Dividend yield, la classifica del Ftse Mib: chi rende di più e chi meno (12/06/25)

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I titoli azionari con dividendi elevati rappresentano una strategia interessante per chi cerca stabilità nei rendimenti. Le cedole distribuite agli azionisti, infatti, offrono un flusso di reddito costante che, a differenza delle quotazioni di mercato, tende a mantenere una crescita piuttosto regolare nel tempo. Le società che premiano i propri investitori con dividendi consistenti appartengono spesso a settori consolidati e mostrano solidità nei fondamentali, caratteristiche che contribuiscono a rafforzare l’equilibrio e la diversificazione di un portafoglio. In questo approfondimento vengono analizzate le società del Ftse Mib con i dividend yield più elevati, considerando sia i dati attuali sia le stime future.
Perché puntare sui dividendi
Lo scenario sui mercati rimane in continua evoluzione, con focus soprattutto sugli sviluppi commerciali e sulle ripercussioni delle tariffe in termini di crescita e inflazione. A questo si aggiungono le incognite geopolitiche, con le crescenti tensioni in Medio Oriente e il persistente conflitto in Ucraina.
I dati americani sui prezzi al consumo hanno evidenziato minori pressioni inflazionistiche, alimentando l’idea che la Fed possa tagliare i tassi entro settembre, anche alla luce dei dati in chiaroscuro sul mercato del lavoro della scorsa settimana. Da seguire i dati di oggi sui prezzi alla produzione per alcune componenti che influiscono sul Pce (in uscita a fine mese).
Nel frattempo, l’annuncio da parte di Trump di un accordo con la Cina non ha scaldato i mercati, per via delle residue incertezze che circondano il patto e l’evoluzione futura dei rapporti.
La volatilità rischia quindi di rimanere elevata e optare per titoli ad alto dividendo può offrire un equilibrio interessante tra rendimento potenziale e contenimento del rischio.
Cos’è il dividend yield e come si calcola
Per valutare correttamente i dividendi distribuiti da una società, non è sufficiente considerare il solo importo della cedola. È fondamentale calcolare anche il dividend yield, un indicatore percentuale che mette in relazione il dividendo annuale per azione con il prezzo di mercato del titolo.
La formula di riferimento è la seguente:
(Dividendo annuale per azione / Prezzo corrente dell’azione) × 100
Il dividend yield è uno strumento chiave nell’analisi comparativa tra società, perché consente di confrontare la capacità di remunerare il capitale investito. In genere, un valore più elevato suggerisce una maggiore attrattività per l’investitore in cerca di ritorni stabili.
Va comunque ricordato che si tratta di un parametro statico, che non tiene conto del rischio specifico dell’impresa né di eventuali variazioni future nella politica di distribuzione dei dividendi.
Ftse Mib, la classifica dei dividend yield
Nella tabella sottostante, i titoli del Ftse Mib sono ordinati in ordine decrescente in base al dividend yield, calcolato come rapporto tra il dividendo del 2025 (relativo agli utili del 2024) e il prezzo attuale. A lato, le indicazioni sul dividendo e il dividend yield stimato per il 2026 (sui risultati dell’esercizio 2025).
Le banche sono molto presenti nella parte alta della classifica, con Mps (12,3%) in testa seguita da Banco Bpm (10%) e Bper (7,9%). In luce anche Stellantis (7,8%) e due titoli del settore oil & gas, Eni e Saipem (entrambe al 7,2%). Tim è l’unica società del Ftse Mib a non aver distribuito un dividendo a valere sull’esercizio 2024 (l’ultimo è stato pagato nel 2021), ma dovrebbe riprendere la distribuzione delle cedole a partire dal prossimo anno.
