Notizie Indici e quotazioni Azionario, semestre strepitoso. Chi sono vincitori e vinti?

Azionario, semestre strepitoso. Chi sono vincitori e vinti?

30 Giugno 2023 17:30

I mercati azionari europei hanno concluso l’ultima seduta del mese di giugno e di conseguenza del primo semestre dell’anno. Si tratta della conclusione di un trimestre in cui abbiamo assistito al fallimento di vari istituti di credito negli Stati Uniti come Silicon Valley Bank, il creditore delle start-up tech californiane, Signature Bank e Silvergate Bank, legate al mondo delle criptovalute, negativamente impattate dopo il crollo di FTX. In seguito abbiamo poi assistito al fallimento ed il successivo salvataggio, orchestrato dal governo elvetico insieme alla banca centrale svizzera di Credit Suisse, acquisita dal rivale UBS.

Nonostante le perturbazioni e la breve crisi bancaria, gli indici europei hanno registrato dei guadagni sostenuti nei primi sei mesi dell’anno, mentre gli indici USA in particolar modo l’S&P 500 e il Nasdaq Composite, sostenuti dal rally dei titoli AI, sono tornati di nuovo in “bull market”, ovvero mercato toro, registrando una crescita superiore al 20% rispetto ai minimi di ottobre 2022. Vediamo nel dettaglio però come hanno performato le diverse asset class nel primo semestre dell’anno.

Azionario Europa, Piazza Affari la migliore

Il nostro indice di riferimento, il Ftse Mib ha registrato una crescita più moderata nel secondo trimestre dell’anno rispetto ai primi tre mesi del 2023. Nei mesi tra aprile e giugno Piazza Affari ha registrato una crescita pari al 4,5% mentre da inizio anno segna un rialzo molto più notevole, quasi del 20% sforando così i 28.258 punti,  sorpassando i principali indici del Vecchio Continente. L’indice si trova sui massimi dal settembre 2008, appena prima della crisi di Lehman Brothers.

Grafico Ftse Mib da inizio anno Fonte: Tradingview

L’indice tedesco, il Dax di Francoforte chiude i primi sei mesi dell’anno in rialzo del 15% a 16.147 punti. Anche l’indice azionario di Parigi, Cac40 avanza nel primo semestre dell’anno, ad un ritmo più molto più moderato, segnando un +13% a 7.410 punti. Molto bene invece l’indice Ibex di Madrid, che chiude i primi sei mesi in crescita del 16% a 9.635 punti.

Piazza Affari, vincitori e vinti

Tornando a Piazza Affari, il titolo migliore nel primo semestre in termini di performance in borsa è stato indubbiamente il gigante bancario Unicredit (+61%), seguito dall’orgoglio italiano del comparto automobilistico, Ferrari (+48%), mentre il neo-quotato Iveco Group si aggiudica la terza posizione con un rialzo del 48%, Bper Banca segna un strepitoso rialzo del 46% e la top 5 si chiude con A2A (+33%).

Ftse Mib, migliori e peggiori da inizio anno. Fonte: ufficio studi, FOL

Sul fondo del listino invece troviamo: la società biotecnologica Diasorin, che ha perso il 27% dal proprio valore nel primo semestre dell’anno, seguito dal titolo bancario Finecobank (-20%), il terzo posto tra i titoli con la peggiore performance è occupato del titolo del comparto energetico, Tenaris (-15%). La top 5 dei peggiori si chiude con CNH Industrial (-12%) ed Erg (-6,8%).

Azionario Usa: vincitori e vinti

Tornando sui mercati USA, possiamo subito notare che il secondo trimestre dell’anno è stato il migliore da sempre per l’indice tecnologico, il Nasdaq Composite, che ha registrato un strepitoso rialzo del 30% da inizio anno a 13.729 punti. Ancora meglio il Nasdaq 100 con un +38% (15.156 punti) in soli sei mesi. Da non dimenticare anche l’indice azionario industriale, il Dow Jones, che segna un modesto rialzo del 3,5% nel primo semestre del 2023.

L’indice Nasdaq Composite da inizio anno (+30%). Fonte: Tradingview.

Per quanto riguarda invece il faro dei mercati, l’S&P 500, anche qui stiamo notando un ritorno verso il “bull market” ovvero mercato toro, in seguito ad un rialzo superiore del 20% dai minimi di ottobre, in termini numerici nei primi sei mesi dell’anno l’indice ha guadagnato il 15% a 4.439 punti.

L’indice S&P 500 da inizio anno (+15%). Fonte: Tradingview.

La corsa del mercato azionario USA, particolarmente spinta dal settore tecnologico, che è stato il miglior performer a livello settoriale, grazie al rally del titolo Nvidia con un strepitoso (+180%), seguito da Meta Platforms (+135%), il terzo posto per Carnival (+112%) il quarto titolo migliore è Tesla (+110%). Nella top 10 un’altro titolo del comparto dei semiconduttori, si tratta di AMD con un +70%, sempre da inizio anno. Mentre il gigante di Cupertino, Apple proprio oggi ha raggiunto un traguardo incredibile raggiungendo una capitalizzazione di mercato pari a 3.000 miliardi di dollari.

