Dividend yield, la classifica del Ftse Mib: chi rende di più e chi meno (20/02/25)

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Ci sono diverse ragioni per cui gli investitori prediligono le azioni di società in grado di distribuire generosi dividendi. Innanzitutto, il pagamento regolare di cedole garantisce all’azionista una fonte di reddito stabile e tendenzialmente prevedibile. Inoltre, permette di mitigare gli effetti delle oscillazioni di mercato, proteggendo il rendimento complessivo dell’investimento. Da non sottovalutare anche la possibilità di diversificare con titoli ad alto dividendo di società mature e finanziariamente solide, rispetto ad aziende con elevate prospettive di crescita ma più rischiose. Di seguito viene fornita una panoramica delle società del Ftse Mib con indicazione dei dividend yield attuali e stimati.
Perché puntare sui dividendi nell’attuale scenario di mercato
Detenere in portafoglio titoli che pagano corpose cedole può garantire un giusto mix di rendimento e protezione, rivelandosi una strategia efficace per diverse tipologie di investitori. Questo, a maggior ragione in uno scenario caratterizzato da molteplici incertezze, recentemente sottolineate anche dalle banche centrali.
Ieri la Fed ha diffuso le minute relative all’ultima riunione di gennaio, in cui i funzionari hanno ritenuto opportuno mantenere i tassi restrittivi finché non vedranno sufficienti progressi sul fronte dell’inflazione. I responsabili hanno posto l’accento sulle incognite legate all’elevato deficit statunitense e alle politiche dell’amministrazione Trump, che potrebbero determinare effetti sull’occupazione e sui prezzi.
In Europa, la Bce è preoccupata soprattutto dalla crescita economica stagnante e teme a sua volta l’impatto delle tariffe americane. Isabel Schnabel, membro del Comitato Esecutivo dell’istituto, ha suggerito che la banca centrale potrebbe presto rivedere la sua strategia di politica monetaria e ha espresso preoccupazione per l’aumento dei prezzi dell’energia (legato alle tensioni geopolitiche internazionali) e la crescita salariale.
Cos’è il dividend yield e come si calcola
Per misurare i dividendi pagati da una società gli investitori non devono guardare soltanto all’ammontare della cedola, ma anche, e soprattutto, calcolarne il rendimento, espresso dal dividend yield: un valore percentuale che si ottiene dal rapporto tra il dividendo unitario pagato da una determinata azione e il prezzo di mercato dell’azione stessa.
La formula per il calcolo del dividend yield è quindi la seguente:
(Dividendo Annuale per Azione / Prezzo Attuale dell’Azione) × 100
Questo parametro, così come tutti i principali multipli, viene utilizzato soprattutto nell’analisi comparativa allo scopo di confrontare il posizionamento di un’impresa rispetto ad altre. Più è elevato il dividend yield, migliore è il giudizio sulla capacità dell’azienda di remunerare il capitale investito.
Tuttavia, bisogna tenere presente che questo indicatore rappresenta una misura statica di rendimento e non prende in considerazione il rischio d’impresa.
Ftse Mib, la classifica dei dividend yield
Il dividend yield è un parametro chiave per valutare la capacità di un’azienda di offrire un ritorno interessante ai propri azionisti. Molte società a Piazza Affari si distinguono per gli elevati rendimenti da dividendo e le prospettive per il futuro rimangono incoraggianti. Nelle tabelle sottostanti i titoli del Ftse Mib vengono ordinati in maniera decrescente sulla base del dividend yield.
Per le società che hanno già comunicato il dividendo del 2025 (a valere sugli utili del 2024), viene evidenziato il dividend yield attuale (rapporto fra dividendo 2025 e prezzo attuale), mentre il prossimo dividendo stimato e il corrispondente dividend yield stimato fanno riferimento al 2026 (a valere sull’esercizio 2025). I titoli sono ordinati da quello che vanta il rendimento atteso più alto al più contenuto.
La maggior parte delle società di cui si conosce già il dividendo 2025 sono banche. Mps ha annunciato una cedola da 0,86 euro, per una distribuzione complessiva oltre il miliardo di euro e un dividend yield del 13,5% rispetto al prezzo attuale. Banco Bpm, tra acconto e saldo, ha proposto un dividendo cash da 1,0 euro (dividend yield dell’11,0%) mentre Bper ha raddoppiato la cedola a 0,6 euro (dividend yield dell’8,8%). Rendimenti elevati anche per Banca Popolare di Sondrio (7,9%) e Intesa Sanpaolo (7,5%), quest’ultima con un dividendo complessivo di 0,341 euro (0,17 euro di acconto già pagato e 0,171 di saldo proposto). Tim prevede il ritorno al dividendo nel 2026.
