Notizie Notizie Italia Tod’s, Della Valle (ri)lancia Opa, boom titolo in Borsa. Con delisting schiaffo a Ddl Capitali

Tod’s, Della Valle (ri)lancia Opa, boom titolo in Borsa. Con delisting schiaffo a Ddl Capitali

12 Febbraio 2024 12:23

Si appresta a dire addio a Piazza Affari anche Tod’s, il colosso del lusso italiano fondato e gestito dal ceo Diego Della Valle.

Della Valle riprova dunque, per la seconda volta in meno di due anni, a delistare Tod’s dalla borsa di Milano, lanciando stavolta una nuova Opa (Offerta pubblica di acquisto) sul gruppo a 43 euro, contando sull’aiuto di L Catterton, fondo nato nel 2016, frutto dell’accordo tra il gruppo di private equity Catterton, il gigante del lusso francese LVMH e il Groupe Arnault, la holding di famiglia di Bernard Arnault.

Per la precisione, il ceo, fondatore e presidente Diego Della Valle e il vice presidente Andrea Della Valle (insieme alle relative società controllate) , insieme al fondo L Catterton, hanno annunciato nel fine settimana – data del comunicato sabato 10 febbraio 2024 – di aver lanciato un’Opa totalitaria su Tod’s.

Il titolo Tod’s è assaltato oggi da un’ondata di buy, schizzando a Piazza Affari di oltre il 17%.


Diego Della Valle ci riprova dopo flop Opa di meno di due anni fa

Il ceo di Tod’s Diego Della Valle torna dunque alla carica, dopo che la prima Opa del 2022 su Tod’s naufragata per il mancato raggiungimento della soglia del 90% delle azioni da detenere per il successo dell’operazione.

Quell’anno, agli azionisti di Tod’s erano stati offerti 40 euro per azione.

LEGGI ANCHE

Tod’s resta a Piazza Affari, Della Valle rinuncia al delisting: “no operazioni ostili”

Stavolta, il prezzo dell’Opa lanciata da Della Valle e dal fondo è pari invece a 43 euro per azione, a premio del 17,59%, che valuta l’Opa a 512 milioni di euro.

Il corrispettivo di 43 euro per azione ha per oggetto una quantità massima di 11.913.128 azioni ordinarie di Tod’s, che rappresentano il 36% del capitale sociale dell’Emittente (escluse le eventuali azioni proprie detenute dall’Emittente, intendendosi per emittente il gruppo Tod’s).

Obiettivo, si legge, “ottenere la revoca delle azioni ordinarie di Tod’s dalla quotazione e dalle negoziazioni su Euronext Milan (‘EXM’)”, di Borsa Italiana. Procedere, dunque, al delisting.

“In questo momento – ha detto il ceo Diego Della Valle, stando a quanto riportato dall’agenzia Ansa – uscire dalla Borsa, con la quale abbiamo sempre avuto ottimi rapporti, riteniamo sia la scelta strategicamente più idonea”.

Fuga da Piazza Affari: schiaffo a Ddl Capitali Meloni anche da Saras

La grande notizia si affianca all’altra arrivata poche ore dopo la diffusione del comunicato di Tod’s, ovvero ieri, domenica 11 febbraio 2024: quella che vede protagonista un altro marchio storico del made in Italy, ovvero l’azienda delle raffinerie Saras.

Dopo i rumor diffusi da Bloomberg sulle discussioni in corso tra la famiglia Moratti e il colosso olandese energetico e delle commodities Vitol, ieri sera è arrivata la notizia del deal tra le controparti.

Si chiude così l’epoca di Saras nelle mani della famiglia Moratti, che ha deciso di cedere il controllo agli stranieri di Vitol, ponendo così le basi per il delisting della società da Piazza Affari.

In questo caso nessun rally di Borsa: d’altronde, le azioni Saras si erano già infiammate la scorsa settimana dopo la diffusione delle indiscrezioni.

I dossier Saras e Tod’S arrivano insieme proprio qualche giorno dopo l’approvazione da parte della Camera, lo scorso 6 febbraio, con modifiche, del Ddl capitali, disegno di legge già approvato dal Senato nell’ottobre del 2023, concepito per rafforzare il mercato dei capitali italiano. Un mercato che continua ad assistere alla fuga delle società quotate che puntano al delisting.

Il doppio addio previsto per Saras e Tod’s sa di doppio schiaffo al governo Meloni, tutto intento ad arginare una emorragia che ha già visto diversi grandi nomi dire bye bye alla borsa di Milano.

Il problema è che le disposizioni contenute nel Ddl capitali, secondo alcuni critici, in primis il Financial Times, non solo non basterebbero a colmare la falla, ma rischierebbero anche di fare peggio.

LEGGI ANCHE

DDL Capitali by Meloni & Co. Il Financial Times lancia alert Piazza Affari

Ddl capitali per blindare Piazza Affari. I nodi voto maggiorato e voto plurimo

Tra l’altro la scorsa settimana una critica al Ddl Capitali è arrivata dallo stesso ceo di Mediobanca, Alberto Nagel, che si è così espresso:

L’articolo 12 del Ddl capitali, relativo alla lista del cda per le società quotate, “è un provvedimento che sarà difficile da applicare o avrà bisogno di interventi correttivi se si vuole renderlo applicabile”.

