G20, Financial Stability Board: pericolo hedge fund, rischio shock

Nella lettera inviata ai leader del G20, il Financial Stability Board ha lanciato l’allarme sul rischio di nuovi shock di mercato, che potrebbero essere provocati dalle scommesse degli hedge fund. L’attenti al leverage sintetico.
Il Financial Stability Board ha appena lanciato l’allarme sul rischio che alcuni hedge fund provochino nuovi shock di mercato, con una lettera inviata ai leader del G20.
Il G20 si terrà a New Delhi, in India, nei giorni sabato 9 e domenica 10 settembre 2023.
L’alert della commissione di stabilità finanziaria, di cui fanno parte i ministri delle finanze, i banchieri centrali e le autorità di regolamentazione delle economie più importanti al mondo, arriva in un momento in cui montano le preoccupazioni sulle conseguenze, sui mercati finanziari, delle scommesse che i fondi speculativi sono soliti lanciare sui bond.
Ma in che cosa consiste il nuovo alert del Financial Stability Board?
Con l’attenti lanciato ai leader del G20, l’istituzione ha messo in guardia i mercati e le autorità finanziarie contro gli “elevati livelli di leverage sintetico” che caratterizzano alcuni hedge fund.
Così come ricorda un articolo del Financial Times che riporta la notizia, per “leverage sintetico si intende quel debito che viene creato utilizzando strumenti derivati o altri strumenti finanziari complessi che, di frequente, non compaiono nei bilanci”.
L’FT ha sottolineato che il Financial Stability Board non ha menzionato nella missiva alcun fondo speculativo, nello specifico, riferendosi in generale a quelle strategie messe in atto dai fondi che hanno provocato, tra gli altri, il default di Archegos Capital Management, nel 2021, e che quest’anno si sono rese responsabili delle forti turbolenze che hanno colpito il mercato dei Treasuries Usa.
Financial Stability Board ricorda casi SVB e Credit Suisse
In vista della riunione del G20 a New Dehli, l’FSB ha parlato di “un momento cruciale per la stabilità finanziaria globale”, affrontando anche il problema della piaga dell’inflazione, a cui stanno facendo ancora fronte diverse banche centrali di tutto il mondo, e ricordando allo stesso tempo lo shock del crac di SVB-Silicon Valley Bank (che, da solo, ha riportato lo spettro Lehman Brothers) e di Credit Suisse (e dei suoi bond).
“Nel corso dell’ultimo anno, in un contesto di inflazione persistente e relativamente forte, si è assistito a un irrigidimento delle condizioni finanziarie e a un aumento dei tassi di interesse. Questa situazione – ha scritto il Financial Stability Forum nella missiva inviata ai paesi del G20 – insieme all’indebolimento del tasso di crescita, potrebbe inficiare la capacità dei debitori di rimborsare uno stock di debiti globali storicamente elevato, creando sfide sia per le banche che per i soggetti non bancari che erogano prestiti”.
“All’inizio dell’anno – si legge nella lettera – in un contesto di cambiamenti per le condizioni finanziarie, siamo stati testimoni del primo fallimento, dalla crisi finanziaria globale (GFC) del 2008, di una banca globale sistematicamente importante (Credit Suisse), così come del crac di alcune banche di medie dimensioni”.
“Il contagio dei fallimenti di queste singole banche è stato limitato, grazie all’azione concertata delle autorità di entrambe le sponde dell’Atlantico e alla fiducia (dei mercati) mostrata verso la resilienza del sistema finanziario più ampio. Questa resilienza è stata sostenuta dalle riforme che i paesi del G20 hanno lanciato a seguito della crisi finanziaria globale”.
“Detto questo – ha avvertito il Financial Stability Board – nei prossimi mesi non possono essere escluse ulteriori tensioni sui mercati finanziari, visto che i costi di servizio dei debito più alti continuano a permeare l’economia”.
Non solo:
“Il sistema finanziario sta attraversando un profondo cambiamento strutturale, che comprende la necessità di rispondere all’accelerazione della digitalizzazione e ai rischi rappresentati dal cambiamento climatico”.
Tutto questo, mentre “la ripresa economica globale si sta smorzando, e gli effetti dei rialzi dei tassi di interesse sulle economie principali vengono avvertiti in misura maggiore”.
Sotto la lente il leverage degli hedge fund
L’FSB ha riconosciuto che, “nel complesso, il sistema finanziario globale è rimasto resiliente, soprattutto per quei forti cuscinetti di capitale che sono stati introdotti con le riforme lanciate dal G20 dopo la grande crisi finanziaria (del 2008)”.
