Dividend yield, la classifica del Ftse Mib: chi rende di più e chi meno (03/07/25)

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Per gli investitori a lungo termine, l’investimento in dividendi rappresenta un’opportunità di grande valore. La regolarità dei pagamenti dei dividendi, che si aggiungono ai potenziali guadagni derivanti dalla crescita del valore delle azioni, accresce l’attrattiva del mercato azionario, rendendolo interessante anche per chi predilige strategie più conservative. Questo approccio, infatti, consente di costruire un reddito passivo e di ottimizzare la gestione del rischio complessivo del portafoglio. Esaminiamo ora le aziende del Ftse Mib che offrono i dividend yield più interessanti, considerando sia i dati attuali che le previsioni future.
Perché puntare sui dividendi
I mercati si trovano in una fase attendista, dopo il rally che ha riportato gli indici azionari sui massimi, o in prossimità degli stessi. Nelle prossime settimane potrebbero esserci sviluppi importanti sul fronte commerciale, ma l’incertezza in vista della seconda metà dell’anno è ancora piuttosto elevata e non si possono del tutto escludere potenziali sorprese negative.
Sul fronte macroeconomico, il focus è soprattutto sul mercato del lavoro statunitense, mentre in ambito politico i riflettori sono puntati sul difficoltoso iter di approvazione del “Big Beautiful Bill” dell’amministrazione Trump e sulle preoccupazioni per i conti pubblici nel Regno Unito con il caso Reeves. Sullo sfondo, le tensioni geopolitiche e le incognite sulle banche centrali, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche dei tagli dei tassi da parte della Fed e la sostituzione di Powell.
In questo contesto, gli investitori possono puntare su titoli ad alto dividendo per assicurarsi flussi di cassa più stabili e prevedibili, contenendo il rischio senza sacrificare il rendimento.
Cos’è il dividend yield e come si calcola
Per valutare correttamente i dividendi di un’azienda, non basta guardare all’importo della cedola, ma è più significativo calcolare il dividend yield, un indicatore percentuale che mette in relazione il dividendo annuale per azione con il prezzo di mercato del titolo.
La formula di riferimento è:
(Dividendo annuale per azione / Prezzo corrente dell’azione) × 100
Il dividend yield è uno strumento molto utile per confrontare diverse società in termini di remunerazione sul capitale investito tramite i dividendi. Generalmente, un yield più elevato rende un titolo più attraente per chi cerca entrate stabili dalle cedole.
Si tratta in ogni caso di un parametro statico, che non tiene conto dei rischi specifici dell’azienda né di eventuali variazioni future nella politica di distribuzione dei dividendi.
Ftse Mib, la classifica dei dividend yield
La tabella seguente classifica i titoli del Ftse Mib per il dividend yield in ordine decrescente, calcolato sul dividendo 2025 (riferito agli utili 2024) e il prezzo attuale. Sono incluse anche le stime per il dividendo e il dividend yield del 2026 (sui risultati 2025).
Le società finanziarie comandano la classifica: Mps spicca con il 12,3%, seguita da Banco Bpm (10,0%) e da Bper (8,0%). Nella parte alta della graduatoria anche Intesa Sanpaolo (7,0%), Banca Mediolanum (7,0%) e Banca Popolare di Sondrio (6,9%).
Tra le migliori Stellantis (7,7%), che ha tagliato considerevolmente la cedola alla luce delle difficoltà patite nel 2024 e potrebbe ulteriormente ridurla il prossimo anno. Ben posizionato il settore oil & gas con Saipem (7,2%) ed Eni (7,1%).
Discorso diverso per TIM, unica società del FTSE MIB a non aver distribuito dividendi per il 2024 (l’ultimo risale addirittura al 2021), ma le distribuzioni dovrebbero riprendere a partire dall’anno prossimo.
