L’esperto di Piper Sandler ha ha ricordato inoltre, per quanto riguarda il business delle entrate pubblicitarie, che sono stati gli stessi vertici di Netflix ad affermare in precedenza che, nel 2025, il colosso beneficierà di “entrate più significative”.
Per quanto riguarda ancora il titolo, le azioni hanno chiuso la sessione di ieri di Wall Street a quota 607,15 dollari, in flessione del 2% circa, oscillando nelle ultime 52 settimane all’interno di un range compreso tra $315,62 e $639.
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