Notizie Notizie Mondo Big Tech USA Alphabet: febbre AI Google si sgonfia post utili. Titolo sotto attacco sell a Wall Street

Alphabet: febbre AI Google si sgonfia post utili. Titolo sotto attacco sell a Wall Street

31 Gennaio 2024 10:13

Alphabet, la holding a cui fa capo Google, paga a Wall Street una trimestrale che non convince.

I sell sul titolo, nelle contrattazioni afterhours della borsa di New York, sono partiti subito, dopo l’annuncio dei conti, arrivato dopo la fine della sessione della vigilia, facendo affondare il titolo del 6% circa.

Alphabet batte stime su utili e fatturato. Ma c’è la nota stonata YouTube

I risultati, in realtà, non sono stati poi così negativi. Alphabet è riuscita a battere infatti anche le stime. Tuttavia, i conti non sono stati sufficienti ad avallare le aspettative dei trader che la scorsa settimana, in attesa della trimestrale, hanno fatto scattare le azioni al nuovo record della storia.

A non convincere soprattutto le entrate pubblicitarie incassate nel quarto trimestre del 2023.

Alphabet ha concluso il quarto trimestre del 2023 riportando la crescita del fatturato più forte dall’inizio del 2022. Il giro d’affari è scattato infatti del 13%, rispetto ai $76,05 miliardi riportati nello stesso trimestre del 2022, attestandosi a $86,31 miliardi, al di sopra degli $85,33 miliardi attesi dal consensus degli analisti intervistati da LSEG (ex Refinitiv). A fare meglio delle attese sono stati anche gli utili.

L’utile netto è balzato del 52% a $20,7 miliardi, o $1,64 per azione, rispetto ai $13,6 miliardi, o $1,05 per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente. L’eps ha battuto le attese degli analisti, che avevano previsto un valore pari a $1,59.

Tutto bene, almeno riguardo a queste voci di bilancio. Ma dall’esame delle divisioni che hanno generato i ricavi di Alphabet sono emerse alcune note stonate. Bene Google Cloud, con un giro d’affari pari a $9,19 miliardi, meglio degli $8,94 miliardi attesi da StreetAccount.

I costi di acquisizione del traffico sono stati inoltre inferiori alle attese, a $13,9 miliardi, rispetto ai $14,1 miliardi previsti.

Ma il nodo è stato rappresentato dalle entrate pubblicitarie di YouTube, che sono ammontate nel quarto trimestre del 2023 a $9,2 miliardi, lievemente al di sotto dei $9,21 miliardi attesi dal consensus. La delusione degli investitori si spiega con questo neo sui conti, non da poco se si considera che sul business pubblicitario Facebook sta riportando performance migliori, e che TikTok rappresenta una continua minaccia, visto che gli utenti più giovani preferiscono ricorrere a questa APP per creare i propri video, che non scegliere YouTube.

Sundar Pichai, tra investimenti nell’AI e continui tagli dei costi

Detto questo, il ceo di Alphabet Sundar Pichai si è mostrato ottimista, come emerge dal comunicato diffuso dalla Big Tech Usa:

“Siamo soddisfatti per la solidità attuale della Ricerca e del contributo crescente che arriva da YouTube e Cloud. Ognuno di questi business sta già traendo vantaggio dai nostri investimenti in AI e nell’innovazione. L’AI (intelligenza artificiale, artificial intelligence) si conferma il fattore chiave del futuro di Alphabet e delle altre Big Tech”.

Vero è che è stato lo stesso ceo Pichai a sottolineare che, gli investimenti in AI e nella creazione di nuovi strumenti di intelligenza artificiale generativa da installare nei prodotti di punta di Google rende necessario alla società tagliare i costi in unità su cui il gruppo ha meno intenzione di puntare. Il che significa che, praticamente, nuovi licenziamenti saranno in arrivo, oltre ai tagli di 12.000 dipendenti che sono stati varati nel corso del 2023, e che sono ammontati già al 6% circa della forza lavoro full-time.

Continuare nel processo di snellimento delle attività e di risparmio sui costi rimane per Pichai un must. L’amministratore delegato lo ha detto chiaro e tonfo:

“Nei nostri diversi team abbiamo ridotto alcuni progetti non prioritari, qualcosa che ci aiuterà a investire e a operare bene nelle nostre aree di crescita”.

Detto questo, a dispetto di quanto riferito dal ceo Pichai, anche le entrate incassate dalla divisione di ricerca di Google, oltre a quelle di YouTube, si sono confermate tra i tasti dolenti. Il fatturato della divisione core di ricerca è ammontato infatti nel quarto trimestre dello scorso anno a $48 miliardi, al di sotto, sebbene in misura lieve, dei $48,15 miliardi stimati dal consensus.

Google e AI, il nodo redditività: scommesse troppo alte?

Gli analisti si chiedono a questo punto quando gli investimenti che Alphabet che ha già effettuato sull’AI inizieranno a incidere in modo importante sulla redditività del colosso. Proprio questa scommessa ha portato il titolo a correre di quasi +60% nel corso degli ultimi 12 mesi, portando la capitalizzazione di mercato del gigante a quasi 2 trilioni dollari.

Forse, presi dalla febbre AI, le scommesse sono state troppo alte, soprattutto a fronte di un titolo che, la scorsa settimana, è scattato al record della storia di $151.87?

Vero è che Google Cloud continua a macinare ottimi risultati, confermandosi motore di crescita per Alphabet. Nel quarto trimestre, la divisione ha segnato una forte ripresa, riportando un utile operativo di $864 milioni, rispetto alla perdita di $186 milioni del quarto trimestre del 2022.

Ma non ci siamo ancora – nonostante un balzo del fatturato pari a +26% a $9 miliardi – visto che Google Cloud comunque rimane indietro rispetto ad Amazon Web Services e a Microsoft Azure.

(IN FASE DI SCRITTURA)