Notizie Notizie Italia Eni prepara cessione quota Enilive aspettando i conti del 2Q

Eni prepara cessione quota Enilive aspettando i conti del 2Q

23 Luglio 2024 10:45

Eni ha annunciato stamani un accordo con il fondo KKR per la potenziale cessione di una quota di Enilive. Intanto, sale l’attesa per i risultati del secondo trimestre. Il colosso del settore oil & gas riunirà giovedì il Cda per l’approvazione dei conti, che verranno presentati alla comunità finanziaria il giorno seguente, venerdì 26 luglio.

Accordo Eni-KKR per potenziale cessione quota Enilive

Avvio di seduta positivo per le azioni Eni, dopo l’accordo temporaneo di esclusiva siglato con il fondo americano KKR. Il contratto riguarda l’implementazione della fase di due diligence e la stesura della documentazione per la cessione di una quota di partecipazione in Enilive tra il 20% e il 25%, sulla base di una valutazione della società compresa tra 11,5 e 12,5 miliardi di euro.

Sulla base dei termini indicati, la quota oggetto di cessione ha una valutazione superiore a 3 miliardi di euro.

Le parti, spiega la nota di Eni, sono determinate nella negoziazione dei termini di una potenziale transazione, la cui finalizzazione dipenderà dal raggiungimento di un accordo definitivo.

Forte interesse degli investitori per Enilive

Enilive è la società del Gruppo attiva nella bioraffinazione, la produzione di biometano, le soluzioni di smart mobility e la commercializzazione e distribuzione di tutti i vettori energetici per la mobilità.

Il range di valutazione indicato da Eni è superiore alle aspettative del mercato, secondo gli analisti di RBC Capital Markets, alla luce del sentiment recentemente negativo verso i biocarburanti.

Ciononostante, Eni ha registrato un “forte interesse, manifestato in questo periodo da primari investitori finanziari istituzionali”, che “potrebbe portare alla successiva cessione di un’ulteriore quota fino al 10% di Enilive.”

La strategia di Eni per la crescita

La mossa rappresenta un ulteriore esempio della strategia del modello satellitare di Eni, che punta a creare nuovi business e valorizzarli attraverso la quotazione o attraendo capitale strategico da partner di valore, sulla base di multipli attrattivi, per finanziare la crescita e la transizione verso gas ed energie rinnovabili.

Questa strategia è iniziata con la cessione di una quota minoritaria della unit green Plenitude a Energy Infrastructure Partners nel 2023. L’azienda prevede inoltre di scorporare entro il 2027 la divisione di cattura e stoccaggio (Ccs) del carbonio e la controllata biochimica Novamont.

La cessione di quote in varie unit dovrebbe consentire a Eni di restituire più liquidità agli azionisti, seguendo le orme delle altre supermajor del petrolio per risollevare le valutazioni azionarie.

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Le attese sui conti del 2Q

Intanto, cresce l’attesa per i risultati del secondo trimestre, in uscita venerdì 26 luglio prima dell’apertura.

Il consensus di Bloomberg segnala un fatturato in crescita del 21% a 23,77 miliardi di euro, un Ebitda in calo del 10% a 4,73 miliardi e un Ebit in flessione del 20% a 2,7 miliardi.

L’utile netto rettificato è atteso a circa 1,5 miliardi di euro, con un flusso di cassa adjusted di circa 3,6 miliardi di euro.

Gli analisti di Bloomberg Intelligence si aspettano una “performance resiliente” in grado di “ridurre ulteriormente il rischio sugli utili annuali e sulle guidance relative ai flussi di cassa”.

L’unità upstream rimarrà il motore principale della crescita, compensando la debolezza dei margini di raffinazione nel downstream.