Notizie Notizie Italia Poste, il 2025 parte sui massimi. Primo test il 21 febbraio con la trimestrale, attesa per timing Opv

Poste, il 2025 parte sui massimi. Primo test il 21 febbraio con la trimestrale, attesa per timing Opv

31 Gennaio 2025 16:53

Inizia bene il 2025 a Piazza Affari per Poste Italiane che si muove sui massimi storici, con una capitalizzazione proiettata verso i 20 miliardi di euro.  Una corsa rialzista già partita nel 2024 (soprattutto nella parte finale dell’anno) che non si è interrotta nonostante la decisione del Tesoro lo scorso ottobre di posticipare il collocamento della nuova tranche. Un processo che, secondo alcuni rumors circolati nei mesi scorsi, potrebbe prendere forma in primavera.

Intanto nel pomeriggio il titolo sta prendendo fiato e limando i guadagni (cede lo 0,17% circa a quota a 14,63), con un saldo da inizio anno che resta, tuttavia, positivo (+7,7%circa  ytd).

Aspettando nuovi annunci dal Mef, il prossimo 21 febbraio è previsto il consiglio di amministrazione di Poste Italiane. Giorno in cui il board sarà chiamato ad approvare i risultati preliminari di Gruppo relativi all’esercizio 2024, a presentare i risultati preliminari di Gruppo per il 2024 e la guidance 2025 del piano strategico “The Connecting Platform”.

Ma quali sono le attese degli analisti per l’ultimo trimestre del 2024? Ecco le stime di Barclays e JPMorgan.

Le attese degli analisti: per Barclays il focus è sulla guidance 2025

La settimana prossima la stagione degli utili si accende anche a Piazza Affari, con alcune big del Ftse Mib che presenteranno i conti 2024. Per Poste Italiane bisognerà attendere ancora qualche settimana per la pubblicazione dei risultati finanziari, con gli analisti che sono già al lavoro e snocciolano le loro attese. Tra questi, Barclays che nei giorni scorsi hanno diffuso un report sulla società, quotata dall’ottobre del 2015 a Piazza Affari. “Prevediamo un utile netto di gruppo di 407 milioni di euro per il quarto trimestre 2024 e un Ebit di 566 milioni (+10% a/a)”, indicano gli esperti della banca inglese che segnalano poi tre elementi: “focus sulla guidance 2025, raggiungimento target 2024 e le dinamiche nel business ‘Servizi di Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione’ nel 2024 e oltre“.

Per quanto riguarda l’outlook per l’esercizio in corso, Barclays ricorda che Poste non ha mai presentato dati intermedi per il 2025 (numeri che saranno diffusi per la prima volta in occasione della presentazione dei risultati dell’anno fiscale 2024). “Ci attendiamo un Ebit di 3 miliardi (+5% anno su anno), un utile netto di 2,1 miliardi (+5% a/a) e un DPS di 1,05 euro”, stima il broker inglese che conferma la raccomandazione equal weight sul gruppo finanziario guidato da Del Fante ma rivede al rialzo del 4% il target price da 12,2 a 12,7 euro.

Per gli analisti di JPMorgan l’Ebit rettificato di Poste Italiane dovrebbe mostrare una crescita del 6% nel quarto trimestre, in linea con la guidance. Per quanto riguarda il 2024, le stime della banca d’affari Usa indicano un Ebit rettificato sempre in linea con la guidance aggiornata e pari a 2,8 miliardi. “Poste Italiane probabilmente fornirà un aggiornamento sulla sua strategia, sebbene sia nel primo anno del suo nuovo piano”, aggiungono gli analisti.

Privatizzazione: dopo lo stop temporaneo di ottobre nessuna tempistica, solo rumors

Sul progetto di privatizzazione e tantomeno sulle tempistiche non ci sono novità. Il collocamento della seconda tranche sarebbe dovuto partire lo scorso 21 ottobre (prevista la dismissione di un ulteriore 14% nelle mani del Tesoro), ma un annuncio ufficiale del Mef ha bloccato una macchina che stava per avviarsi. Da quel momento in poi solo rumors, con l’indicazione che il momento propizio per scongelare l’operazione sarebbe stato la primavera 2025. Ma niente di ufficiale finora.

“Va ricordato che il governo ha varato a settembre il Dpcm che consente di procedere alla dimissione”, ricordano da “Il Sole 24 Ore“.

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Il punto tecnico su Poste Italiane

(analisi a cura di Simone Borghi)

Il titolo Poste Italiane continua a mostrare un trend decisamente positivo, mantenendo una solida impostazione rialzista che ha caratterizzato gli ultimi mesi. Il grafico evidenzia una dinamica di forza tecnica che ha portato il titolo a superare importanti resistenze e a toccare oggi nuovi massimi storici a 14,7 euro (massimo intraday).

La struttura tecnica di Poste Italiane rimane impostata al rialzo, supportata dalla tenuta della trendline ascendente (linea blu) che collega i minimi crescenti di agosto e novembre 2024. Questo elemento conferma la solidità del trend di medio termine, insieme alla posizione del prezzo sopra la media mobile a 50 periodi (linea gialla) e alla media mobile a 200 periodi (linea arancione), che rappresentano rispettivamente supporti dinamici di breve e lungo termine.

Dal punto di vista delle resistenze, il primo livello critico è rappresentato da 14,7 euro, toccato durante la seduta odierna e corrispondente a un massimo storico. Un eventuale superamento di questa soglia, accompagnato da volumi crescenti, potrebbe spingere il titolo verso nuovi obiettivi in area 15 euro e oltre, aprendo la strada a un ulteriore rafforzamento del movimento rialzista.

Sul fronte dei supporti, il primo livello chiave è individuabile a 14,2 euro. Questo livello rappresenta un’importante area di consolidamento e, in caso di correzione, potrebbe offrire un valido sostegno al prezzo. Più in basso, troviamo i supporti statici a 13,46 euro e 12,82 euro, dove transita anche la media mobile a 200 periodi. La perdita di quest’ultimo livello comprometterebbe il quadro rialzista, aprendo a scenari di debolezza più marcati.

L’RSI a 14 periodi si trova attualmente in area 68,9, vicino alla soglia di ipercomprato. Questo suggerisce che, sebbene il momentum rialzista sia forte, il titolo potrebbe necessitare di una fase di consolidamento nel breve termine prima di proseguire verso nuovi massimi. Il MACD, al contrario, evidenzia una configurazione positiva, con la linea principale sopra il segnale e in territorio rialzista, confermando il buon stato di salute del trend.

Dal punto di vista volumetrico, le ultime sedute hanno registrato un incremento degli scambi, un fattore che rafforza la validità del recente breakout sopra i 14,2 euro. Tuttavia, sarà fondamentale monitorare i volumi nei prossimi giorni per valutare la sostenibilità del movimento ascendente e l’eventuale forza di un nuovo breakout.