Tassi Bce: Lagarde sequestra smartphone colleghi post soffiata
La presidente della Bce Christine Lagarde ha sequestrato i cellulari dei governatori delle banche centrali nell’ultima riunione del Consiglio direttivo dell’Eurotower, iniziata nella giornata di mercoledì e terminata giovedì, 14 settembre, con l’annuncio dell’ennesimo rialzo dei tassi dell’area euro, pari a +25 punti base. E’ quanto riporta Reuters, mettendo in evidenza che la mossa senza precedenti di Lagarde è scattata dopo che l’agenzia di stampa stessa aveva riportato le indiscrezioni, rivelate da una ‘talpa’ di Francoforte, secondo cui la banca centrale avrebbe annunciato, oltre alla decisione sui tassi, anche di aver rivisto al rialzo l’outlook sull’inflazione dell’Eurozona del 2024. Cosa che, di fatto, nel Bce-Day, è avvenuta.
Lagarde, ha riportato oggi l’articolo di Reuters “Lagarde seized ECB colleagues’ handsets to prevent leaks” firmato da Balazs Koranyi e Francesco Canepa, avrebbe sequestrato i cellulari dei suoi colleghi temendo una nuova fuga di notizie.
Lagarde sequestra i cellulari dei suoi colleghi. Ecco come è andata
Il sequestro degli smartphone dei banchieri centrali sarebbe avvenuto, ha riportato l’agenziadi stampa Reuters, citando due fonti vicine alla Bce, nella giornata di mercoledì 13 settembre, il primo giorno del meeting del Consiglio direttivo della Bce, in occasione della nomina, da parte degli stessi governatori, di Claudia Buch a nuova presidente della Vigilanza bancaria dell’Eurotower, ovvero del Supervisory Board, al posto di Andrea Enria.
Secondo le fonti, i 26 esponenti del Consiglio direttivo della Bce sarebbero stati costretti a consegnare i loro smartphone, dopo essere stati tra l’altro anche rimproverati, da Lagarde, piuttosto irritata per la diffusione, alla vigilia, di informazioni strettamente riservate. I cellulari sarebbero stati restituiti ai banchieri centrali dopo l’annuncio della nomina di Bach alla presidenza della Vigilanza.
Reuters ha precisato che il sequestro sarebbe avvenuto per evitare una fuga di notizie simile a quella che si era verificata nel 2018, quando i mercati avevano appreso della nomina di Andrea Enria a numero uno della vigilanza della Bce prima della diffusione del comunicato stampa ufficiale.
Un portavoce della Bce si è rifiutato di commentare i rumor riportati oggi da Reuters.
L’articolo di Reuters ha rimarcato come Christine Lagarde, già nell’occhio del ciclone per la sua ostinazione ad alzare i tassi di interesse dell’area euro, accusata di portare avanti la sua battaglia contro l’inflazione dell’Eurozona a costo di infliggere un duro colpo all’economia del blocco, abbia sequestrato gli smartphone dei suoi colleghi dopo l’altra fuga di notizie sulla proiezione economiche della Bce sull’inflazione.
Di questa fuga di notizie, Lagarde avrebbe parlato mercoledì, all’inizio del meeting dell’Eurotower, non risparmiando critiche ai suoi governatori.
Quelle indiscrezioni sulla decisione degli esperti della Bce di rivedere al rialzo le loro stime sull’inflazione headline del 2024 erano state scontate soprattutto dai titoli di stato dell’Eurozona rinfocolando, nel caso specifico dell’Italia, le preoccupazioni sulla tenuta dei BTP e dello spread BTP-Bund.
L’agenzia Reuters aveva riportato la soffiata secondo cui gli esperti della Bce avrebbero rivisto al rialzo l’outlook sul tasso di inflazione dell’area euro del 2024 a oltre il +3%, oltre dunque il +3% che era stato previsto a giugno.
I rumor avevano gelato i mercati azionari e i titoli di stato dell’area euro, facendo scattare le speculazioni dei trader su una nuova ennesima stretta monetaria da parte della Bce capitanata da Christine Lagarde dal 41% circa di lunedì 11 settembre al una 70% circa.
Così, di fatto, è accaduto.
Tassi Bce, a che punto siamo: occhio ai BTP
A dispetto della decisione della Commissione europea di tagliare le stime sui Pil di Ue e, nel caso specifico, dell’Eurozona, giovedì scorso 14 settembre l’Eurotower ha alzato i tassi di 25 punti base, portando i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%, con effetto dal 20 settembre 2023″.
Così come anticipato da Reuters, gli esperti della Bce hanno alzato le proiezioni macroeconomiche formulate per l’inflazione headline dell’area euro.
Ora si prevede un tasso di inflazione pari in media al 5,6% nel 2023, al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025, per effetto di una revisione al rialzo per il 2023 e il 2024 e al ribasso per il 2025.
Va detto che sia l’azionario che i BTP hanno brindato, proprio nel Bce-Day, alla frase magica sui tassi contenuta nel comunicato dell’Eurotower.
E’ però anche vero che, già nella sessione ieri venerdì 15 settembre, sulla scia anche della bomba hawkish lanciata dal Financial Times e di alcune dichiarazioni rilasciate di nuovo da Christine Lagarde in occasione della riunione dell’Eurogruppo, i BTP sono tornati a essere attaccati dalle vendite, tanto che i tassi sono balzati di 11 punti base, recuperando tutto il calo riportato nel Bce-Day, quando forse i trader avevano fatto male i loro conti, nello scommettere sull’ultimo atto di Lagarde.