Banche venete, Nomura non cambia idea sui BTP. Ecco quello da “outright short”
Il salvataggio delle banche venete, i cui asset performanti entreranno a far parte a tutti gli effetti nella galassia di Intesa Sanpaolo, potrà avere un impatto positivo sui BTP italiani, ma solo nel breve termine. E’ quanto scrive Nomura in un report, commentando l’accordo che è stato raggiunto tra Intesa SanPaolo, il governo italiano e le autorità europee.
Accordo che ha messo il turbo ai titoli bancari scambiati a Piazza Affari, permettendo all’indice Ftse Mib di outperformare gli altri indici azionari europei, nella sessione odierna.
L’indice FTSE Italia Banks – rappresentativo dei titoli bancari italiani – ha messo a segno un rally fino +3,5%.
Boom di acquisti, oltre che sul titolo Intesa SanPaolo, anche su Banca Intermobiliare (oltre +12%), controllata da Veneto Banca, che sarà “valorizzata” dai commissari straordinari delle banche venete sottoposte a procedura di liquidazione coatta amministrativa.
Bankitalia ha precisato che, di fatto, le banche controllate da Veneto Banca e Popolare di Vicenza “continuano la loro operatività in maniera ordinata” e sono banche a tutti gli effetti. Il riferimento è sia a BIM, Banca Intermobiliare di Investimenti per l’appunto, che a Farbanca spa. Alla gestione commissariale restano anche Prestinuova spa, Calris Factor spa, Clarisi leasing spa, società finanziarie che anch’esse continueranno la propria operatività in maniera ordinata”.
Un dossier, quello delle banche venete, la cui soluzione ha rinfocolato immediatamente l’interesse per le banche italiane e anche per i BTP: lo spread BTP-Bund a 10 anni conferma il suo trend ribassista e scende dell’1,44% a 163,70 punti. I tassi sui BTP decennali arretrano dell’1,46% all’1,88%, mentre i tassi sui Bund tedeschi scendono dell’1,57% allo 0,2510%.
Nomura, tuttavia, non cambia idea, in vista delle elezioni politiche italiane previste per il 2018: a suo avviso i BTP sono ancora sopravvalutati.
Il salvataggio delle banche venete “potrà anche sostenere i BTP, dal momento che assicura un grado di certezza nel breve periodo a tali istituti”. Tuttavia, “il solo evento dice molto sui problemi che riguardano il settore bancario” italiano che, ricordano gli esperti, è anche alle prese con la ricapitalizzazione precauzionale di Mps.
Secondo Nomura i BTP potrebbero dunque subire un deterioramento, a iniziare tra l’altro già dall’asta di domani, del valore di 3,5 miliardi.
Inoltrem Nomura mette in evidenza come i conti a carico dello Stato per l’intervento di salvataggio, possano apparire limitati, in quanto ufficialmente pari a 5,2 miliardi. Ma la banca giapponese ricorda quei 12 miliardi circa di euro che valgono come garanzie offerte a Intesa SanPaolo.
Sui BTP Nomura si era espressa già lo scorso 22 giugno, come riportato dal Financial Times, quando in una nota ai clienti Bilal Hafeez e Anne Karina Asbjorn, strategist della banca, avevano suggerito di sfruttare il recente calo dei tassi sui BTP per andare “outright short” sul BTP con scadenza nel febbraio 2033.
Nomura aveva citato come motivazioni l’imminente tapering del Quantitative easing della Bce di Mario Draghi che, in base alle sue previsioni inizierà da quest’anno. Altra motivazione: il rischio politico italiano, che sarebbe sottoprezzato.