Notizie Notizie Italia Poste Italiane: sell sul titolo a Piazza Affari post nuovo piano. I target su utili e ricavi e la novità dividendi

Poste Italiane: sell sul titolo a Piazza Affari post nuovo piano. I target su utili e ricavi e la novità dividendi

20 Marzo 2024 15:33

Poste Italiane ha annunciato il nuovo piano strategico quinquennale “2024 – 2028 Strategic Plan – The connecting platform”, approvato ieri sera dal Consiglio di Amministrazione del gruppo, presieduto da Silvia Maria Rovere.

Il titolo Poste Italiane, tuttavia, non solo non brinda all’annuncio del piano, ma si conferma maglia nera del Ftse Mib: nel pomeriggio si assiste a un’accelerazione ribassista del titolo che, alle 15.30, arretra del 3,90%, a quota 11,465 euro.

Il cda ha esaminato e approvato nella giornata di ieri anche la Relazione Finanziaria Annuale per il 2023 – contenente sia il bilancio di esercizio di Poste Italiane sia il bilancio consolidato del Gruppo Poste Italiane per il 2023.

Confermati i risultati preliminari consolidati,  annunciati il 29 febbraio scorso.

Poste Italiane presenta il nuovo piano: i target dell’utile netto, ricavi & Co.

Massima attenzione ai target finanziari e ai dividendi proposti da Poste Italiane contenuti nel piano strategico, che è stato disegnato, si legge nel comunicato della società quotata sul Ftse Mib di Piazza Affari, “per prosperare sulle solide fondamenta poste con i piani Deliver22 e 2024 Sustain & Innovate:

  • L’utile netto è stimato a € 2,3 miliardi nel 2028, in crescita di circa il 4% (CAGR 2023-28).
  • I ricavi sono attesi a € 13,5 miliardi nel 2028, in crescita di circa il 3% (CAGR 2023-28), con contributi positivi da tutti i segmenti di business.
  • Il risultato operativo (EBIT) è visto salire a € 3,2 miliardi nel 2028, in crescita di circa il 4% (CAGR 2023-28), con il contributo di tutte le unità di business che più che compensa l’incremento dei costi.
  • Le attività finanziarie investite (AFI) dei clienti sono previste in crescita fino a €624 miliardi nel 2028 (rispetto ai €581 miliardi nel 2023), “supportate da una gestione proattiva del portafoglio dei clienti e da una gamma rinnovata dei prodotti del Risparmio Postale, nonché da un coverage specialistico dei clienti Affluent+ che supera l’80%”, si legge nella nota di Poste Italiane.
  • L’outlook sul capex 2024-2028 autofinanziato dal Gruppo è a circa € 5 miliardi.
  • La posizione finanziaria netta in Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione è attesa passare da  -€2,8 miliardi nel 2023 a -€0,8 miliardi nel 2028, “con un miglioramento della generazione di cassa sottostante”.

Poste Italiane fa la gioia degli azionisti. Le novità sui dividendi

L’ incremento sostenibile di cassa e capitale di Poste Italiane, ha precisato la società nel giorno del Capital Markets Day, è “alla base di un’ampia e diversificata distribuzione a monte dei dividendi da parte delle controllate, a sostegno di una accresciuta politica di dividendi del Gruppo”.

In sintesi, Poste Italiane ha fatto la gioia degli stakeholders, annunciando cedole più ricche.

Per quanto riguarda infatti i dividendi, il gruppo ha reso noto oggi che, con il nuovo piano strategico, si passa da un dividendo proposto per azione pari a € 0,80 nel 2023 a non meno di € 1,0 (DPS-dividendo per azione) a partire dal 2026, che cresce dal 2023 del 7% annuo con almeno il 65% di pay-out ratio previsto in arco piano. “Il remittance ratio di Poste Vita si attesta al 100% dal 2024, fornendo ulteriore flessibilità. La copertura del dividendo pari ad oltre 1,5 volte il suo importo nell’arco di piano, fornisce ulteriore flessibilità finanziaria”.

Equita SIM ha commentato i nuovi target sulla distribuzione dei dividendi presentati da Poste Italiane, indicando che gli obiettivi si sono confermati migliori del proprio outlook.