Titolo | Ultimo prezzo (€) | Dividendo per azione (€) | Dividend yield | Prossimo dividendo stimato (€) | Variazione stimata Dividendo a/a | Dividend yield stimato |
Banca MPS | 6,97 | 0,8600 | 12,3% | 0,8540 | -0,7% | 12,3% |
Banco BPM | 9,96 | 1,0000 | 10,0% | 0,9980 | -0,2% | 10,0% |
BPER Banca | 7,58 | 0,6000 | 7,9% | 0,7740 | 29,0% | 10,2% |
Stellantis | 8,75 | 0,6800 | 7,8% | 0,5740 | -15,6% | 6,6% |
Eni | 13,84 | 1,0000 | 7,2% | 1,0480 | 4,8% | 7,6% |
Saipem | 2,36 | 0,1700 | 7,2% | 0,1530 | -10,0% | 6,5% |
Banca Mediolanum | 14,14 | 1,0000 | 7,1% | 0,7970 | -20,3% | 5,6% |
Intesa Sanpaolo | 4,84 | 0,3410 | 7,0% | 0,3730 | 9,4% | 7,7% |
Bca Pop Sondrio | 11,70 | 0,8000 | 6,8% | 1,0870 | 35,9% | 9,3% |
Azimut | 26,59 | 1,7500 | 6,6% | 1,6440 | -6,1% | 6,2% |
Enel | 7,98 | 0,4700 | 5,9% | 0,4810 | 2,3% | 6,0% |
Poste italiane | 18,72 | 1,0800 | 5,8% | 1,1780 | 9,1% | 6,3% |
Italgas | 6,88 | 0,3812 | 5,5% | 0,4250 | 11,5% | 6,2% |
Snam | 5,25 | 0,2905 | 5,5% | 0,3000 | 3,3% | 5,7% |
Mediobanca (**) | 19,34 | 1,0700 | 5,5% | 1,1440 | 6,9% | 5,9% |
Tenaris (*) | 15,55 | 0,8300 | 5,3% | 0,8530 | 2,8% | 5,5% |
Inwit | 10,20 | 0,5156 | 5,1% | 0,5780 | 12,1% | 5,7% |
Unipol Gruppo | 16,95 | 0,8500 | 5,0% | 0,9650 | 13,5% | 5,7% |
Nexi | 5,04 | 0,2500 | 5,0% | 0,2550 | 2,0% | 5,1% |
Generali Assicurazioni | 31,19 | 1,4300 | 4,6% | 1,5760 | 10,2% | 5,1% |
Terna | 8,93 | 0,3962 | 4,4% | 0,3970 | 0,2% | 4,4% |
A2A | 2,35 | 0,1000 | 4,3% | 0,1000 | 0,0% | 4,3% |
UniCredit | 56,45 | 2,4025 | 4,3% | 3,1560 | 31,4% | 5,6% |
Pirelli&C | 6,13 | 0,2500 | 4,1% | 0,2560 | 2,4% | 4,2% |
FinecoBank | 19,25 | 0,7400 | 3,8% | 0,7630 | 3,1% | 4,0% |
Hera | 4,31 | 0,1500 | 3,5% | 0,1600 | 6,7% | 3,7% |
Moncler | 52,02 | 1,3000 | 2,5% | 1,2260 | -5,7% | 2,4% |
Recordati | 54,85 | 1,2700 | 2,3% | 1,4880 | 17,2% | 2,7% |
Iveco Group | 16,31 | 0,3300 | 2,0% | 0,4590 | 39,1% | 2,8% |
Buzzi | 44,56 | 0,7000 | 1,6% | 0,7850 | 12,1% | 1,8% |
Prysmian | 56,72 | 0,8000 | 1,4% | 0,8930 | 11,6% | 1,6% |
STMicroelectronics (*) | 25,65 | 0,3600 | 1,4% | 0,3430 | -4,7% | 1,3% |
Amplifon | 20,98 | 0,2900 | 1,4% | 0,3090 | 6,6% | 1,5% |
Diasorin | 94,10 | 1,2000 | 1,3% | 1,2350 | 2,9% | 1,3% |
Campari | 5,74 | 0,0650 | 1,1% | 0,0680 | 4,6% | 1,2% |
Leonardo | 48,03 | 0,5200 | 1,1% | 0,4830 | -7,1% | 1,0% |
Interpump Group | 35,14 | 0,3300 | 0,9% | 0,3320 | 0,6% | 0,9% |
Brunello Cucinelli | 100,30 | 0,9400 | 0,9% | 1,0510 | 11,8% | 1,0% |
Ferrari | 412,10 | 2,9860 | 0,7% | 3,0990 | 3,8% | 0,8% |
Telecom Italia | 0,39 | 0,0000 | 0,0% | 0,0060 | – | 1,6% |
(*) Dividendo in dollari
(**) Il dividendo è riferito all’esercizio chiuso il 30 giugno
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 12 giugno 2025
Le prossime cedole a Piazza Affari
Dopo il dividend-Day del 19 maggio, in cui circa metà delle società del Ftse Mib ha staccato la cedola, il prossimo appuntamento rilevante con le cedole sarà il 23 giugno, quando staccheranno il dividendo Hera, Leonardo, Snam, Stm e Terna.
Per la società di semiconduttori sarà la prima tranche del dividendo 2025, mentre Snam e Terna pagano i rispettivi saldi dopo gli acconti corrisposti a gennaio e a novembre.