Stellantis: settimana ad alta volatilità con peso dazi, downgrade S&P

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Si chiude una settimana complessa per i mercati finanziari. Una settimana che ha visto un importante ritorno della volatilità, alimentata soprattutto dai tira e molla in tema di politica commerciale. Uno scenario che resta incerto per alcuni settori europei più di altri, come ad esempio il comparto automotive.
In questo clima quanto mai incerto, è stata una settimana sull’ottovolante (e lo è anche la seduta odierna) anche per Stellantis che ha iniziato con un brusco calo (un mix di notizie: dazi Messico e Canada, ma anche deboli immatricolazioni in Francia e Italia) e ora prosegue in calo dopo avere incassato la bocciatura di S&P Global Ratings che declassato il rating a ‘BBB’ per prospettive sui margini deboli, con outlook stabile.
Downgrade per Stellantis da BBB+ a BBB
Seduta fiacca per Stellantis che si posiziona nelle retrovie del Ftse Mib all’indomani della decisione di S&P Global Ratings che ha rivisto al ribasso il rating del big europeo dell’auto, portandolo a “BBB” dal precedente “BBB+”, con outlook stabile. Il downgrade è stato dettato dalle nuove previsioni economiche presentate dalla casa automobilistica, che indicano un miglioramento limitato della redditività nel 2025.
“Il 26 febbraio 2025, Stellantis ha fornito una guidance sugli utili per il 2025 che prevede un miglioramento limitato della redditività rispetto a un margine Ebitda rettificato da S&P Global Ratings di circa il 6% nel 2024, accompagnato da un free cash flow operativo (FOCF) negativo“, si legge nel report diffuso ieri.
Secondo l’analisi dell’agenzia di rating, la riduzione dei prezzi in Nord America a fine 2024, unita alle difficoltà di accesso al credito da parte dei consumatori in tale regione e in Europa, limiteranno la capacità di Stellantis di aumentare significativamente i volumi e migliorare i margini in questi mercati. A ciò si aggiungono ulteriori pressioni sugli utili derivanti dai nuovi dazi statunitensi sulle importazioni da Messico e Canada.
L’outlook stabile riflette la view di S&P che Stellantis riesca a mantenere le proprie quote di mercato in Nord America e in Europa, registrando un margine Ebitda rettificato ben superiore all’8% dal 2026, con un rapporto FOCF/fatturato pari almeno al 3% e una posizione finanziaria netta positiva.
Il peso dei dazi
Stellantis resta in primo piano anche per la questione dazi, visti i potenziali impatti negativi per il settore auto. A inizio settimana alcuni analisti, come Equita indicavano Stellantis tra le società più colpite dalla guerra delle tariffe. Certo, qualche schiarita per il comparto c’è stata, con i dazi Usa verso Messico e Canada sull’automotive rinviati di un mese, ma le incognite restano.
Il presidente Usa, Donald Trump, è, infatti, tornato solo in parte sui suoi passi concedendo un’esenzione sulle tariffe di vetture a Messico e Canada per un mese (posticipare di un mese, al 2 aprile). “Nel caso si tratti di semplice rinvio di un mese non cambiano le considerazioni negative fatte nei giorni scorsi (con Stellantis tra le società più penalizzate), ma le dichiarazioni lasciano pensare a possibili scenari con ulteriori cambiamenti”, hanno sottolineato ieri gli analisti di Equita SIM.
“Le auto costituiscono poco meno del 25% del totale delle importazioni dai 2 paesi, per cui il rimbalzo non era interamente giustificato – Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners sgr -. Ma ovviamente questo salvagente ad appena 24 ore dall’imposizione ha lasciato intendere che forse le decisioni prese non erano così “ferme” come volevano apparire, e che altri “sweetener” potevano arrivare a breve”.
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Immatricolazioni giù a febbraio
Stellantis ha dovuto fare anche i conti con il calo delle immatricolazioni registrati a febbraio nei due paesi europei più importanti per il gruppo: ovvero la Francia e l’Italia. Su quest’ultimo fronte il gruppo europeo dell’auto ha chiuso il mese di febbraio con le immatricolazioni che registrano una flessione annua del 14,7%, facendo peggio del mercato che ha chiuso con un calo più contenuto e pari a 6,3%.
Nuovo board con esperti tech e di finanza
In attesa che venga nominato il nuovo ceo, con il nuovo nome che dovrebbe essere annunciato a giugno, Stellantis ha proposto Daniel Ramot e Alice Schroeder come nuovi amministratori non esecutivi. Un’esperta di finanza e un esperto del mondo tech a rafforzare il board.
Alice Davey Schroeder, ex Managing Director di Morgan Stanley e consulente senior a Wall Street, vanta una vasta esperienza in materia di finanza, contabilità e corporate governance. Attualmente, Schroeder fa parte dei consigli di amministrazione di HSBC North America Holdings Inc., Dakota Gold Corporation e Carbon Streaming Corporation, ricoprendo ruoli chiave nei comitati di revisione, compensazione e governance. Dottore commercialista, ha conseguito un MBA e un BBA presso l’Università del Texas, ad Austin.
Daniel Ramot, imprenditore e scienziato israelo-americano, è cofondatore e amministratore delegato di Via, un’azienda tecnologica di trasporto globale che opera in oltre 35 Paesi. La sua precedente esperienza comprende il servizio nell’aeronautica militare israeliana e la direzione dello sviluppo di supercomputer presso la D. E. Shaw Research. Ramot ha conseguito una laurea in fisica e matematica presso la Hebrew University, un master in ingegneria elettrica presso la Tel Aviv University e un dottorato in neuroscienze presso la Stanford University.
“Il Consiglio ritiene che la profonda esperienza di Schroeder nella supervisione finanziaria e nella leadership strategica, combinata con la vasta esperienza di Ramot nel campo della tecnologia, della ricerca e dell’innovazione, fornirà un’esperienza preziosa e rafforzerà la leadership di Stellantis”, si legge nella nota del gruppo italo-francese.
All’assemblea annuale in calendario il 15 aprile ad Amsterdam, il board di Stellantis proporrà la conferma di 5 consiglieri: Fiona Cicconi, Nicolas Dufourcq, Ann Godbehere, Claudia Parzani e Benoît Ribadeau-Dumas. Se eletti, i consiglieri non esecutivi proposti avranno un mandato di due anni.
View analisti, prevalgono rating “hold”
14 “buy”, 18 “hold” e 3 “sell”. È quanto emerge dal ‘rating di consenso di Bloomberg’ su Stellantis, con il prezzo obiettivo medio che è pari a 13,69 euro, ossia un potenziale upside di quasi di oltre il 16% rispetto ai prezzi attuali. Da inizio anno il titolo Stellantis ha registrato una flessione di circa il 6,6%, con una capitalizzazione di mercato di 32,24 miliardi di euro.