In occasione della call con le agenzie di stampa indetta per commentare i conti, Nagel ha ricordato che il Ddl Capitali ha “avuto un iter un po’ tormentato” e che “l‘articolo 12 non era nel corpo originale del decreto”, ma cheè stato aggiunto su iniziativa parlamentare”.

“La reazione del mercato – ha commentato Nagel, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Askanews – l’abbiamo vista nei commenti dei rappresentanti delle associazioni degli investitori istituzionali italiani ed esteri, ovvero una norma che oggi ha una applicazione difficile e non chiara e quindi necessita di interventi di chiarimento e di ridefinizione, perchè ad esempio secondo i giuristi qualora fossimo nella situazione in cui la lista del cda risultasse prima nella votazione non si avrebbe poi l’automatica certezza che vengano eletti il presidente o l’AD indicati nella lista, ci sono forti dubbi sulla loro possibile elezione. Questo solo esempio dimostra che è un provvedimento che sarà difficile da applicare o avrà bisogno di interventi correttivi se si vuole renderlo applicabile”.

Buy scatenati sul titolo Tod’s, il mercato scommette su successo Opa

Tornando a Tod’s, la reazione del titolo a Piazza Affari dimostra che il mercato scommette sul successo dell’operazione rilanciata dai Della Valle.

Tra l’altro, il fondo Catterton Management Limited ha chiarito i termini dell’accordo che, stando alla nota vede come sottoscrittori i Della Valle e Crown Bidco, quest’ultima società “il cui capitale sociale è interamente detenuto da LC10 International AIV, L.P., che a sua volta è un fondo gestito (managed or advised) da affiliates di L Catterton Management Limited, ovvero lo stesso L Catterton”.

Crown Bidco, ha precisato L Catterton, è l’unico offerente, il che significa che sarà l’unico attore che rileverà e pagherà le azioni che saranno portate in adesione dagli azionisti di Tod’s.

Il controllo esclusivo su Tod’S rimarrà di conseguenza nelle mani della famiglia Della Valle, mentre l’azionista di minoranza Delphine ( che è controllata da LVMH) continuerà a detenere la quota in suo possesso.

L Catterton ha diramato la nota per precisare soprattutto che “contrariamente a quanto riportato dalla stampa, L Catterton non è controllata da LVMH, che è titolare solo di una percentuale di minoranza degli investimenti in L Catterton”.

Insomma,  L Catterton agisce in modo independente dal gigante LVMH, il che vuol dire che, in caso di successo della seconda Opa lanciata in meno di due anni dalla famiglia Della Valle, ovvero di integrale adesione all’offerta, l’esito sarà il seguente, in base a quanto recita il comunicato.

  • Gli azionisti di maggioranza resteranno titolari di 17.870.511 azioni, rappresentative del 54% del capitale sociale dell’Emittente.
  • L Catterton diventerà titolare indirettamente di 11.913.128 azioni, rappresentative del 36% del capitale sociale dell’Emittente.
  • L’azionista di minoranza, ovvero Delphine, continuerà a detenere 3.309.900 azioni, rappresentative del 10% del capitale sociale di Tod’S.

Nella giornata di ieri, infatti, gli azionisti di maggioranza, l’offerente e Delphine S.A.S.hanno sottoscritto a tal fine un separato accordo ai sensi del quale l’azionista di minoranza, ovvero Delphine, si è impegnato a: non portare in adesione all’offerta le 3.309.900 azioni di Tod’s, pari al 10% del capitale sociale di Tod’S.

Delphine si è impegnata anche “ad aderire al patto parasociale alla data del delisting, vedendosi pertanto riconosciuti taluni diritti digovernance e di exit”.

Il comunicato di Tod’s ha ricordato l’azionariato del gruppo:

Alla data della presente Comunicazione, Diego Della Valle controlla il gruppo, detenendo:

  • direttamente, 252.000 azioni, rappresentative dello 0,76% del capitale sociale e dello 0,87% dei diritti di voto esercitabili nelle assemblee dell’emittente.
  • indirettamente, attraverso DDV, 4.166.139 azioni, rappresentative del 12,59% del capitale sociale e del 14,43% dei diritti di voto esercitabili nelle assemblee dell’emittente.
  •  indirettamente, attraverso DIVI, 16.643.057 Azioni, rappresentative del 50,29% del capitale sociale e del 57,65% dei diritti di voto esercitabili nelle assemblee dell’emittente.

Per quanto riguarda Andrea Della Valle, il vice-presidente del gruppo detiene:

  • 268.716 azioni, rappresentative dello 0,81% del capitale sociale e dello 0,93% dei diritti di voto esercitabili nelle assemblee dell’Emittente

Infine, l’azionista di minoranza Delphine è titolare di 3.309.900 azioni, rappresentative del 10% del capitale sociale e dell’11,46% dei diritti di voto esercitabili nelle assemblee dell’emittente.

Non vi sono altri azionisti titolari di una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale di Tod’s.