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Turchia: maxi rialzo tassi di 650 pb post vittoria Erdogan

22 Giugno 2023 15:16

Turchia: la banca centrale annuncia il suo primo rialzo dei tassi dal 2021. Erdogan ha vinto, inizia sul serio la lotta contro la fiammata dell’inflazione?

Grande virata hawkish sui tassi nella Turchia di Recep Tayyip Erdogan, al suo terzo mandato dopo la vittoria al ballottaggio con lo sfidante Kemal Kilicdaroglu, domenica 28 maggio 2023, delle ultime elezioni presidenziali:

la banca centrale turca ha annunciato di aver alzato i tassi di interesse principali del paese di 650 punti base, raddoppiandoli dall’8,5% precedente al 15%.

La stretta monetaria, la prima dal marzo del 2021, è stata tra l’altro inferiore alle attese degli economisti che, per la riunione di oggi, avevano previsto un rialzo dei tassi ancora più monstre, pari a +1.150 punti base, al 20%.

Che succede alla Turchia di Erdogan, nota per quella follia monetaria che ha contraddistinto gli ultimi anni? Non era Erdogan nemico, come aveva detto lui stesso, dei tassi?

Che fine ha fatto quel mantra ‘No rialzo dei tassi’ tanto sfoderato dal presidente turco – in particolar modo (ed evidentemente non per caso) – negli anni e nei mesi che hanno preceduto l’appuntamento delle elezioni in Turchia?

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Tassi, virata Turchia: ora politica monetaria restrittiva

“La Commissione ha deciso di avviare un percorso di politica monetaria restrittiva, per dare il via il prima possibile a un processo di disinflazione che ancori le aspettative sull’inflazione, controllando il deterioramento della dinamica dei prezzi”, si legge nel comunicato della banca centrale della Turchia, il cui timone è passato nel frattempo alla neo governatrice Hafize Gaye Erkan, che si è appena insediato.

In un paese assediato dall’incubo dell’inflazione – dove il maxi rialzo dei tassi appena annunciato dalla banca centrale fa impallidire quella mossa della Bank of England più hawkish sui tassi, che è stata annunciata anch’essa nella giornata di oggi, ma anche le 10 strette monetarie consecutive annunciate dalla Fed di Jerome Powell – (ora in modalità pausa) e la disperata battaglia contro l’inflazione della Bce di Christine Lagarde – Erdogan ha detto sì alla ricetta ‘rialzi dei tassi’. (non prima di aver vinto le elezioni).

Un’inversione a U che si potrebbe definire quasi plateale, se si ricorda che la Banca centrale della Turchia, a partire dalla fine del 2021, ha sforbiciato continuamente i tassi, facendoli scivolare dal 19% di quel periodo all’8,5% lo scorso marzo, indifferente all’impennata dell’inflazione, pari a ben +80% alla fine del 2022, e ancora poco al di sotto del 40% nel maggio di quest’anno.

L’istituzione si era ridotta in quel periodo in una banca centrale fantoccio, ostaggio continuo di Erdogan, che non aveva esitato a lanciare una vera e propria purga contro chiunque ossase  auspicare un rialzo dei tassi. Tassi che Erdogan aveva bollato addirittura come “la madre di tutti i mali”.

Turchia: Erdogan ha vinto, ritirata promessa populista tagli tassi

Fino a poco prima di aggiudicarsi la vittoria, il presidente della Turchia Erdogan, di fatto, ha usato l’arma populista dei tagli dei tassi.

Addirittura, in un’ intervista esclusiva rilasciata alla CNN qualche giorno prima di vincere al ballottaggio, Erdogan rilasciava la seguente dichiarazione:

“Per favore, seguitemi dopo le elezioni. Potrete così vedere che sia l’inflazione che i tassi di interesse scenderanno“, prometteva il presidente ancora non ufficialmente rieletto per il suo terzo mandato, rispondendo con un “Sì, assolutamente” alla domanda se, con una sua vittoria, non ci sarebbero stati cambiamenti alla politica monetaria del paese.

Ma la lira turca non festeggia. Tutt’altro

La lira turca, tuttavia, non inneggia al rialzo dei tassi.

Il motivo è che il mercato, che aveva già fiutato la virata della banca centrale, si aspettava per l’appunto una stretta anti-inflazione ancora più aggressiva.

Alla CNBC Timothy Ash, strategist della divisione dei mercati emergenti di BlueBay Asset Management,ha commentato l’annuncio:

Deludente. Non è abbastanza. (La banca centrale) deve aumentare ancora. I mercati non gradiranno”. E di fatto, la lira turca si è indebolita ulteriormente nei confronti del dollaro Usa, scendendo fino a quota 24,1, dopo i 23,54 precedenti l’annuncio. Così facendo, la valuta ha testato un nuovo record di sempre.