Tuttavia, “andando avanti, sarà importante che le autorità monitorino attentamente la qualità degli asset di quei settori più sensibili ai tassi di interesse – come il mercato immobiliare -, assicurandosi che i creditori di quei settori rimangano resilienti e gestiscano i propri rischi in modo appropriato”.
A tal proposito, il Financial Stability Forum ha affrontato la questione del leverage eccessivo, ovvero dell’indebitamento degli hedge fund, menzionati con l’espressione “Non-Bank Financial Intermediation (NBFI)”.
Per “Non-Bank Financial Intermediation (NBFI)” si intendono per la precisione quei soggetti di intermediazione finanziaria non bancari, così come quegli strumenti di investimento complessi e quei mercati fonti di finanziamento che non sono sottoposti ai quadri normativi che disciplinano invece le banche: della categoria, fanno parte per l’appunto gli hedge fund, che spesso si caratterizzano per la presenza di “indebitamenti nascosti”, hidden leverage), in quanto di norma fanno affidamento a diversi broker per aumentare la dimensione delle loro scommesse.
E’ lo stesso Financial Stability Board ad aver dato una definizione a questi intermediari noti come ‘Non-Bank Financial Intermediation’.
Nella lettera inviata ai leader del G20, la Commissione ha affermato che, in un tale contesto, i mercati rimangono “vulnerabili a ulteriori tensioni di liquidità”, che potrebbero sorgere proprio dal settore di queste istituzioni finanziarie non bancarie.
“All’interno del settore degli hedge fund, esiste un gruppo di fondi, che mette in atto solitamente strategie macro e relative value, con elevati livelli di leverage sintetico”, ha precisato, di fatto, il Financial Stability Board.
Esempi di scommesse pericolose lanciate dal mondo degli hedge fund che si sono tradotte in veri casi di mercato?
Non solo fondo Archegos. La grande scommessa short contro i Treasuries
Nell’articolo dedicato all’allarme del Financial Stability Board, “FSB warns of risks posed by hedge funds’ ‘hidden leverage’, il Financial Times ha menzionato per l’appunto il caso del fondo Archegos, ma anche le scommesse degli hedge fund contro i bond, che sono state considerate dallo stesso presidente dell’Autorità di Borsa Usa Sec ( Securities and Exchange Commission) Gary Gensler responsabili delle turbolenze che hanno affossato a marzo – stesso mese in cui è esplosa la crisi bancaria con il crac di SVB – i Treausuries Usa, ossia i titoli di stato americani.
Lo stesso Gensler aveva anticipato all’Ft che gli hedge fund sarebbero stati monitorati in modo più attento.
Le ‘minacce’ della Sec hanno avuto tuttavia poca presa, visto che le posizioni short che gli hedge fund hanno accumulato contro i Treasuries a 5 e 10 anni – documentate da un paper della Federal Reserve pubblicato la scorsa settimana – sono balzate ai livelli più alti di sempre.
Riguardo al fondo Archegos, vale la pena di ricordare che proprio questo caso indicativo di finanza d’azzardo ha contribuito a segnare il destino di Credit Suisse. Lo stesso caso rischia ora di avere ricadute su UBS, che ha acquistato la rivale di casa CS.
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Italia e BTP: come si stanno muovendo oggi gli squali della finanza?
L’Italia, delle scommesse short contro i titoli di stato di casa, ovvero nel suo caso contro i BTP & Co., ne sa sicuramente qualcosa. Scommesse che hanno infiammato diverse volte lo spread BTP-Bund e che hanno scatenato la rabbia degli italiani.
Ora, per l’Italia la buona notizia, arrivata alla fine di aprile, è che i fondi speculativi hanno smesso di scommettere contro i suoi bond.
Ma certo i cosiddetti squali della finanza hanno assediato più di una volta i BTP, martellandoli con potenti sell off e facendo salire, di conseguenza, i loro rendimenti. E certo non sono stati solo gli hedge fund a prendere di mira il debito pubblico italiano.
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Tornando alla lettera inviata ai leader del G20 dal Financial Stability Board, la risposta alle sfide attuali dei mercati porta il nome di collaborazione.
“Il sistema finanziario globale farà sicuramente fronte a ulteriori sfide e shock nei mesi e anni a venire. Tuttavia è possibile, che il sistema finanziario riesca ad assorbire questi shock, più che amplificarli, attraverso l’azione concertata delle autorità. Con il sostegno del G20, l’FSB rimarrà focalizzato sulla necessità di costruire la resilienza, assicurandosi che il sistema finanziario possa continuare a ricoprire il ruolo che detiene nel garantire una crescita forte, sostenibile, inclusiva ed equilibrata”.