Notizie Notizie Mondo Ray Dalio: ‘mondo impazzito, investitori inondati di cash comprano sogni, non società in utile’

Ray Dalio: ‘mondo impazzito, investitori inondati di cash comprano sogni, non società in utile’

6 Novembre 2019 08:18

Il mondo è impazzito,  il sistema è a pezzi: il nuovo monito agli investitori e alle banche centrali stavolta arriva dal fondatore dell’hedge fund numero uno al mondo: ovvero da Ray Dalio di Bridgewater Associates, noto in Italia soprattutto per le puntate short lanciate contro diversi titoli quotati a Piazza Affari, in vista delle elezioni politiche del 4 marzo del 2018.

Dalio dice la sua sia attraverso un post su LinkedIn che in un’intervista rilasciata alla Cnbc.

Nel post su LinkedIn “The world has gone mad and the system is broken”, il gestore se la prende con le banche centrali, riprendendo una polemica sempre attuale: quella secondo cui le ripetute iniezioni di liquidità nei vari sistemi finanziari starebbero facendo più male che bene.

Ray Dalio se la prende anche con i gestori dei fondi di venture capital che, a suo avviso, stanno costringendo le start-up ad accettare soldi perché loro ne hanno così tanti, tanto da avvertire la necessità di distribuirne un po’ ai fondi per giustificare le loro laute commissioni.

Per quanto riguarda poi i governi, “quasi certamente” i loro deficit saliranno in modo significativo a causa dell’assistenza fornita dalle banche centrali. Una dinamica che interesserà soprattutto le aree economiche che emettono le valute usate come riserve valutarie, dunque “Stati Uniti, Europa e Giappone, con conseguenze sul dollaro, sull’euro e sullo yen“.

Ma il fondatore di Bridgewater Associates non si ferma certo qui. Sulle banche centrali, l’accusa è di continuare ad “acquistare asset finanziari, nel loro futile tentativo di sostenere al rialzo l’attività economica e l’inflazione”.

E, con tutta questa liquidità in circolazione, gli investitori – come nel caso dell’esempio fatto sul venture capital – sono portati ad acquistare, con il risultato di alimentare una dinamica di asset con prezzi sempre più alti.

Alla fine “visto che gli investitori hanno così tanti soldi da spendere, e considerate le storie di successo del passato di quelle azioni di società tecnologiche rivoluzionarie che hanno fatto così bene, il risultato è che mai dall’esplosione della bolla dot-com ci sono state così tante aziende che non devono fare profitti o neanche indicare percorsi chiari per fare profitti per vendere i loro titoli”.

Queste aziende, sottolinea Ray Dalio, possono infatti “vendere i loro sogni, a quegli investitori pieni di soldi e con grandi margini di indebitamento” senza promettere alla fine granché.

Non è certo la prima volta che Ray Dalio punta il dito contro le banche centrali, la cui politica monetaria straordinariamente espansiva, a suo avviso, non riuscirà a evitare il peggio, in particolare la recessione.

“I tassi di interesse diventano così bassi che abbassarli in modo sufficiente da stimolare la crescita non funziona più”, aveva scritto il fondatore di Bridgewater Associates in un saggio pubblicato su LinkedIn alla fine di agosto. Ancora prima aveva parlato di inasprimento della guerra valutaria, dicendo la sua anche sugli investimenti più opportuni da scegliere in questo contesto presentando, in particolare, l’investimento migliore.