Titolo | Ultimo prezzo (€) | Dividendo per azione (€) | Dividend yield | Prossimo dividendo stimato (€) | Variazione stimata Dividendo a/a | Dividend yield stimato |
Banca MPS | 6,98 | 0,8600 | 12,3% | 0,8540 | -0,7% | 12,2% |
Banco BPM | 10,02 | 1,0000 | 10,0% | 1,0030 | 0,3% | 10,0% |
BPER Banca | 7,53 | 0,6000 | 8,0% | 0,7740 | 29,0% | 10,3% |
Stellantis | 8,83 | 0,6800 | 7,7% | 0,5430 | -20,1% | 6,1% |
Saipem | 2,37 | 0,1700 | 7,2% | 0,1560 | -8,2% | 6,6% |
Eni | 14,03 | 1,0000 | 7,1% | 1,0880 | 8,8% | 7,8% |
Intesa Sanpaolo | 4,86 | 0,3410 | 7,0% | 0,3720 | 9,1% | 7,7% |
Banca Mediolanum | 14,31 | 1,0000 | 7,0% | 0,7980 | -20,2% | 5,6% |
Bca Pop Sondrio | 11,55 | 0,8000 | 6,9% | 1,0870 | 35,9% | 9,4% |
Azimut | 26,83 | 1,7500 | 6,5% | 1,6440 | -6,1% | 6,1% |
Poste italiane | 17,90 | 1,0800 | 6,0% | 1,1920 | 10,4% | 6,7% |
Mediobanca (**) | 18,46 | 1,0700 | 5,8% | 1,1360 | 6,2% | 6,2% |
Enel | 8,15 | 0,4700 | 5,8% | 0,4810 | 2,3% | 5,9% |
Snam | 5,05 | 0,2905 | 5,8% | 0,3000 | 3,3% | 5,9% |
Italgas | 7,08 | 0,4060 | 5,7% | 0,4290 | 5,7% | 6,1% |
Unipol Gruppo | 16,04 | 0,8500 | 5,3% | 0,9650 | 13,5% | 6,0% |
Tenaris (*) | 16,32 | 0,8300 | 5,1% | 0,8530 | 2,8% | 5,2% |
Inwit | 10,36 | 0,5156 | 5,0% | 0,5770 | 11,9% | 5,6% |
Nexi | 5,16 | 0,2500 | 4,8% | 0,2540 | 1,6% | 4,9% |
Generali Assicurazioni | 29,98 | 1,4300 | 4,8% | 1,5700 | 9,8% | 5,2% |
Terna | 8,61 | 0,3962 | 4,6% | 0,3990 | 0,7% | 4,6% |
A2A | 2,28 | 0,1000 | 4,4% | 0,1000 | 0,0% | 4,4% |
UniCredit | 56,10 | 2,4025 | 4,3% | 3,1500 | 31,1% | 5,6% |
Pirelli&C | 5,89 | 0,2500 | 4,2% | 0,2600 | 4,0% | 4,4% |
FinecoBank | 18,43 | 0,7400 | 4,0% | 0,7680 | 3,8% | 4,2% |
Hera | 3,98 | 0,1500 | 3,8% | 0,1600 | 6,7% | 4,0% |
Moncler | 51,26 | 1,3000 | 2,5% | 1,2550 | -3,5% | 2,4% |
Recordati | 53,75 | 1,2700 | 2,4% | 1,4630 | 15,2% | 2,7% |
Iveco Group | 16,57 | 0,3300 | 2,0% | 0,4630 | 40,3% | 2,8% |
Buzzi | 46,00 | 0,7000 | 1,5% | 0,7880 | 12,6% | 1,7% |
Amplifon | 20,31 | 0,2900 | 1,4% | 0,3060 | 5,5% | 1,5% |
Prysmian | 59,92 | 0,8000 | 1,3% | 0,8940 | 11,8% | 1,5% |
Diasorin | 91,02 | 1,2000 | 1,3% | 1,2350 | 2,9% | 1,4% |
STMicroelectronics (*) | 27,32 | 0,3600 | 1,3% | 0,3540 | -1,7% | 1,3% |
Leonardo | 45,10 | 0,5200 | 1,2% | 0,5200 | 0,0% | 1,2% |
Campari | 6,08 | 0,0650 | 1,1% | 0,0680 | 4,6% | 1,1% |
Interpump Group | 34,90 | 0,3300 | 0,9% | 0,3360 | 1,8% | 1,0% |
Brunello Cucinelli | 107,10 | 0,9400 | 0,9% | 1,0380 | 10,4% | 1,0% |
Ferrari | 414,20 | 2,9860 | 0,7% | 3,1070 | 4,1% | 0,8% |
Telecom Italia | 0,41 | 0,0000 | 0,0% | 0,0050 | – | 1,2% |
(*) Dividendo in dollari
(**) Il dividendo è riferito all’esercizio chiuso il 30 giugno 2024; per quest’anno la società ha già distribuito un acconto di €0,56
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 3 luglio 2025
Enel stacca il dividendo a luglio (saldo)
La scorsa settimana hanno staccato il dividendo Hera, Leonardo, Pirelli, Poste Italiane, Snam, Stm e Terna. Per la società di semiconduttori si è trattato della prima tranche del dividendo 2025, mentre Poste, Snam e Terna hanno pagato i rispettivi saldi dopo gli acconti di novembre/gennaio.
La prossima società del Ftse Mib a staccare una cedola sarà Enel, il prossimo 21 luglio: in particolare, sarà il saldo di 0,255 euro sul dividendo 2025, dopo l’acconto di 0,215 euro pagato a gennaio.