Countdown Bce: taglio tassi, QE, TLTRO, tiering: Barclays presenta lo scenario di base con tanto di tre grandi sorprese
Di sistema tiering a cui la Bce di Mario Draghi starebbe lavorando si sta parlando ormai da diversi mesi. Ora, finalmente, se ne sapra qualcosa di più: tra due giorni, giovedì 12 settembre, il Consiglio direttivo della banca centrale si riunirà infatti per la prima volta dopo la pausa estiva: sarà quello il giorno in cui questa misura sarà finalmente lanciata?
C’è da dire che questa prospettiva, i titoli bancari di tutta Europa, di recente, l’hanno prezzata molto bene. Basti pensare al poderoso rally delle quotazioni, dopo il discorso proferito da Olli Rehn.Gli investitori hanno scommesso sulla misura ‘cuscinetto’, che arginerebbe l’effetto negativo che la politica dei tassi sotto lo zero di Draghi & Co sta avendo sulla redditività di diverse banche.
Di tiering e altro, parla la nota di Barclays dedicata alla riunione della Bce. L’attesa dei mercati, per la giornata di dopodomani, è alta più del solito. Bene o male, tutti sono convinti che la Bce di Mario Draghi lancerà, infatti, un nuovo bazooka monetario, per risollevare (di nuovo) i fondamentali deboli dell’economia dell’area euro.
Oltre a presentare il proprio outlook sulle novità che arriveranno da Francoforte, gli esperti della banca britannica tentano anche di anticipare eventuali sorprese che, a loro avviso, potrebbero essere tre.
Tiering e non solo: lo scenario di base di Barclays
Sorprese a parte, lo scenario di base degli analisti di Barclays Research è comunque il seguente:
- Taglio dei tassi: un taglio del tasso sui depositi di 10 punti base, seguito da altri due tagli di 10 punti base a dicembre e marzo, che portino il tasso a -0,70% entro il secondo trimestre del 2020 (dall’attuale -0,40%).
- Tiering: il lancio del sistema di tiering, ovvero di misure atte a mitigare l’impatto di un periodo prolungato di tassi negativi sulle banche. La frammentazione e l’eterogeneità delle banche dell’area euro, scrive Barclays, rendono la concretizzazione del tiering in Eurozona più complicata che in Svizzera, Danimarca, Svezia e Giappone, dove il tiering esiste già. “A nostro avviso, il tipo di tiering che funzionerebbe meglio nell’Eurosistema dovrebbe calcolare l’esenzione dai tassi negativi di quella parte di posizione di liquidità netta che ogni banca ha verso la Bce (riferimento ai depositi netti totali presso la banca centrale al netto dei finanziamenti ricevuti con le operazioni di TLTRO). In questo modo, le banche ‘depositanti nette’ beneficerebbero dell’esenzione, mentre le banche ‘che prendono a prestito su base netta’ beneficerebbero di condizioni generose del TLTRO”.
- QE: “Prevediamo l’annuncio del rilancio del programma di acquisto di asset nel gennaio del 2020. Crediamo che un nuovo round del QE prenderebbe la forma di un programma su base mensile ridotto, pari a 20-30 miliardi di euro.
- Forward Guidance: la Bce potrebbe far riferimento in modo specifico alla a ‘simmetria’ – recentemente enfatizzata – rispetto alla soglia dell’inflazione del 2%, dunque alla necessità di superare qualsiasi percezione secondo cui il target del 2% dell’inflazione debba essere considerato alla stregua di un massimo. A tal proposito, lo stesso Mario Draghi aveva detto chiaramente: ‘Non ci piace quel cap al 2%’, dando ragione a quei rumor che avevano fatto sorgere il dubbio che Francoforte stesse pensando di modificare il target di inflazione, per assicurare vita più lunga ai vari bazooka di Draghi.D’altronde, “quello che stiamo osservando sull’inflazione non ci piace”, ha ripetuto il banchiere.