Per la precisione, il dividendo per azione pari ad almeno 1 euro a partire dal 2026, e dunque di uno yield dell’8,5%, è migliore del dividendo pari a 0,95 euro per azione che era stato previsto dalla SIM milanese.

Il valore del payout ratio medio in arco di piano è pari ad almeno 65%, superiore al 57% atteso da Equita, con una “elevata flessibilità garantita dal significativo flusso di cassa da Poste Vita”.

La SIM ha poi segnalato che il nuovo piano di Poste prevede per il 2023-203 un dividendo per azione DPS CAGR pari al 7% annuo, più alto del 6% stimato, mentre il dividendo cumulato 2023-28 maggiore o uguale a €6,5 miliardi è superiore al 40% della capitalizzazione di mercato.

Titolo peggiore del Ftse Mib di Piazza Affari. Consensus si aspettava di più

Ma perchè il titolo Poste Italiane è sotto pressione a Piazza Affari?

La spiegazione è semplice.

Equita nello specifico e il consensus degli analisti in generale avevano puntato su target finanziari, con la presentazione del nuovo piano “The connecting platform”, più ambiziosi.

Equita in particolare ha scritto che gli obiettivi contenuti nel piano sono “complessivamente in linea/leggermente inferiori alle nostre attese (e a quelle di consensus)”.

In particolare, i ricavi del 2024 sono stimati da Poste a 12 miliardi di euro, praticamente invariati su base annua, rispetto agli 11,8 miliardi attesi.

L’EBIT del 2024 è previsto a €2,7 miliardi, in rialzo del 3% su base annua, rispetto ai €2,6 miliardi messi in conto dal consensus, mentre l’utile netto atteso a 1,9 miliardi di euro si è confermato in linea con le attese.

Per il 2026, Poste Italiane prevede ricavi a €12,7 miliardi (23-26 CAGR 2%), in questo caso meglio (ma neanche tanto), rispetto ai €12,1 miliardi stimati, un EBIT di €2,9 miliardi (CAGR 3%), praticamente in linea con i €2,95 miliardi attesi, un utile netto di €2 miliardi (CAGR 1%), inferiore rispetto ai €2,17 miliardi previsti.

Matteo Del Fante: la SuperApp è la punta dell’iceberg

Così Matteo Del Fante, Amministratore Delegato di Poste Italiane, ha commentato sia i risultati del 2023 che il nuovo piano strategico del gruppo:

“Il percorso di trasformazione di Poste Italiane è iniziato nel 2017 con il primo piano strategico e una semplice ambizione: massimizzare il valore per i nostri clienti e diventare la rete di distribuzione più efficace e affidabile d’Italia”.

Obiettivo che il gruppo non solo ha centrato, ma anche superato:

“Siamo, tuttavia, andati oltre e ci siamo affermati come la più grande piattaforma phygital in Italia, basandoci sull’integrazione di molteplici punti di contatto e creando un ecosistema omnicanale, nel quale tutte le componenti della piattaforma si completano vicendevolmente. Abbiamo investito sul digitale, sui dati e sui nostri business, mettendo al centro la nostra ampia base clienti”, ha detto ancora il ceo della società.

“Con questo nuovo piano strategico – ha continuato Del Fante – stiamo rimodellando il nostro business, per cogliere una crescita sostanziale: con il Nuovo Modello di Servizio Commerciale progettato per ottimizzare il valore della nostra piattaforma, e con la trasformazione logistica, che fa evolvere il nostro modello in una rete all’avanguardia, preservando la sostenibilità finanziaria del business della corrispondenza e dei pacchi”.