 

S&P 500: I vincitori da inizio anno. Fonte: Bloomberg.

“A proposito del termine della prima meta dell’anno sui mercati, gli analisti di Pharus commentano così, in una nota: “Siamo ormai giunti alla fine del primo semestre, con il mercato azionario globale che ha raggiunto una performance del +15% guidato dai tre settori maggiormente penalizzati a fine 2022: Tecnologici, Communication e Discrezionali, i quali hanno registrato il +35%, +28% e + 26% rispettivamente. Una buona parte del mercato però è rimasta indietro, come Real Estate, Health Care, Utility, Finanziari e Staples con performance vicine allo zero.

La domanda che sorge spontanea è: cosa aspettarsi per fine anno? In questo contesto, dal punto di vista macroeconomico ci aspettiamo un rallentamento, come evidenziato dai dati di PMI e dall’inversione di curva che ha toccato quasi 100 basis point, livelli visti solo negli anni ‘80. Il fattore principale da continuare a monitorare sarà il peggioramento dell’accesso al credito che dovrebbe aiutare le Banche Centrali ad abbassare l’inflazione.

Non riteniamo però che questi fattori possano portare ad una recessione rilevante sui mercati, e che il soft landing sia ancora lo scenario più plausibile. L’investitore però non deve perdersi in tutta questa complessità, ma deve mantenere la bussola puntata sul valore, il quale permette di sfruttare i disequilibri che si formano continuamente sul mercato.”

Il grande sconfitto il mercato obbligazionario UE e USA

Aprendo la parentesi mercato obbligazionario, nel primo semestre notiamo una performance meno brillante rispetto a quella dell’azionario. Anche se nel primo trimestre abbiamo visto un rally dei prezzi dei bond governativi, nel secondo trimestre i rendimenti hanno ripreso a salire e i prezzi a scendere. In particolar modo il BTP decennale ha perso poco più del 12% del proprio valore da inizio anno, con un rendimento che ora sfora il 4%. Situazione simile anche per il Bund tedesco a dieci anni, che si trova in calo del 5% nello stesso periodo di tempo con un rendimento in salita al 2,4%. Stiamo notando una reazione simile dei bond governativi dell’Eurozona, condizionati dalla stretta monetaria della BCE, che ha recentemente confermato, che proseguirà con i rialzi dei tassi di interesse. Ma non solo, secondo indiscrezioni potrebbe anche rafforzare il ritmo del QT (Quantitative Tightening), ovvero la riduzione del proprio portafoglio di bond governativi e non solo.

 

Rendimento BTP a 10 anni. Fonte: Tradingview.

Anche negli USA abbiamo assistito ad un rialzo dei rendimenti dei Treasuries e soprattutto ad una continua e particolarmente enfatizzata inversione della curva dei rendimenti. Attualmente il Treasury con scadenza a due anni rende il 4,8% mentre il Treasury a 10 anni il 3,83%. Da inizio anno il T-note a 10 anni registra una modesta crescita dello 0,10% del proprio valore, ma secondo gran parte degli analisti i rendimenti potrebbero salire ancora, in seguito alla stretta monetaria della FED.

Inversione curva dei rendimenti USA (2Y/10Y) Fonte: Tradingview

“Quest’anno le obbligazioni di brevissimo rendono bene. Avendo venduto molte azioni ultimamente, abbiamo liquidità sui conti delle linee di gestione e fondi. Abbiamo selezionato ETF cash, Bot e T-Bill Usa con scadenze a uno-due mesi.” Scrive in un commento Carlo De Luca, Responsabile Asset Management, Gamma Capital Markets. “Questi bond rendono rispettivamente il 4% e 5% su base annua. Sulle obbligazioni statunitensi monitoriamo da vicino l’andamento avendo inserito uno stop-loss se il cambio rompe 1,10 e se USD va verso 1,08 siamo pronti a vendere i T-Bill.one).”

Commodities invariati, gas in forte calo (-80%)

Sul fronte delle materie prime abbiamo visto il prezzo del greggio rimanere nel range tra i 70 e 80 dollari per barile, sia per quanto riguarda il Wti che il Brent. Mentre il gas naturale in particolare il benchmark TTF, ha registrato un calo del 80% a 37 euro a Mw/h. Per quanto riguarda il bene rifugio, l’oro, che a maggio ha toccato i 2.050 dollari l’oncia, chiude comunque il primo semestre dell’anno in rialzo del 5%.

Gold, grafico da inizio anno

Criptovalute: Bitcoin in rialzo del 84% da inizio anno

Nonostante il crollo di alto profilo del crypto exchange di Sam Bankman-Fried, FTX, che ha scombussolato il mondo delle criptovalute, da inizio anno la principale criptovaluta, il Bitcoin, segna un recupero dell’84% sforando così i 30.000 dollari, resistenza psicologica molto importante.

Bene anche la seconda criptovaluta più importante e rivale del Bitcoin, l’Ether, che nello stesso periodo segna un incremento del 60% a 1.908 dollari. Molto bene anche Cardano e XRP in salita rispettivamente del 17% e 40%.