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Nvidia: titolo in correzione, -10% dal massimo storico

10 Aprile 2024 16:14

La cavalcata in borsa di Nvidia, spinta dal boom dell’intelligenza artificiale, ha subito una battuta d’arresto nelle ultime due settimane. Dal massimo storico del 25 marzo scorso il titolo ha perso oltre il 10%, entrando ufficialmente in territorio di correzione. Ecco tutti i dettagli sugli ultimi movimenti e sulle ragioni che possono aver determinato il recente calo.

Nvidia in calo del 10% dall’ultimo record

Nvidia ha archiviato l’ultima seduta con un ribasso del 2% a 853,54 dollari e ha aperto la sessione odierna poco mossa, dopo i dati peggiori delle attese sull’inflazione statunitense che hanno sostanzialmente spazzato via le residue speranze di un taglio dei tassi a giugno da parte della Fed.

Le azioni della società che produce chip per l’elaborazione grafica (GPU) sono scese del 10,15% dal record assoluto di 950,02 dollari, registrato il 25 marzo. Un calo di oltre il 10% rispetto all’ultimo massimo viene convenzionalmente interpretato come una correzione del titolo.

L’ultimo record è stato stabilito al culmine di un rally poderoso che ha consentito a Nvidia di diventare la terza azienda statunitense in termini di capitalizzazione di mercato, alle spalle di Microsoft ed Apple, con una market cap di oltre 2.130 miliardi di dollari. Da inizio anno il titolo è comunque in rialzo di circa il 72%, dopo il +239% del 2023. Una performance che ha anche alimentato le speculazioni su un possibile frazionamento azionario.

La correzione arriva dopo un rally da urlo

La corsa di Nvidia è stata trainata prevalentemente dal suo ruolo da protagonista nel mercato in forte espansione dell’intelligenza artificiale (AI). La società di Santa Clara, infatti, ha saputo fin da subito, e più di tutti, monetizzare la forte domanda di chip per l’AI, grazie alla popolarità dei modelli di intelligenza artificiale generativa. Le GPU di Nvidia vengono richieste soprattutto per applicazioni di AI ad alta intensità di calcolo, come ChatGPT di OpenAI.

Nell’ultima trimestrale, la società ha totalizzato ricavi per 22,1 miliardi di dollari, più che triplicati rispetto ad un anno prima, con una crescita del 409% per le entrate della divisione Data Center, pari a $18,4 miliardi.

Per il trimestre in corso, Nvidia ha anticipato un ulteriore incremento del fatturato a 24 miliardi (+234% su base annua). Inoltre, l’azienda ha confermato che la crescita nei Data Center proseguirà anche oltre il 2024.

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I possibili motivi della correzione di Nvidia

È difficile individuare una spiegazione oggettiva che giustifichi il recente calo delle azioni Nvidia. Sicuramente, devono essere subentrate ragionevoli prese di profitto, con diversi investitori propensi a monetizzare i guadagni accumulati negli ultimi mesi.

Ma molti iniziano anche a chiedersi se la crescita attesa dei ricavi e dei profitti dell’azienda, legata alla domanda futura di intelligenza artificiale, non sia già ampiamente riflessa nelle valutazioni attuali. Non sembrano pensarla così gli analisti di Wall Street, che assegnano mediamente un target price di 988 dollari a Nvidia, con 60 raccomandazioni d’acquisto, 7 ‘hold’ e nessun ‘sell’.

Inoltre, Nvidia potrebbe presto dover fare i conti con una concorrenza agguerrita da parte di altri colossi dei chip, come Intel o AMD.

Da Intel un nuovo chip per sfidare Nvidia

Proprio ieri, Intel ha presentato un nuovo chip per l’intelligenza artificiale chiamato Gaudi 3, volto a potenziare modelli linguistici di grandi dimensioni, la tecnologia fondamentale alla base di strumenti di AI generativa come ChatGPT. In particolare, Gaudi3 consentirà di migliorare le prestazioni in due aree chiave: l’addestramento dei sistemi AI e l’esecuzione del software finale.

Secondo Intel il nuovo chip sarà più veloce ed efficiente dal punto di vista energetico rispetto all’H100 di Nvidia. Addestrerà alcuni modelli AI 1,7 volte più rapidamente e sarà 1,5 volte migliore nell’esecuzione del software. Il chip rivaleggerà con il più recente H200 di Nvidia, esibendo prestazioni leggermente più elevate in alcune aree e lievemente inferiori in altre.

Il processore aggiornato di Intel sarà ampiamente disponibile nel terzo trimestre. Nel frattempo, Nvidia intende consolidare il proprio vantaggio con una piattaforma appena annunciata e denominata Blackwell. AMD, invece, ha recentemente presentato una lineup di acceleratori chiamata MI300 per fare concorrenza a Nvidia nei processori per pc.

Le stime sul futuro dell’AI

Le opinioni degli analisti sul futuro del mercato dell’intelligenza artificiale sono contrastanti. Da un lato, la spesa delle aziende per gli strumenti di AI generativa è prevista in aumento da 40 miliardi di dollari del 2024 a $151 miliardi nel 2027. Nei 12 mesi conclusi a gennaio Nvidia ha realizzato ricavi da Data Center per 47 miliardi, previsti in crescita a 95 miliardi nell’esercizio in corso. Numeri che consoliderebbero la supremazia dell’azienda californiana nel settore.

Dall’altro lato, alcuni esperti prevedono un ridimensionamento della domanda dopo il 2025, con una flessione ciclica entro il 2026. Questo, anche a causa di una maturazione degli investimenti da parte degli hyperscaler, che faranno sempre più affidamento sui propri chip invece che acquistarli da fornitori esterni come Nvidia.