Matteo Del Fante ha illustrato le nuove strategie previste con il nuovo business plan:

  • Nei Servizi Finanziari, svilupperemo ulteriormente la segmentazione della nostra clientela affidandola a consulenti finanziari specializzati; riusciremo così a coprire al meglio tutte le esigenze, adattando la nostra rete ai clienti invece di chiedere a loro di adattarsi a noi”.
  • Nei Servizi Assicurativi, il nostro focus è mantenere una crescita costante nel settore Investimenti e sfruttare la crescente domanda e la bassa penetrazione della Protezione nel mercato italiano”.
  • I Servizi Postepay hanno raggiunto l’obiettivo di creare un ecosistema di pagamenti open, centrato sui pagamenti digitali a cui si sono aggiunti servizi per la casa e la famiglia, come fibra ed energia, sfruttando la piattaforma omnicanale di Poste Italiane”
  • L’introduzione della SuperApp, con il digital payment wallet al suo centro, e l’evoluzione costante delle nostre proprietà digitali creeranno più valore per i clienti, consentendo loro di scegliere l’esperienza omnicanale preferita e aumentare la nostra redditività. Tutto questo si basa su una maggiore rilevanza dei nostri canali digitali, che è il risultato di importanti investimenti tecnologici effettuati per favorire un concreto approccio omnicanale della piattaforma che abbiamo sviluppato”.

Va ricordato che tra le novità del piano di Poste Italiane c’è la “SuperApp, che incorpora il nuovo wallet per pagamenti“, e che “sarà completamente personalizzata rispetto al profilo del singolo cliente”, basata su tecnologie all’avanguardia” e sulla Intelligenza Artificiale.

Il lancio della SuperApp è stato commentato da Del Fante, che ha parlato di una “punta dell’iceberg di questa evoluzione tecnologica, che consente l’integrazione del business e conferma il ruolo di Poste Italiane come ‘Platform Company'”.

Il ceo di Poste: “Rivediamo al rialzo la politica dei dividendi”

Per quanto riguarda i target finanziari incisi nel nuovo piano strategico, il ceo di Poste Matteo Del Fante ha sottolineato che “i ricavi cresceranno fino a € 13,5 miliardi entro il 2028″ e che “il Risultato Operativo (EBIT) raggiungerà € 3,2 miliardi, registrando un tasso di crescita annuale di circa il 4%. Allo stesso modo, l’utile netto si attesterà a € 2,3 miliardi nel 2028″.

In evidenza il commento sulla politica dei dividendi prevista per i prossimi anni:

“Grazie alla generazione solida e sostenibile di cassa e capitale, stiamo cambiando l’approccio alla politica dei dividendi, rivedendola al rialzo, con l’impegno a conseguire un payout ratio pari ad almeno il 65% in arco piano e l’obiettivo di distribuire almeno € 1,0 per azione a partire dal 2026 e almeno € 6,5 miliardi di dividendi cumulati in arco piano”.

Il titolo Poste Italiane continua a essere monitorato a Piazza Affari anche in vista del piano di privatizzazioni ambizioso lanciato dal governo Meloni che vede nell’ulteriore privatizzazione della società uno dei principali tasselli. Di Poste si sta parlando inoltre in queste ore anche per il caso ‘PagoPA a Poste Italiane’, esploso con il DECRETO-LEGGE 2 marzo 2024, n. 19 recentemente approvato, il 26 febbraio scorso, dal governo Meloni.

Il decreto PNRR prevede la cessione del 49% di PagoPA a Poste Italiane e la quota restante al Ipzs, l’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, che a Poste Italiane,. Dopo il malumore manifestato da alcune banche italiane, come riportato dal quotidiano La Repubblica , sono scattati sull’attenti l’Antitrust e la stessa Abi, associazione bancaria italiana: entrambi hanno citato il rischio di una transazione lesiva della concorrenza.

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Va ricordato che Cassa Depositi e Prestiti detiene una partecipazione di Poste Italiane pari al 35% del capitale sociale e che il Ministero dell’economia e delle finanze (Mef) attualmente ha in mano 382.127.890 azioni del gruppo, pari a circa il 29,26% del capitale sociale.

Praticamente, la quota di Poste Italiane in possesso dello Stato italiano in modo un controllo diretto ed indiretto è pari al 64,26%.

A Piazza Affari il titolo Poste Italiane, scambiato sul Ftse Mib, è in calo su base settimanale dell’1,59%.

Nell’ultimo mese le azioni hanno guadagnato il 12,63%, avanzando dell’11,53% YTD.

La performance su base annua del titolo è di una crescita pari a +21,71%, mentre negli ultimi tre anni il rialzo incassato è stato pari a +10,83%.