Notizie Notizie Mondo Quattro dei Magnifici 7 alla prova dei conti. Si parte con Tesla e Meta

Quattro dei Magnifici 7 alla prova dei conti. Si parte con Tesla e Meta

22 Aprile 2024 16:31

Gli utili stellari delle big tech, in particolare dei Magnifici 7, hanno spinto il mercato azionario al rialzo per più di un anno. Dopo l’inizio con il botto del 2024, il mese di aprile si è verificato particolarmente sfidante per i titoli tecnologici e i semiconduttori legati all’AI. Il recente sell-off ha aumentato la pressione sul settore tecnologico soprattutto in vista della stagione delle trimestrali, che entra nel vivo per le big tech proprio questa settimana.

I Magnifici 7 alla prova dei conti

La settimana scorsa i Magnifici 7 (Apple, Alphabet (Google), Nvidia, Meta Platforms, Tesla, Microsoft ed Amazon) hanno perso complessivamente circa 950 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato, si tratta della perdita più grande mai accaduta sui mercati. Microsoft ha perso il 5,4% la scorsa settimana, la performance più debole da gennaio 2023. Mentre il titolo più chiacchierato di Wall Street, Nvidia ha registrato la settimana peggiore da settembre 2022 entrando in correzione ovvero un calo delle azioni superiore del 10% dai massimi storici toccati a marzo.

Questa settimana tra martedì e venerdì vedremo i conti di Tesla (martedì 23 aprile), Meta Platforms (mercoledì 24 aprile), Alphabet e Microsoft (entrambe giovedì 25 aprile), che potrebbero offrire un’opportunità al rialzo sia per i titoli in questione che per l’indice principale S&P 500 che nel mese di aprile ha evidenziato un calo del 5,5%.

Trimestrali USA, le previsioni degli analisti

Gli analisti prevedono una crescita degli utili del settore tech e IT del 20% nel primo trimestre dell’anno. Mentre gli utili del S&P 500 sempre nel primo trimestre dell’anno sono previsti in crescita dello 0,5%. Numeri condizionati anche dalla performance dei quattro dei Magnifici 7.

“Le previsioni puntano a un calo generalizzato nei conti di Tesla: gli analisti stimano un utile per azione a 0,46 dollari, in ribasso del 45% rispetto all’anno scorso, e un fatturato a 22,17 miliardi di dollari, in contrazione del 5% rispetto all’anno precedente. Questi aggiustamenti al ribasso delle stime sugli utili nell’ultimo mese sono parte del motivo per cui il prezzo delle azioni ha sofferto così tanto nell’ultimo periodo.” Scrive in una nota Sam North, market analysts, eToro.

Inutile sottolineare l’importanza dei titoli tech per l’andamento complessivo degli indici USA. I Magnifici 7, che hanno raddoppiato il proprio valore in media nel 2023, rappresentano il 29% della capitalizzazione dell’indice S&P 500. Si tratta della più alta concentrazione degli ultimi decenni.

“Se possiedi azioni statunitensi, non puoi ignorare la performance di queste società”, ha affermato Nael Fakhry, co-chief investment officer, Osterweis Growth and Income Strategy.

Settimana scorsa la piattaforma di streaming, Netflix ha pubblicato conti ben superiori alle attese, ma il titolo ha evidenziato un calo del 9% dopo aver annunciato che a partire dal 2025 il gruppo non fornirà più i dati sui nuovi iscritti e i ricavi per utente. Questa notizia è stata interpretata come un’attesa di profitti in calo nei prossimi mesi.

Il peso dei tassi Fed

I titoli tech hanno beneficiato del crescente entusiasmo per l’intelligenza artificiale e della convinzione che l’economia statunitense fosse diretta verso un atterraggio morbido. Un atterraggio morbido (ovvero un calo dell’inflazione senza osservare per forza una recessione pesante) sarebbe significato un avvio della fase dei tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve, una mossa sempre meno probabile a causa delle pressioni sui prezzi negli Stati Uniti. Un rallentamento alla stretta monetaria della Fed avrebbe indubbiamente spinto al rialzo la performance dei titoli tecnologici. Queste prospettive sono state messe in discussione dopo i recenti report sull’inflazione ed il mercato del lavoro.

I prezzi al consumo (CPI) sono aumentati al 3,5% nei 12 mesi terminati a marzo sopra le attese degli economisti del 3,4%. Il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato la scorsa settimana che la Fed non è pronta ancora ad abbassare i tassi di interesse.