Microsoft da $3 trilioni ma utili non scaldano il titolo. Rebus bolla AI: consiglio ai trader

Microsoft conferma la scommessa sull’AI, nel comunicare una trimestrale che, tuttavia, complice la recente corsa del titolo ai massimi storici, non infiamma Wall Street.
Il titolo MSFT scende così nelle contrattazioni afterhours della borsa Usa fino a -2% circa, per poi viaggiare poco al di sotto della parità.
Microsoft: utili e fatturato in crescita nel IV trimestre 2023
Microsoft ha annunciato di aver concluso l’ultimo trimestre del 2023 con un utile netto in crescita a $21,87 miliardi, o $2,93 per azione, rispetto ai $16.43 miliardi, o $2.20 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente.
L’eps ha battuto le attese del consensus, che aveva previsto un utile per azione pari a $2,78.
Meglio delle attese anche il giro d’affari, che è salito del 17,6% su base annua, attestandosi a $62,02 miliardi, rispetto ai $61,12 miliardi stimati.
Annunciato l’outlook per il terzo trimestre fiscale del gruppo, che corrisponde al primo trimestre del 2024:
Microsoft ha reso noto di prevedere un fatturato compreso tra $60 miliardi e $61 miliardi, in media di $60.50 miliardi, a fronte dei $60,93 miliardi attesi dagli analisti intervistati da LSEG (ex Refinitiv).
Microsoft: il trend delle divisioni e il mistero Copilot
Andando ad analizzzare le voci singole di bilancio, la divisione Intelligent Cloud di Microsoft, che comprende l’infrastruttura cloud Azure, l’SQL Server, il Windows Server, Nuance, GutHub e altri servizi per le aziende, ha incassato un fatturato pari a 25.88 miliardi, in crescita del 20% su base annua e al di sopra dei $25.29 miliardi attesi dagli analisti interpellati da StreetAccount.
All’interno di questa divisione, il fatturato di Azure e di altri servizi cloud è salito del 30%, rispetto al +27,7% atteso da CNBC e al +27,5% stimato da StreetAccount.
A tal proposito Amy Hood, direttrice finanziaria del gigante americano, ha precisato nella conference call con gli analisti successiva alla pubblicazione dei conti, che sei punti della crescita riportata da Azure e dagli altri servizi cloud sono da collegare al sostegno arrivato dall‘intelligenza artificiale (AI), su cui il gigante continua a scommettere.
Nel corso della conference call, il ceo Satya Nadella ha precisato che al momento Microsoft conta su 53.000 clienti nella divisione Azure AI, di cui un terzo arrivato nel corso del 2023.
Nadella ha confermato i piani della Big Tech di continuare a puntare sull’intelligenza artificiale, con un utilizzo degli strumenti di AI che intende dispiegare “su scala”.
Cresciuto anche il fatturato della divisione Productivity and Business Processes, che include i software Office, LinkedIn e Dynamics, e che è ammontato nel quarto trimestre del 2023 a $19,25 miliardi, in crescita del 13% su base annua e a un livello superiore agli $19,88 miliardi attesi dagli analisti intervistati da StreetAccount.
Bene anche il segmento More Personal Computing, che ha sfornato un giro di affari di $16,89 miliardi, in rialzo del 19% e lievemente al di sopra dei $16,79 miliardi attesi dagli analisti. Il segmento comprende Windows, Surface, Bing e Xbox.
Microsoft non ha rivelato però i numeri dei clienti che hanno iniziato ad acquistare il servizio Copilot, con il ceo Nadella e la cfo Hood che si sono limitati a commenti improntati all’ottimismo:
“Sebbene siamo ai primi giorni di Microsoft 365 Copilot, siamo entusiasti del suo utilizzo fino a oggi e continuiamo a prevedere che il giro d’affari riporti una crescita nel corso del tempo”, ha precisato Hood.
Va ricordato che la Big Tech ha iniziato a vendere lo strumento di intelligenza artificiale Copilot AI al costo di 30 dollari al mese, insieme agli altri prodotti Microsoft 365.
