Notizie Notizie Italia Italia, Ocse: crescita solo modesta e debito-Pil alto. L’appello su PNRR e pensioni

Italia, Ocse: crescita solo modesta e debito-Pil alto. L’appello su PNRR e pensioni

2 Maggio 2024 15:45

L’Ocse ha annunciato oggi di aver confermato le stime relative alla crescita del Pil dell’Italia prevista per il 2024 e il 2025, ai ritmi rispettivamente dello 0,7% e dell’1,2% su base annua, in un contesto in cui ha rivisto al rialzo le previsioni sull’espansione dell’economia globale.

Con il suo nuovo outlook “An unfolding recovery” pubblicato oggi, 2 maggio 2024, l’Ocse ha parlato di “un’attività globale che si è confermata finora sorprendentemente resiliente” e di un “cauto ottimismo” che ha iniziato a manifestarsi nell’economia globale, “nonostante la crescita modesta e l’ombra persistente dei rischi geopolitici”.

Ocse migliora outlook Pil globale. Le stime sull’inflazione

Di fatto, “l’inflazione si sta indebolendo più velocemente delle attese, i mercati del lavoro rimangono forti e la disoccupazione viaggia ai, o vicina ai, minimi record”.

Ancora: “la fiducia del settore privato sta migliorando”.

Vero è che “l’impatto delle condizioni monetarie più restrittive continua a essere avvertito, specialmente sui mercati immobiliare e del credito”.

Ma l’Ocse ha comunque deciso di migliorare l’outlook dell’economia globale, annunciando di stimare ora una crescita del Pil mondiale pari a +3,1% nel 2024, agli stessi livelli di quella del 2023, e una ulteriore espansione pari a +3,2% nel 2025, “supportata dalla crescita più solida dei redditi reali e da tassi di interesse più bassi”.

Per quanto riguarda il trend dei prezzi, l’Ocse stima oggi un rallentamento della crescita dell’inflazione headline nei paesi dell’Ocse al ritmo pari a +5% nel 2024, rispetto al +6,9% del 2023, e un ulteriore indebolimento al +3,4% nel 2025.

Entro la fine del 2025, l’inflazione è attesa rallentare fino a riportare ritmi di crescita vicini ai target della maggior parte delle banche centrali, pari al 2%, grazie al “calo dei prezzi dei beni energetici e dei beni alimentari, così come per le politiche monetarie più rigide”.

Per l’area euro, le stime sul Pil sono di una crescita dello 0,7% nel 2024 e dell’1,5% nel 2025.

Lo stesso ritmo di crescita previsto per il 2024, ovvero quello pari a +0,7%, è previsto per le economie di Francia e di Italia che tuttavia, l’anno prossimo, dovrebbero riportare performance inferiori rispetto alla media, crescendo a ritmi pari rispettivamente a +1,3% e a +1,2%.

Discorso diverso per quanto riguarda il Pil Usa, atteso balzare quest’anno di ben il 2,6%, per poi fare +1,8% nel 2025.

Pil Italia, Ocse: crescita in modo “solo modesto”. L’assist del PNRR

Tornando al caso dell’Italia, l’inflazione rimarrà bassa, così come anche la crescita del Pil, che si sta manifestando in modo “solo modesto” , ma che gode del sostegno rappresentato dal PNRR.

Il PNRR è stato più volte messo in evidenza dall’ente parigino, tra i fattori a sostegno del Pil, così come, tra gli elementi negativi, il riferimento è andato più volte al rapporto debito-Pil e, in generale, alla questione dei conti pubblici.

Così come l’Fmi e lo stesso Def del governo Meloni, il rapporto debito-Pil dell’Italia è previsto dall’Ocse in rialzo, per la precisione al 139,1% del Pil, rispetto alla flessione al 137,1% del 2023, fino a scattare al 140% del Pil nel 2025.

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“Il rapporto tra il debito pubblico e il Pil è alto”, ha rimarcato l’Ocse, in una situazione in cui sono presenti “pressioni significative sulla spesa” , che scaturiscono dalla “necessità di investire e dai costi legati all’invecchiamento della popolazione”.

