Amazon: per JPMorgan top pick 2024 tra le big del web. Ci sono anche Uber e Google

JPMorgan ha annunciato le sue top pick del settore Internet per il 2024. Le società migliori tra quelle attive nel web, secondo la banca d’affari americana, includono Amazon, Uber e Alphabet (casa madre di Google). Tra le motivazioni a supporto di questi titoli vengono citate le valutazioni ragionevoli, la comprovata redditività e la crescita potenziale. Ecco i punti chiave del report di JPMorgan.
Big tech in ripresa nel 2023
Nel 2023, spiega JPMorgan, il settore Internet ha sovraperformato significativamente il mercato, trainata principalmente dalle mega-cap (+88% da inizio anno) e dalle large-cap (+82%). Le valutazioni sono rimbalzate dai minimi del 2022, con le società sotto copertura della banca d’affari in scambiate ad un valore medio di 2,5x i ricavi dei prossimi 12 mesi (rispetto al recente minimo intorno a 2x), circa 15x l’Adjusted Ebitda NTM (da 10,5x) e 23x il P/E NTM (da 16,5x).
Nel 2024, gli esperti di JPMorgan prevedono un contesto ancora incerto, con una probabilità di recessione entro il primo semestre del 2025 pari al 60% e un target price per l’S&P500 di 4.200 punti a fine 2024 (10% di ribasso implicito). Tuttavia, l’inflazione continua a moderarsi e le probabilità di un atterraggio morbido sono cospicue. Inoltre, la spesa al consumo si è dimostrata resiliente e le prospettive per le aziende sembrano più costruttive rispetto a un anno fa, un aspetto importante per il settore Internet orientato al segmento consumer.
Le aspettative per il 2024
JPMorgan prevede una performance più diversificata per i titoli Internet nel 2024, determinata maggiormente dai fondamentali specifici dell’azienda. Per le mega cap stima una crescita low double digit dei ricavi, mentre per i margini si attende prestazioni più contrastanti, per via dei crescenti investimenti dopo la significativa razionalizzazione dei costi del 2023.
I servizi in abbonamento potrebbero rivelarsi più resilienti e trarre vantaggio dai recenti aumenti dei prezzi, ma potrebbero esserci elementi di forza anche nell’e-commerce, nella pubblicità online e nel settore rides/food. I viaggi online potrebbero essere più problematici dopo diversi anni di ripresa.
JPMorgan esprime una preferenza per società con una crescita solida, in grado di generare redditività e con valutazioni ragionevoli, alla luce dell’attuale contesto di tassi di interesse.
Amazon la migliore scelta nel settore web
Amazon resta la prima scelta di JPMorgan tra le società a grande capitalizzazione. Gli analisti prevedono per il 2024 un fatturato in crescita del 13% a cambi costanti (rispetto al +11% del 2023), supportato da una nuova accelerazione sia per i servizi di cloud computing Amazon Web Services, sia nelle vendite al dettaglio.
In particolare, per AWS stimano un incremento del 17% (vs 13% del 2023), grazie anche al crescente contributo dell’intelligenza artificiale, e per le vendite al dettaglio un aumento dell’11% (rispetto al 9% dell’esercizio in corso).
JPMorgan indica un miglioramento della redditività, (reddito operativo a 51 miliardi, margine in crescita del 2% a 7,9%), grazie ad un ritorno dei margini del Nord America a livelli mid single digit (5,1%, +140 punti base a/a) e ad un potenziale aumento della redditività internazionale (1,2%, +320 pb a/a).
Prevista infine una continua flessione nella generazione di free cash flow nel 2024 e nel 2025. Confermato il rating Overweight, con un target price di 190 dollari.
Oltre ad Amazon, focus su Uber e Alphabet
Oltre ad Amazon, le top pick di JPMorgan tra le big cap includono Uber e Alphabet.
Per quanto riguarda Uber, gli analisti si aspettano una domanda ancora forte nei settori della mobilità e delle consegne, malgrado alcuni fattori macroeconomici sfavorevoli. Le vendite sono attese in crescita del 18% nel 2024, in leggero rallentamento rispetto al +20% del 2023 in scia alla normalizzazione nel segmento Mobility. Inoltre l’inclusione nell’indice S&P500 attrarrà una base di investitori più ampia e solida e la generazione di cassa potrebbe consentirà ritorni per gli azionisti.
Con riferimento ad Alphabet, la casa madre di Google, l’ingresso nelle top pick rappresenta una novità. La scelta si basa su un miglioramento dell’advertisement, un’espansione dei margini e sui progressi nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Prevista una crescita dei ricavi pari all’11%, risultato del +10% nelle ricerche, +12% per la pubblicità su YouTube e +23% per il Cloud.
Lo studio di Mediobanca sul settore software e internet
L’Area Studi di Mediobanca ha annunciato i risultati della sua indagine annuale sui principali gruppi software e web a livello mondiale. L’analisi ha preso in considerazione i dati del periodo gennaio-settembre 2023 e del triennio 2019-2022 delle 25 aziende WebSoft con i più alti ricavi. Di queste, 11 hanno sede negli USA, 10 in Cina, due in Germania e una ciascuna in Giappone e Corea del Sud.
Nel periodo gennaio-settembre 2023, i giganti del WebSoft hanno registrato una crescita del fatturato aggregato del 10,6% rispetto al 2022, invertendo la tendenza dell’anno precedente. A guidare questa crescita sono i servizi innovativi per la mobilità, come Ride-hailing e Sharing Mobility (+23,8%), la vendita di viaggi online (+20,4%) e le consegne a domicilio (+19,3%). I settori chiave rimangono l’e-commerce (31%), la pubblicità (23%) e il cloud (16%).
Amazon: oltre 16.000 dipendenti in Italia
Come emerge dallo studio di Mediobanca, le società WebSoft continuano ad espandersi in Italia, principalmente nel Nord e soprattutto a Milano. Nel 2022, il fatturato aggregato delle filiali italiane ha raggiunto 9,3 miliardi di euro, impiegando circa 26.400 persone. Rispetto al 2019, si evidenzia un aumento di 11.000 dipendenti, in gran parte assunti da Amazon, che vanta il maggior numero di lavoratori in Italia (16.250 nel 2022, oltre 18.000 a nel 2023).
Nel 2022 le filiali dei giganti del WebSoft hanno versato al fisco italiano €162 milioni, per un tax rate effettivo del 28,3%. Considerando anche l’accantonamento per il pagamento della Digital Service Tax, il tax rate salirebbe al 36,0%.
I giganti del WebSoft dominano in borsa
Infine, a fine 2022, le 25 maggiori WebSoft rappresentavano il 6,9% del valore totale delle borse mondiali, cifra che sale al 9,5% a fine novembre 2023. Nonostante la Borsa italiana abbia registrato una delle migliori performance in Europa nei primi nove mesi del 2023, spiega Mediobanca, le WebSoft continuano a dominare, con un valore di oltre dieci volte l’intera Borsa italiana.
Al 30 novembre 2023, afferma Mediobanca, il podio delle società con la più alta capitalizzazione di Borsa è occupato da Microsoft (2.581 miliardi di euro), Alphabet (1.528 miliardi di euro) e Amazon (1.384 miliardi di euro). Da fine dicembre 2022 a novembre 2023 due gruppi hanno registrato una performance particolarmente brillante: Meta (+165,9%) e Uber (+123,0%).