E’ stata la stessa Microsoft a dare una descrizione del prodotto:
“Microsoft Copilot è un assistente digitale basato sull’intelligenza artificiale progettato per aiutare gli utenti con una vasta gamma di attività e attività sui propri dispositivi. Può creare bozze di contenuto, suggerire modi diversi per formulare quello che hai scritto, suggerire e inserire immagini, creare automaticamente presentazioni di PowerPoint da documenti di Word e molte altre operazioni utili”, si legge nel sito del gruppo, che ricorda, tra le altre cose, che “Microsoft e OpenAI stanno collaborando per sviluppare l’intelligenza artificiale sottostante” e che “Microsoft sta sviluppando e fornendo l’infrastruttura di supercomputing in cui vengono eseguiti i servizi di OpenAI”.
Microsoft e la scommessa AI: colosso batte Apple e supera $3 trilioni
Vale la pena di ricordare che la febbre AI è esplosa proprio con il servizio di punta di OpenAi, ovvero con la chatbot ChatGPT, su cui ha deciso di scommettere subito Microsoft, mettendo OpenAi al centro degli investimenti.
Così facendo, fin dall’inizio del 2023 Microsoft ha dato il via a una guerra tra i grandi titani dell’hi-tech che si combatte proprio nell’arena dell’intelligenza artificiale.
La sfida finora ha pagato, almeno nel caso di Microsoft, tanto che ormai in Borsa la ‘battaglia’ tra il gigante e la rivale Apple in termini di capitalizzazione di mercato è partita da un po’.
Per ora sta vincendo proprio Microsoft, forte del titolo, schizzato del 70% negli ultimi 12 mesi di contrattazioni a Wall Street.
Superando Apple, Microsoft è doventata così ufficialmente la società quotata in Borsa numero uno al mondo in termini di valore di mercato, con una capitalizzazione che ha fatto la storia, superando i 3 trilioni di dollari.
Tornando alle altre voci di bilancio, il margine lordo del colosso software è salito nel quarto trimestre del 2023 al 68%, di un punto percentuale su base annua, mentre il margine operativo è avanzato di cinque punti, al 44%.
Microsoft ha annunciato anche che le spese in conto capitale sono ammontate a $11,5 miliardi, oltre gli $11,2 miliardi del terzo trimestre, e in rialzo di ben il 68% su base annua, con il trend che è stato condizionato dai maggiori investimenti effettuati nel cloud e nell’AI.
Il titolo ha deciso tuttavia di prendersi una pausa dal rally, che lo ha portato a balzare dall’inizio del 2024 del 9% circa a Wall Street, rispetto al +3% dello S&P 500, e che ha portato la capitalizzazione di Microsoft a scattare anche oltre la soglia dei $3 trilioni.
Bolla AI? L’esperto: “Sostituite la parola AI con Internet”
Detto questo, un alert sul rischio che una bolla non di piccole dimensioni si sia formando nel settore delle AI stocks è stato lanciato giorni fa dal così noto padrino degli investmenti smart beta Rob Arnott , che ha paragonato quanto sta accadendo oggi sui mercati alla bolla dot com esplosa agli inizi del 2000.
“Sostituite la parole AI con Internet, e avrete la stessa narrativa”, ha detto Arnott in una intervista rilasciata al Financial Times, definendo la febbre per l’AI “un classico esempio di una grande delusione” in vista per i mercati.
In realtà, ha precisato Arnott, i mercati non stanno sbagliando a scommettere sull’AI: la puntata, infatti, a suo avviso non tradirà le aspettative, almeno non nel lungo termine.
Il problema è che i mercati stanno scommettendo su una velocità di trasformazione della realtà, con l’intelligenza artificiale, molto più veloce di quella che si manifesterà nei fatti.
Un esempio illustre presentato è quello di Qualcomm, titolo che entro il 1999 aveva segnato un rally che, ai tempi di oggi, farebbe impallidire quello riportato da Nvidia, ha detto Arnott, al punto da far apparire NVDA “un titolo value”.
Quella bolla portò Qualcomm a crollare di quasi il 60% nel 2000.
Nel lungo termine, tuttavia, Qualcomm ha recuperato terreno, sopravvivendo ai vari ostacoli, tanto che “gli utili del gruppo sono cresciuti di ben 60 volte!”, ha aggiunto il fondatore di Research Affiliates, ricordando che Qualcomm ha impiegato del tempo a manifestare il suo valore. E idem farà, a suo avviso, anche l’AI.
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