JP Morgan rilancia covfefe con Volfefe, l’indice che misura impatto tweet Trump sui mercati
Si chiama Volfefe Index, si ispira a quello strano termine covfefe twittato da Trump, che rimane ancora un rebus, ed è l’indice ad hoc che il colosso bancario americano JP Morgan ha lanciato per valutare l’incidenza che i tweet di Trump hanno sui mercati.
D’altronde, non c’è giorno in cui i post del presidente americano su Twitter, attinenti spesso alla politica monetaria e commerciale, con parole chiave come “Cina“, “miliardi” e “prodotti”, non facciano discutere (indicativi i tweet aggressivi contro la Fed di Jerome Powell, accusata di aver alzato i tassi e di aver frenato l’espansione dell’economia americana) e/o, ancora peggio, in alcuni casi provochino le reazioni dei mercati.
Il Volfefe Index, spiega l’articolo della Cnbc che ha riportato l’idea di JP Morgan, fa riferimento alle oscillazioni misurabili del tasso di volatilità implicita dei Treasuries a due e cinque anni.
JP Morgan segnala che, dal giorno in cui è stato eletto, nel novembre del 2016, Trump ha postato in media più di 10 tweet al giorno, rivolti ai suoi follower, che sono quasi 64 milioni, più di 14.000 rispetto a quelli che lo seguivano in precedenza nel suo account personale, di cui più di 10.000 dopo il suo giuramento da presidente avvenuto nel 2017.
Dal trend dell’indice, emerge che, dei 4.000 tweet di Trump dal 2018 a oggi (che non sono retweet), soltanto 146 sono riusciti a muovere il mercato.
La maggior parte dei tweet, viene segnalato, viene pubblicata nella fascia oraria compresa tra mezzogiorno (ora di New York, dunque le 18 ora italiana) e le 14.
I tweet che Trump posta alle 3 di mattina (9 di mattina in Italia) sono inoltre più comuni rispetto a quelli postati alle ore 15: e tale fattore può fare la differenza per i mercati dei tassi Usa, visto che gli scambi che avvengono nelle contrattazioni overnight tendono a essere bassi.
JP Morgan ritiene che il presidente Usa dorma dalle 5 alle 10 di mattina, visto che è quello, di norma, il lasso temporale in cui smette, di norma, di twittare.
Sebbene i tweet di Trump, stando anche a quanto emerge da un’analisi di Bank of America, vengano accolti spesso dalla reazione negativa dei mercati azionari – essendo spesso contro la Cina (alimentando così i timori di una nuova escalation della guerra commerciale) o contro la Federal Reserve, viene ricordato anche che l’influenza che Trump ha su Wall Street rimane positiva, visto che il Dow Jones è in rialzo del 42% dal giorno della sua elezione a presidente e del 31% dall’inaugurazione della sua presidenza.
Detto questo Savita Subramanian, responsabile strategist della divisione azionaria di Bank of America, ha fatto notare che “dal 2016, quei giorni in cui i tweet (di Trump) sono stati più di 35 (90esimo percentile), i mercati (azionari) sono scesi di 9 punti base, mentre quelli in cui i tweet sono stati meno di 5 (decimo percentile), i ritorni sono stati positivi (+5 pb). Fattore statisticamente significativo. Si ricorda che 1 punto pase corrisponde allo 0,01%“.
Intanto, l’indice Volfefe di JP Morgan sta già facendo parlare molto di sé.
Remember #Covfefe ? Well, JPMorgan has come up with Volfefe – and new index that attempts to quantify the impact of @realDonaldTrump tweets on bond market volatility #Genius
— Robert Burgess (@BobOnMarkets) September 6, 2019
Revival of the #covfefe https://t.co/Z1se5oHDnb
— Christine Park (@kippmpark) September 8, 2019
In generale il termine covfefe continua a fare la sua comparsa sul social.
#POTUS Super duper dumb #Covfefe #shitholePresident : RT realDonaldTrump: PROMISES MADE, PROMISES KEPT! pic.twitter.com/NtGTkOTSKl
— RealChildishDemocrat (@childishdemocra) September 7, 2019
rl: Hey @MatthewLasar, if @realDonaldTrump promised to reveal the meaning of #covfefe if re-elected, do you think he’d garner any extra votes? Kids want to know.
— The Incredible Shrinking Lasar Brothers (@TheLasar) September 7, 2019