Titolo | Ultimo prezzo (€) | Dividendo per azione 2025 (€) | Dividend yield | Prossimo dividendo stimato (€) | Variazione stimata Dividendo a/a | Dividend yield stimato |
Banca MPS | 6,37 | 0,8600 | 13,5% | 0,8130 | -5,5% | 12,8% |
Banco BPM | 9,08 | 1,0000 | 11,0% | 0,7900 | -21,0% | 8,7% |
BPER Banca | 6,85 | 0,6000 | 8,8% | 0,7090 | 18,2% | 10,4% |
Bca Pop Sondrio | 10,18 | 0,8000 | 7,9% | 0,6850 | -14,4% | 6,7% |
Intesa Sanpaolo | 4,53 | 0,3410 | 7,5% | 0,3690 | 8,2% | 8,2% |
Banca Mediolanum | 13,62 | 1,0000 | 7,3% | 0,7890 | -21,1% | 5,8% |
Italgas | 5,90 | 0,4060 | 6,9% | 0,4110 | 1,2% | 7,0% |
Unipol Gruppo | 14,12 | 0,8500 | 6,0% | 0,9400 | 10,6% | 6,7% |
UniCredit | 48,23 | 2,4000 | 5,0% | 3,0670 | 27,8% | 6,4% |
Tenaris (*) | 17,84 | 0,8300 | 4,7% | 0,7370 | -11,2% | 4,1% |
FinecoBank | 17,78 | 0,7400 | 4,2% | 0,7510 | 1,5% | 4,2% |
Iveco Group | 15,65 | 0,3300 | 2,1% | 0,4090 | 23,9% | 2,6% |
Moncler | 66,38 | 1,3000 | 2,0% | 1,2740 | -2,0% | 1,9% |
Telecom Italia | 0,27 | – | – | 0,0060 | – | 2,2% |
(*) Dividendo in dollari
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 20 febbraio 2025
Per le altre società vengono indicati l’ultimo dividendo complessivo distribuito (2024, a valere sugli utili del 2023) e la cedola stimata per quest’anno. Le aziende sono quindi ordinate sulla base del dividend yield stimato, calcolato come rapporto fra il prossimo dividendo stimato (relativo agli utili 2024) e il prezzo corrente.
Tra le migliori Eni (7,1%), Poste Italiane (6,9%) ed Enel (6,7%). Prevista una forte riduzione della cedola per Stellantis, che secondo gli analisti dovrebbe sostanzialmente dimezzare il dividendo. In coda alla classifica si confermano Ferrari (0,6%), Brunello Cucinelli (0,8%) e Leonardo (0,8%).
Saipem tornerà quest’anno a remunerare i propri azionisti con un dividendo a valere sul 2024, mentre Nexi non distribuirà cedole.
Titolo | Ultimo prezzo (€) | Dividendo per azione 2024 (€) | Prossimo dividendo stimato (€) | Variazione stimata Dividendo a/a | Dividend yield stimato |
Eni | 14,02 | 0,9400 | 0,9960 | 6,0% | 7,1% |
Poste italiane | 14,65 | 0,8000 | 1,0060 | 25,8% | 6,9% |
Mediobanca (**) | 16,67 | 1,0700 | 1,1440 | 6,9% | 6,9% |
Enel | 6,80 | 0,4300 | 0,4580 | 6,5% | 6,7% |
Snam | 4,42 | 0,2820 | 0,2900 | 2,8% | 6,6% |
Azimut | 26,26 | 1,3800 | 1,4750 | 6,9% | 5,6% |
Stellantis | 13,51 | 1,5500 | 0,7460 | -51,9% | 5,5% |
Inwit | 9,37 | 0,4800 | 0,5090 | 6,0% | 5,4% |
Terna | 7,79 | 0,3396 | 0,3810 | 12,2% | 4,9% |
A2A | 2,14 | 0,0958 | 0,1000 | 4,4% | 4,7% |
Generali Assicurazioni | 31,54 | 1,2800 | 1,3940 | 8,9% | 4,4% |
Hera | 3,53 | 0,1400 | 0,1500 | 7,1% | 4,2% |
Pirelli&C | 5,80 | 0,1980 | 0,2240 | 13,1% | 3,9% |
Recordati | 55,20 | 1,2000 | 1,5250 | 27,1% | 2,8% |
Saipem | 2,31 | – | 0,0540 | – | 2,3% |
Buzzi | 43,84 | 0,6000 | 0,7150 | 19,2% | 1,6% |
STMicroelectronics (*) | 26,07 | 0,3600 | – | – | – |
Amplifon | 25,52 | 0,2900 | 0,3060 | 5,5% | 1,2% |
Campari | 5,51 | 0,0650 | 0,0660 | 1,5% | 1,2% |
Prysmian | 69,22 | 0,7000 | 0,7960 | 13,7% | 1,1% |
Diasorin | 99,38 | 1,1500 | 1,1270 | -2,0% | 1,1% |
