Intesa SanPaolo: utili I trim 2024 in rialzo, idem ‘voce Bce’. I dividendi ghiotti e il titolo a Piazza Affari

Intesa SanPaolo, la banca italiana guidata dal ceo Carlo Messina, ha dato ufficialmente il via oggi, venerdì 3 maggio 2024, alla stagione delle trimestrali delle banche italiane, in un momento in cui l’interrogativo è su come performerà il settore senza la stampella dei rialzi dei tassi lanciati incessantemente dalla Bce di Christine Lagarde, nel 2022 e nel 2023.
La banca ha annunciato di avere concluso il primo trimestre 2024, con un utile netto in crescita del 17,6% a 2,301 miliardi di euro, rispetto agli 1,956 miliardi del primo trimestre 2023.
Focus sui ricavi netti, che si sono attestati a, in rialzo dell’11,1% su base annua.
Il margine netto di interesse, ovvero la voce più interessata dalle mosse sui tassi della Bce, è balzato su base annua del 20,8%, mentre le commissioni nette sono salite del 6,3%. In una sessione caratterizzata dai sell sulle banche italiane a Piazza Affari, il titolo ISP rimane tuttavia sotto pressione, cedendo alle 13 circa ora italiana quasi l’1%, a 3,539 euro.
Intesa SanPaolo: ‘Cost-income tra migliori in Europa’
Gli utili netti di Intesa SanPaolo si sono confermati migliori delle stime formulate dagli analisti interpellati da Bloomberg: a 2,301 miliardi di euro, la cifra ha superato l’outlook di un rialzo atteso a 2,166 miliardi di euro, rispetto agli 1,602 miliardi dell’ultimo trimestre del 2023.
Molto bene anche il fatturato che, nei primi tre mesi del 2024, è salito a 6,732 miliardi di euro, in rialzo del 5,6% su base trimestrale, rispetto ai 6,373 miliardi dell’ultimo trimestre del 2023.
I ricavi sono saliti inoltre dell’11,1% su base annua, rispetto ai 6,057 miliardi del primo trimestre dello scorso anno.
Battute anche in questo caso le attese del consensus, che aveva previsto ricavi per un valore di 6,594 miliardi di euro.
Il risultato corrente lordo di Intesa SanPaolo è salito inoltre nel primo trimestre del 2024 del 16,9% a 3,930 miliardi, dai 3,363 miliardi del primo trimestre 2023, mentre il risultato della gestione operativa è balzato del 43,3% su base trimestrale, a 4,162 miliardi, rispetto ai 2,905 miliardi del quarto trimestre del 2023, aumentando del 18,2% rispetto ai 3,521 miliardi del primo trimestre del 2023.
I costi operativi hanno riportato una crescita dell’1,3% su base annua, attestandosi a 2,570 miliardi, rispetto ai 2,356 miliardi del primo trimestre del 2023, scendendo tuttavia del 25,9% su base trimestrale, rispetto ai 3,468 miliardi del quarto trimestre dello scorso anno.
Intesa SanPaolo ha rimarcato “l’elevata efficienza, con un cost/income al 38,2%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee”.
Il costo del rischio annualizzato è stato pari a 22 centesimi di punto, con un ammontare di overlay pari a 0,9 miliardi di euro.
Il coefficiente patrimoniale CET1 di Intesa SanPaolo si è attestato al 13,3%, decucendo i dividendi maturati nel primo trimestre del 2024 e il buyback che partirà a giugno di quest’anno.
Intesa: “in grado di operare con successo in qualsiasi scenario tassi”
Nel comunicare la propria trimestrale, Intesa SanPaolo ha sottolineato di essere “pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro, in qualsiasi scenario di tassi di interesse”.
Citati “i punti di forza che contraddistinguono il Gruppo, in particolare la redditività resiliente, la solida patrimonializzazione, lo status di Banca a ‘zero NPL’, i significativi investimenti in tecnologia e l’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi”.
La banca guidata da Carlo Messina ha sottolineato nel comunicato stampa con cui ha riportato i conti del primo trimestre dell’anno che i numeri hanno messo in evidenza “la capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di generare una solida redditività sostenibile, con un utile netto pari a 2,3 miliardi di euro, pienamente in linea con l’obiettivo di oltre 8 miliardi per l’anno in corso”.
