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Apple nel mirino della Cina, nuovi divieti contro iPhone

18 Dicembre 2023 10:52

La quota di mercato di Apple nel mercato chiave della Cina è sempre più a rischio. Un numero crescente di agenzie e aziende governative stanno ordinando al personale di non utilizzare iPhone e altri dispositivi dell’azienda americana, in un’escalation di tensioni tra Washington e Pechino nell’ambito della tecnologia e della sicurezza nazionale. Ecco gli ultimi sviluppi in merito.

Otto province in Cina vietano l’uso di dispositivi Apple

Nell’ultimo mese, sono giunti nuovi ordini contro Apple in almeno otto province cinesi, comprese alcune prospere zone costiere: Zhejiang, Guangdong, Jiangsu e Anhui, Shanxi settentrionale, Shandong, Liaoning ed Hebei centrale, vicino all’Henan, dove ha sede la più grande fabbrica di iPhone del mondo.

Le aziende statali e i dipartimenti governativi hanno intimato ai propri lavoratori di utilizzare dispositivi prodotti da marchi locali, secondo fonti citate da Bloomberg. Questo rappresenta un’intensificazione degli sforzi protezionistici del Paese rispetto a settembre, quando solamente uno sparuto numero di agenzie di Pechino e Tianjin avevano cominciato a vietare i brand stranieri.

Il governo cinese ha precedentemente respinto queste indiscrezioni relative all’iPhone, ma ha sollevato al contempo dubbi sulla sicurezza del dispositivo. Probabilmente, alcune organizzazioni applicheranno in maniera più flessibile le misure, vietando l’uso di dispositivi in ambito lavorativo, mentre altre ne escluderanno totalmente l’utilizzo.

Rapporti tesi fra Usa e Cina

I nuovi divieti fanno parte di una campagna più ampia e coordinata, orchestrata dal governo di Pechino per affrancarsi dalla tecnologia americana, mentre il marchio locale Huawei Technologies sta ricominciando a brillare dopo le difficoltà degli ultimi anni.

L’amministrazione di Xi Jinping, quest’anno, ha deciso di estendere il ban verso i dispositivi stranieri al di là dei dipartimenti più sensibili – già oggetto di direttive in tal senso da anni – comprendendo molte più agenzie governative e aziende statali.

La scorsa settimana, nell’incontro fra i leader del Partito Comunista della Cina, è stata posta particolare enfasi sui problemi relativi all’offerta e all’ambiente esterno, le cui “complessità, gravità e incertezza stanno aumentando”. Un riferimento indiretto alle tensioni geopolitiche, alla luce del quale il governo di Pechino sta focalizzando i propri piano sullo sviluppo di nuove tecnologie, il potenziamento delle industrie esistenti e la promozione di nuovi settori emergenti, per aumentare prosperità e produttività.

La reazione dei mercati ai nuovi provvedimenti contro Apple

A seguito delle indiscrezioni riportate da Bloomberg, le azioni Apple sono scese ai minimi della sessione venerdì, chiudendo poi in calo dello 0,3% a 197,57 dollari e fallendo l’aggiornamento dei record storici, toccati proprio la scorsa settimana. Nel pre-marlet di Wall Street, il titolo cede circa l’1%, preannunciando un avvio ancora in rosso.

Nella mattinata odierna, alcuni fornitori Apple, tra cui la coreana LG Innotek (-1,4%) e la giapponese Minebea Mitsumi (-0,6%) hanno registrato ribassi nelle negoziazioni asiatiche.

Cina mercato chiave per Apple

Le misure della Cina per proteggere le proprie tecnologie hanno già colpito altri prodotti americani, andando gradualmente a rimpiazzare con soluzioni proprietarie i software di Microsoft, i computer Dell e i chip Intel.

Apple, dunque, rischia concretamente di diventare la prossima vittima dei divieti di Pechino, con una potenziale perdita della propria quota di mercato in una regione molto importante per il colosso di Cupertino. Le vendite nel Paese asiatico rappresentano all’incirca un quinto del fatturato del gigante guidato da Tim Cook.

Apple assembla la maggior parte degli iPhone prodotti nel mondo in vaste fabbriche gestite da fornitori come Foxconn Technology Group, dove sono impiegati milioni di lavoratori cinesi. Da vent’anni la società ha esternalizzato la produzione in Cina e da allora ha cercato di mantenere relazioni stabili con il Paese, ma ultimamente ha iniziato a spostare parte delle operazioni in altri Paesi, come l’India primo store(dove quest’anno ha aperto anche il a Mumbai).

Vendite di iPhone sotto le attese, pesa concorrenza Huawei

Intanto, alcune analisi indipendenti indicano una performance sotto le attese per le vendite di iPhone 15 in Cina, spingendo alcuni analisti a ridimensionare le proiezioni sulle entrate del trimestre che include le festività natalizie.

Tra i motivi di questo rallentamento, oltre alle tensioni con gli Usa, ci sarebbero una ripresa dei consumi più lenta del previsto e la crescente concorrenza di Huawei. La società tecnologica cinese ha lanciato ad agosto dei nuovi smartphone che montano processori avanzati made in China.

Nel quarto trimestre le entrate di Apple dalla Grande Cina sono diminuite del 2%, un calo che la società ha attribuito principalmente alle performance di iPad e Mac. Cook ha comunque affermato che l’iPhone 15 Pro ha avuto buoni risultati nella regione e si è detto “molto ottimista” riguardo alle prestazioni dell’azienda nel Paese.