Interpump Group | 38,54 | 0,3200 | 0,3320 | 3,8% | 0,9% |
Leonardo | 35,78 | 0,2800 | 0,2930 | 4,6% | 0,8% |
Brunello Cucinelli | 127,40 | 0,9100 | 0,9790 | 7,6% | 0,8% |
Ferrari | 482,10 | 2,4430 | 3,0680 | 25,6% | 0,6% |
Nexi | 4,69 | – | – | – | – |
(*) Dividendo in dollari
(**) Il dividendo è riferito all’esercizio chiuso il 30 giugno
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 20 febbraio 2025
Le prossime cedole a Piazza Affari
Ecco i dividendi sinora confermati fino a maggio 2025. Tra le società del Ftse Mib (in grassetto), per quanto noto ad oggi, Stm metterà in pagamento dal 26 marzo (stacco il 24) la quarta tranche trimestrale del dividendo complessivo da 0,36 dollari. Il 22 aprile staccheranno il dividendo Iveco Group e Unicredit (saldo di 1,4764 euro dopo l’acconto di 0,9261 euro pagato a novembre). Il 19 maggio toccherà a Banco Bpm (saldo di 0,6 euro dopo l’acconto di 0,4 euro di novembre), Finecobank, Italgas e Moncler.
Società | Data stacco dividendo | Data pagamento dividendo | Cedola | Note | Dividendo complessivo |
Banca Generali | 24/02/2025 | 26/02/2025 | 0,6 | Saldo | 2,15 |
STMicroelectronics (*) | 24/03/2025 | 26/03/2025 | 0,09 | 4^ tranche | 0,36 |
Iveco Group | 22/04/2025 | 24/04/2025 | 0,33 | ||
Unicredit | 22/04/2025 | 24/04/2025 | 1,4764 | Saldo | 2,4025 |
Anima Holding | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 0,45 | ||
Banca Generali | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 2,15 | Acconto 2025 | 2,8 |
Banco Bpm | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 0,6 | Saldo | 1 |
Finecobank | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 0,74 | ||
Italgas | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 0,406 | ||
Moncler | 19/05/2025 | 21/05/2025 | 1,3 |
(*) Dividendo in dollari
L’impatto dei dividendi sul Ftse Mib
Il Ftse Mib, come la maggior parte degli indici, è un price index. Viene quindi calcolato sommando le capitalizzazioni di mercato di tutte le società che compongono il paniere, ma senza tenere conto dei dividendi, che vengono distribuiti e non reinvestiti. Motivo per cui la performance del Ftse Mib non riflette pienamente il ritorno per gli investitori, considerando solo l’apprezzamento in conto capitale (capital gain) e non il rendimento da dividendi.
Più nel dettaglio, il giorno dello stacco della cedola i titoli inclusi nell’indice subiscono nominalmente un deprezzamento, teoricamente pari al dividendo pagato; poiché Piazza Affari è una delle Borse più generose al mondo in termini di dividendi (mediamente del 3-4% annuo), nel lungo periodo questa dinamica finisce per pesare sul Ftse Mib.
Per ovviare a questo problema e rappresentare più correttamente la remunerazione totale dell’indice, è possibile prendere come riferimento la versione Total Return del Ftse Mib, calcolata ipotizzando il reinvestimento dei dividendi.
* Le presenti informazioni vengono fornite al solo scopo educativo e non rappresentano consigli d’investimento o suggerimenti personali. Tali informazioni non devono quindi essere interpretate come offerte o solleciti di compravendita di strumenti finanziari.