Notizie Notizie Italia Intesa SanPaolo: tutto su utili, guidance, dividendi

Intesa SanPaolo: tutto su utili, guidance, dividendi

5 Maggio 2023 14:39

Intesa SanPaolo: i numeri su utili e dividendi. Trimestre migliore dal 2007

Intesa Sanpaolo, la banca italiana guidata dal ceo Carlo Messina, riporta il primo trimestre dell’anno migliore dal 2007, con un utile netto di 2 miliardi di euro, e alza la guidance per il 2023 a 7 miliardi.

Messina presenta la trimestrale anticipando, sul fronte dividendi, che, proprio grazie alla revisione al rialzo del target sugli utili, “quest’anno potremo distribuire ai nostri azionisti 5,8 miliardi, considerati: il dividendo di maggio, la seconda tranche del buy back, e l’acconto dividendo di novembre”.

Il titolo Intesa SanPaolo sale sul Ftse Mib di Piazza Affari, in una sessione che si conferma positiva anche per altri titoli bancari, forte anche della notizia diffusa con il comunicato della Consob relativo alle partecipazioni rilevanti delle società quotate.

Da quel comunicato è emerso che Goldman Sachs è presente nel capitale di Intesa SanPaolo, così come in quello di UniCredit, con una partecipazione indiretta del 6,61%.

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Intesa: utile netto di 2 miliardi di euro, +87,5% su base annua

Veniamo alle voci di bilancio della trimestrale di Intesa SanPaolo.

L’utile netto si è attestato attorno ai 2 miliardi di euro, per la precisione a 1,96 miliardi di euro, riportando un balzo dell’87,5% su base annua, ben oltre l’utile netto di 1,5 miliardi circa previsto dagli analisti.

I proventi operativi netti sono aumentati dell’11,9% su base annua rispetto ai 5,411 miliardi del primo trimestre 2022, attestandosi a 6,057 miliardi, in rialzo del 6,9% rispetto ai 5,667 miliardi del quarto trimestre 2022.

I costi operativi sono ammontati a 2,536 miliardi di euro, in flessione del 19% rispetto ai 3,130 milioni del quarto trimestre del 2022, “a seguito di una diminuzione del 18,8% per le spese del personale, del 25,5% per le spese amministrative e del 3,5% per gli ammortamenti”.

Su base annua, i costi operativi di Intesa SanPaolo sono saliti dello 0,5% rispetto ai 2,524 miliardi dello stesso trimestre del 2022, “a seguito di un aumento dell’1,6% per le spese amministrative e del 5,7% per gli
ammortamenti e di una diminuzione dell’1% per le spese del personale”.

In sostanza, i costi operativi si sono confermati “stabili, con il più basso Cost/Income ratio (41,9%), nonostante l’inflazione e proseguendo gli investimenti in tecnologia”.

Riguardo al margine di interesse (NII), la banca guidata da Carlo Messina ha parlato di una “crescita significativa degli interessi netti senza alcuna contribuzione da TLTRO”.

Gli interessi netti si sono attestati a 3,254 miliardi di euro, “in aumento del 6,2% rispetto ai 3,064 miliardi del quarto trimestre 2022 e del 66,3% rispetto agli 1.957 miliardi del primo trimestre 2022”.

Occhio anche ai numeri relativi ai coefficienti patrimoniali di Intesa SanPaolo che, nel primo trimestre terminato al 31 marzo 2023, (calcolati applicando i criteri a regime e deducendo dal capitale 1,4 miliardi di dividendi maturati nel primo trimestre, sono stati pari al:

  • 13,7% per il Common Equity Tier 1 ratio (13,5% a fine 2022).
  • 16,1% per il Tier 1 ratio (16% a fine 2022).
  • 19,5% per il coefficiente patrimoniale totale (19% a fine 2022).

Gli indicatori di liquidità si sono confermati inoltre “ampiamente superiori ai requisiti normativi”, con un Liquidity Coverage Ratio pari a 176% e Net Stable Funding Ratio pari a 125%.

Esposizione verso Russia ridotta del 70% da fine giugno 2022

La banca ha commentato la trimestrale sottolineando che “Intesa Sanpaolo è pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro, potendo contare sui punti di forza che contraddistinguono il Gruppo, in particolare la redditività resiliente, la solida patrimonializzazione, lo status di Banca a ‘zero NPL’ e l’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi”.

Comunicati anche i dati attuali relativi all’esposizione verso la Russia, “in ulteriore riduzione, diminuita di circa il 70% (oltre 2,5 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa allo 0,2% dei crediti a clientela complessivi del Gruppo. I crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2”, ha precisato l’istituto.

Gli ottimi risultati hanno consentito alla banca di rivedere al rialzo l’outlook sull’utile netto relativo al 2023, che ora, sulla scia di “un significativo aumento del risultato della gestione operativa”, prevede “una conseguente crescita dell’utile netto a circa 7 miliardi di euro”.

Intesa fa la gioia degli azionisti. I numeri dei dividendi

La banca ha fatto anche la gioia degli azionisti:

“Quest’anno potremo distribuire agli azionisti almeno €5,8 miliardi considerando il dividendo di maggio, la seconda tranche del buyback completata ad aprile, e l’acconto dividendo di novembre – hanno comunicato la banca e il ceo Carlo Messina, aggiungendo che “circa il 40% dei dividendi maturati nel trimestre sono destinati alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, e consentiranno importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza”.

“Per il 2023 si prevede un significativo aumento del risultato della gestione operativa, derivante da
una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti (interessi netti nel 2023 attesi pari a oltre 13 miliardi di euro) e da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti, con una conseguente crescita dell’utile netto a circa 7 miliardi di euro”.

La banca prevede di conseguenza “una forte distribuzione di valore”, per la precisione:

  • un payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa.
  • Una eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno.

Intesa ha reso noto anche di stimare “una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio a regime – confermando l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le
regole di Basilea 3-Basilea 4 – pari nel 2025 a circa il 14,5% ante Basilea 4, a circa il 14% post Basilea 4 e a circa il 15% post Basilea 4 includendo l’assorbimento delle DTA (che avverrà per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa e non considerando un’eventuale ulteriore distribuzione”.

“Intesa Sanpaolo è ai vertici del settore in Europa e gioca nell’economia italiana un ruolo di rilevanza unica a beneficio di tutti gli stakeholder”, si legge ancora nel comunicato con cui la banca ha annunciato i risultati, che ha precisato tra l’altro anche che, “con oltre €1.200 miliardi di attività finanziarie della clientela, siamo leader nel Wealth Management, Protection & Advisor”.