Notizie Notizie Mondo Banche Centrali Bce, Lagarde parla di tassi e debiti. Alert spread & tassi BTP e Bund

Bce, Lagarde parla di tassi e debiti. Alert spread & tassi BTP e Bund

25 Settembre 2023 16:05

La Bce e la questione tassi nell’area euro tornano protagonisti, con l’audizione della presidente Christine Lagarde al Parlamento europeo.

Occhio al trend dei tassi dei BTP e dei Bund, che accelerano al rialzo.

Già stamattina i tassi sui Bund a 10 anni erano schizzati al nuovo record in ben 12 anni, riconfermando quel bagno di sangue che è tornato a prendere di mira i titoli di stato dell’Eurozona, ma anche made in Usa, complice il rinnovarsi della paura di tassi più alti per un periodo di tempo più lungo.

Bce, Lagarde al Parlamento Ue con mantra: ‘Tassi troppo alti per troppo tempo’

In un discorso proferito alla Commissione Affari economici e monetari del Parlamento Ue, la presidente della Bce Christine Lagarde ha ribadito la propria determinazione a sconfiggere la crescita dell’inflazione dell’area euro, riportando il ritmo di crescita dei prezzi al target fissato dalla Banca centrale europea, pari al 2%.

Così Lagarde nel discorsoHearing of the Committee on Economic and Monetary Affairs of the European Parliament”.

“Rimaniamo determinati a garantire che l’inflazione torni al nostro target di medio termine del 2% in modo tempestivo. L’inflazione continua a scendere ma ci aspettiamo che rimanga troppo alta per un periodo di tempo troppo lungo”.

Di conseguenza, “per rendere più forti i progressi che stiamo compiendo per tornare al nostro target, abbiamo deciso di alzare i tassi di interesse di 25 punti base”, ha ricordato Lagarde, riferendosi all’annuncio sui tassi del 14 settembre scorso, con cui la Bce ha portato i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

La numero uno dell’Eurotower ha riproposto anche quella ‘frase magica’ che, il 14 settembre corso, aveva fatto brindare i mercati.

“In base alla nostra ultima valutazione, riteniamo che i tassi abbiano raggiunto livelli tali che, se mantenuti per un periodo di tempo sufficientemente lungo, daranno un contributo significativo al ritorno tempestivo dell’inflazione al nostro target”.

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Una riunione, quella del Consiglio direttivo dello scorso 14 settembre, da cui era trapelata anche l’irritazione di Lagarde sulla fuga di notizie delle proiezioni economiche della Bce al punto da indurre l’ex direttrice dell’Fmi a sequestrare anche gli smartphone dei suoi colleghi.

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Da Lagarde monito ai governi su debiti e sostegni

“In ogni caso – ha continuato oggi – le nostre decisioni future garantiranno che i tassi di interesse della Bce viaggino a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario. Continueremo ad adottare un approccio dipendente dai dati, basando le nostre decisioni sulla nostra valutazione dell’outlook dell’inflazione, alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, delle dinamiche dell’inflazione sottostante e della solidità della trasmissione di politica monetaria”.

Ma Lagarde non ha parlato soltanto di tassi. La presidente della Bce ha lanciato di nuovo un monito ai governi dell’area euro, rimarcando la necessità di garantire quattro punti chiave:

  1. debiti sovrani, nell’area euro, più bassi.
  2. una minore eterogeneità dei livelli di debito tra i vari paesi.
  3. Una crescita più elevata del Pil.
  4. Un carattere più anticiclico delle politiche fiscali adottate dai diversi paesi.

Un alt è stato ribadito, inoltre, a quei sostegni erogati dai governi del blocco che rischiano di alimentare ulteriormente proprio quella crescita dell’inflazione che la Bce sta cercando di tenere il più possibile a bada.

“Con la crisi energetica che si smorza (ma qualcuno potrà ribattere se davvero si stia smorzando, con i prezzi del petrolio che puntano verso quota $100 al barile), i governi dovrebbero continuare a ritirare quelle misure di supporto (precedentemente lanciate), per evitare di far salire le pressioni inflazionistiche di medio periodo”, ha avvertito Lagarde, aggiungendo:

“Allo stesso tempo, le politiche fiscali dovrebbero essere concepite per rendere l’economia dell’area euro più produttiva, e per abbassare gradualmente l’elevato debito pubblico”.

Riesplode ansia BTP & Bund. Spread punta dritto verso quota 190. Trend e grafici

Il discorso di Christine Lagarde al Parlamento europeo ha acuito oggi il sentiment di avversione al rischio già presente sui mercati, che vivevano una seduta difficile, complice lo scatto dei rendimenti dei Bund tedeschi, balzati stamattina al valore più alto in 12 anni, ovvero dal luglio del 2011, al 2,783%.

La paura per la Germania ormai bollata come ‘sick man of Europe’ è stata riaccesa oggi dalla pubblicazione dell’indice Ifo tedesco, che monitora la fiducia delle imprese, e che è sceso per il quinto mese consecutivo.

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Non solo: dal dato è emerso che l’outlook delle imprese tedesche “è estremamente pessimistico”.

L’ansia sul futuro dei tassi e i rimproveri di Lagarde ai governi hanno così portato i tassi dei BTP a balzare fino a +10 punti base, al 4,681%.

Confermata anche la fiammata dei rendimenti dei Bund tedeschi, balzati fino a +7 punti base, al 2,803%.

Lo spread BTP-Bund a 10 anni aumenta così di 3 punti base volgendo verso quota 190, salendo per ora a 187,7 punti.

Il grafico di Bloomberg mette in evidenza il trend dello spread dell’ultimo mese.

A tal proposito, non ha sicuramente aiutato, tutt’altro, l’annuncio del governo Meloni agli inizi di agosto della tassa sugli extraprofitti delle banche.

Anche dopo l’effetto shock, con la paura rientrata, diversi sono stati gli esperti a lanciare l’avvertimento sull’effetto negativo che la misura avrebbe avuto non solo sulle banche, ma anche sui BTP.

Motivo: con il prelievo il governo Meloni ha mostrato una Italia contraria alla stessa logica del libero mercato.

Nel fine settimana il testo della tassa è stato cambiato da un emendamento del governo.

Ma è indubbio che la credibilità dell’Italia sia stata intaccata dalla mossa rivendicata in primis dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ora deve superare, anche, il difficilissimo e cruciale test della legge di bilancio per il 2024, con risorse davvero risicate.

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Con il discorso proferito oggi, Lagarde ha lanciato un appello anche affinché i governi europei approvino entro la fine dell’anno le nuove regole sul deficit e sul debito che saranno contenute nella nuova versione del Patto di Stabilità, altro motivo di ansia per il governo Meloni.

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