Il rapporto deficit-Pil dell’Italia è atteso rallentare al 4,4% quest’anno rispetto al 7,4% del 2023, per poi scendere ulteriormente al 3,8%, livello ancora ben superiore alla soglia di deficit massima pari al 3%, contemplata anche dal nuovo Patto di stabilità e di crescita dell’Ue.

Appello per aggiustamento fiscale imponente per diversi anni

La fotografia scattata all’Italia dall’Ocse riflette per l’ennesima volta, così come hanno fatto le altre fotografie presentate da altre istituzioni internazionali, quelli che sono i problemi strutturali dell’Italia.

L’organizzazione ha così invocato, di nuovo, un sentiero di “aggiustamento fiscale imponente e sostenuto per diversi anni”, affinché Roma riesca a rispondere alle “pressioni future sulla spesa”, che metta allo stesso tempo il rapporto debito-Pil su un sentiero più prudente, al fine di consentire al paese di rispettare le “nuove regole fiscali dell’Unione europea”, ovvero il nuovo Patto di stabilità e di crescita Ue.

Come apportare l’aggiustamento dei conti pubblici?

L’Ocse ha sfornato la sua ricetta:

agire in modo deciso per affrontare l’evasione fiscale, limitare la crescita della spesa pensionistica e lanciare revisioni alla spesa (la cosiddetta spending review) che siano ambiziose”.

Rimarcato il grande assist alla crescita del Pil italiano rappresentato dal PNRR: 

“La piena attuazione degli investimenti pubblici e dei piani di riforme strutturali del PNRR potrebbe far salire in modo duraturo il Pil dell’Italia, fattore che produrrebbe il beneficio aggiuntivo di mettere su una traiettoria discendente il rapporto debito-Pil”.

A tal proposito, “i progressi compiuti dalle riforme strutturali”, secondo l’Ocse, “sono significativi”. Tuttavia un nodo c’é :

“la spesa dei fondi NGEU è (ancora) indietro rispetto ai tempi originariamente previsti”.

Più in generale, l’Ocse ha fatto notare, riferendosi al caso dell’Italia, che “l’inflazione elevata degli ultimi due anni ha eroso i redditi reali“, che “le condizioni di finanziamento rimangono rigide” , così come “la maggior parte del sostegno fiscale eccezionale legato alle crisi del Covid-10 e dell’energia è stata ritirata, pesando sui consumi privati e sugli investimenti”.

In questa situazione, “la ripresa attesa per la crescita dei salari reali e l’aumento degli investimenti pubblici che avverà con i fondi del New Generation EU (NGEU) compenseranno solo in parte questi ostacoli”.

Ocse: rischio ribasso più grande su Pil Italia legato al Superbonus

Detto questo, i rischi per la crescita dell’Italia sono stati definiti dall’Ocse “ampiamente bilanciati”, con il  rischio al ribasso principale rappresentato dalla possibilità che “la riduzione dei crediti fiscali del Superbonus scateni una contrazione degli investimenti nel settore immobiliare più forte delle attese” e il rischio al rialzo individuato in un “aumento significativo degli investimenti pubblici legati al PNRR, capace di alimentare la crescita del Pil sia nel 2024 che nel 2025”; in sostanza, con “la piena utilizzazione dei fondi NGEU, che implica che la spesa pubblica venga aumentata dall’1% circa del Pil nel 2023 a una media del 2,5% del Pil nel periodo compreso tra il 2024 e il 2026″.

L’Ocse ha lanciato un chiaro messaggio all’Italia di Meloni:

“la rapida attuazione delle riforme strutturali in corso nei settori della concorrenza, della giustizia civile e dell’amministrazione pubblica, così come la velocizzazione degli investimenti pubblici legati al PNRR, saranno la chiave per sostenete l’attività (economica) nel breve termine, e per aumentare la crescita potenziale nel medio termine”.

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