- TLTRO: “Crediamo che la Bce apporterà qualche cambiamento alle condizioni per accedere ai prestiti, rendendole un po’ più generose rispetto a quanto emerso nell’annuncio di giugno, e riducendo così il costo dei prestiti attraverso la rimozione della richiesta di uno spread di 10 punti base rispetto al tasso medio applicato alle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema”.
Di seguito, quelle che secondo gli analisti di Barclays Research potrebbero essere le tre grandi sorprese della Bce:
- Sorpresa sui tassi: “la Bce potrebbe tagliare i tassi di 20 punti base, per dimostrare la fiducia sulla capacità del sistema tiering di avallare tagli ai tassi più imponenti e profondi. E c’è da dire che i mercati sembrano scontare già questo scenario. Dal meeting di luglio della Bce, la curva del mercato monetario ha iniziato a indicare (infatti) una maggiore probabilità di riduzione del tasso sui depositi, con un taglio di 15 punti base nella riunione di settembre (di giovedì), per un taglio cumulativo di 40 punti base entro l’ottobre del 2020 . Tuttavia, riteniamo possibile che la Bce voglia prima testare in che modo il tiering funzioni e anche in quale modo venga accettato dai mercati, prima di puntare su manovre maggiori”.
- Sorpresa sul QE: “Opposto al rischio di un atteggiamento maggiormente dovish (rispetto alle attese) sui tassi, riteniamo che, per il QE, il rischio sia di una potenziale delusione. In altre parole, la probabilità che la Bce annunci acquisti mensili (di asset) più imponenti di quanto prevediamo (per esempio, per un ammontare pari a 50-60 miliardi) è inferiore al rischio che il Consiglio direttivo possa decidere di rimandare l’annuncio sul QE. In questo caso, (il Consiglio) enfatizzerebbe probabilmente la propria capacità e prontezza nel riattivare il QE, sottolineando al contempo l’esigenza di aspettare ancora per valutare meglio i rischi e per calibrare un eventuale nuovo programma di acquisti. Nel caso in cui questo scenario si realizzasse, il taglio al tasso sui depositi potrebbe essere superiore rispetto a quanto stimiamo”.
- Forward guidance (tra l’altro appena reduce da un cambiamento): “La Bce potrebbe decidere di diventare piì sperimentale nella sua forward guidance, comunicando per esempio in modo esplicito che i tassi non saranno alzati fino a quando l’inflazione (possibilmente sotto forma di una inflazione core) non si sarà attestata al di sopra di una determinata soglia per un periodo di tempo considerato sufficiente.
Ha detto la sua sulle mosse che potrebbero essere annunciate dopodomani anche Andrew Bosomworth, responsabile della gestione di portafoglio in Germania di PIMCO:
“Per il 12 settembre ci aspettiamo un taglio di 10 pb del tasso di deposito a -0,5%, tiering, un tasso di rifinanziamento principale invariato allo 0% e 30 miliardi di acquisti mensili di attività nette (attraverso il Quantitative easing) per 6-9 mesi. Mentre i tassi a termine determinano una riduzione del tasso di deposito a -0,8% entro la fine del 2020, riteniamo che la BCE agirà probabilmente più lentamente delle aspettative del mercato nel realizzare ulteriori tagli, in attesa di prove su: effetti collaterali del tasso negativo sui depositi, l’efficacia del tiering, la capacità fiscale e la disponibilità dei governi ad agire, nonché gli sviluppi macroeconomici e geopolitici complessivi”.
Nel commento non manca una certa dose di scetticismo sulla capacità dei vari bazooka delle banche centrali di riuscire a scongiurare gli scenari economici più temuti:
“La politica monetaria è esaurita e sta perdendo la sua efficacia. Inoltre continueranno ad esserci un basso livello dei tassi d’interesse e dei rendimenti negativi, a meno che la politica fiscale non diventi più espansiva. Ulteriori riduzioni dei tassi di interesse al di sotto dello zero potrebbero addirittura mettere a repentaglio la stabilità del sistema finanziario”.