L’istituto di credito ha ricordato anche l’erogazione dei dividendi ai suoi azionisti:
“Il solido andamento economico e patrimoniale del trimestre si è tradotto in una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, fondata anche sul forte impegno ESG del Gruppo”.
Nello specifico, è stato evidenziato “il significativo ritorno cash per gli azionisti: 1,6 miliardi di dividendi maturati nel trimestre (che si aggiungono ai 2,8 miliardi di saldo dividendi 2023 da pagare a maggio 2024 e al buyback pari a 1,7 miliardi di euro da avviare a giugno 2024)”.
Dividendi Intesa: a maggio distribuiremo 2,8 miliardi di euro
Il fattore dividendi è stato messo in evidenza dal ceo di Intesa SanPaolo Carlo Messina, che ha salutato i conti del primo trimestre del 2024 della banca facendo notare che “la solidità dei risultati ottenuti nel primo trimestre del 2024 conferma Intesa Sanpaolo quale leader europeo per redditività elevata e sostenibile, forza patrimoniale e basso profilo di rischio; con un ruolo unico a supporto dell’economia reale e sociale del nostro Paese”.
Sulle cedole in arrivo, l’AD ha affermato che “nel mese di maggio distribuiremo dividendi per 2,8 miliardi di euro come saldo dell’esercizio 2023. Confermiamo l’obiettivo di un utile netto 2024 superiore a 8 miliardi di euro”.
Ribadita la solidità dei conti:
“Nel primo trimestre 2024 l’utile netto è stato di 2,3 miliardi, in crescita del 18% rispetto al primo trimestre 2023”, ha continuato Messina, aggiungendo che il risultato “permette di accantonare dividendi per 1,6 miliardi di euro”.
Inoltre, “i proventi operativi crescono dell’11% grazie anche alla forte accelerazione delle commissioni e del risultato assicurativo. Il risparmio che ci affidano famiglie e imprese cresce nel trimestre di 28 miliardi superando i 1.300 miliardi di euro; la forte attenzione ai costi nonostante la crescita degli investimenti tecnologici ci permette di raggiungere il miglior risultato di sempre in termini di cost/income. Il flusso ai minimi storici degli NPL porta il costo del rischio annualizzato a 22 punti base, accompagnato a un aumento delle coperture”.
Ancora Messina:
“La robusta generazione di capitale ci rafforza ulteriormente: il CET 1 Ratio è superiore al 13,3% già considerando il buy back di 1,7 miliardi che lanceremo a inizio giugno. Le imposte dirette e indirette sostenute nel primo trimestre 2024 sono pari a 1,6miliardi di euro e il credito a medio e lungo termine erogato in Italia sfiora i 9 miliardi di euro”.
Per il ceo, “Intesa Sanpaolo gode di una condizione unica per la crescita dei ricavi derivante dell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory, in particolare in una prospettiva di tassi di interessi in riduzione: oltre 1.300 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela, oltre 16.000 professionisti dedicati”.
Bce: con taglio tassi non più assist per l’NII delle banche italiane
I conti di Intesa SanPaolo sembrano essere di buon auspicio per il settore bancario italiano, che dovrebbe, secondo gli esperti, continuare a mettere in evidenza la solidità del margine netto di interesse, in una situazione in cui la Bce si appresta a tagliare i tassi di interesse.
L’ultima stretta monetaria firmata dalla Bce risale alla fine di settembre del 2023.
Da allora, i tassi di interesse dell’area euro sono stati lanciati fermi e, a meno di uno shock improvviso che faccia impennare di nuovo i prezzi, e a dispetto dell’inflazione che si conferma tuttora persistente, è improbabile che l’Eurotower torni ad alzare il costo del denaro.
La strada che la Banca centrale europa guidata da Lagarde sta imboccando va piuttosto verso la direzione di tagli dei tassi, sebbene l’ultimo dato relativo all’inflazione abbia fatto sorgere un bel po’ di dubbi sulla quantità di sforbiciate che la Bce potrebbe lanciare in tutto il 2024.
La buona notizia è che, per le banche dell’Eurozona in generale, l’outlook sembra rimanere positivo.
Detto questo, , dopo il boom di utili incassati dal settore bancario italiano nel corso del 2023, va ricordato che è stata la stessa Bankitalia a predicare cautela.
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