Notizie Notizie Mondo Musk a Buffett: “Tesla è la più grande occasione persa”

Musk a Buffett: “Tesla è la più grande occasione persa”

Pubblicato 30 Marzo 2023 Aggiornato 30 Marzo 2023 21:00

Secondo Elon Musk, ceo di Tesla, l’errore più grande nella storia di Warren Buffett è non aver investito nel produttore di macchine elettriche nel lontano 2008 quando la società valeva solo $200 milioni di dollari.

In una risposta a un post su Twitter che mostra come il portafoglio di Berkshire Hathaway sia cresciuto dal 1994 al 2022, Musk ha sminuito la performance dell’Oracolo di Omaha twittando: “Oppure avrebbe potuto investire in Tesla con una capitalizzazione di mercato di $ 200 milioni quando ha avuto l’opportunità di farlo”.

Secondo Musk, il braccio destro di Buffett, Charles Munger ha perso una grande opportunità alla “fine del 2008” di investire in Tesla quando la società valeva solo $ 200 milioni. Ora il valore di Tesla è di circa $600 miliardi e la holding di Buffett ha più di $128 miliardi in contanti e fondi a breve termine da investire.

Sembra che Musk non abbia mai digerito la riluttanza dei veterani di Omaha di investire nel progetto che l’ha reso l’uomo più ricco del mondo ovvero Tesla. La rivalità tra Musk e Buffett, il primo più imprenditore che investitore, rispecchia la grande differenza tra le due generazioni e il loro approccio nei confronti dell’innovazione. I due modi diversi ad approcciarsi agli investimenti, due opposti completi in termini di propensione al rischio. Ma vediamo insieme i loro traguardi nel corso della loro carriera.

Musk vs. Buffett

Da fuori sembrerebbe che il ceo e co-fondatore del produttore di macchine elettriche, Musk sia infastidito dal fatto che le azioni di Tesla non facciano parte del leggendario portafoglio di 63 titoli di Buffett. Alla fine il peso di Tesla sull’S&P 500 è dell’1,6%, rendendolo l’ottavo titolo più importante per il principale indice USA.

O forse Musk è irritato dal fatto che Buffett possieda due dei principali rivali di Tesla: il produttore cinese di auto elettriche BYD e il produttore di veicoli tradizionali General Motors. Per la precisione Berkshire Hathaway possiede il 12% di BYD e una quota del quasi il 4% di GM.

Una cosa però è certa, investire in Tesla nel lontano 2008 avrebbe prodotto risultati straordinari per il track record di Buffett. Un investimento di 200 milioni di dollari effettuato in Tesla alla fine del 2008 varrebbe oggi 599 miliardi di dollari. In altre parole un incredibile guadagno del 299,208%. Al confronto il valore del titolo Berkshire Hathaway é aumentato del 373% da allora, questo supera la crescita del 339% dell’indice S&P 500 relativa allo stesso periodo ma è molto meno rispetto a ciò che le azioni Tesla avrebbero offerto.

Grafico di lungo periodo di Tesla (linea bianca), S&P 500 (linea blu) e Berkshire (linea arancione)

Tesla vs. Berkshire Hathaway

Visto che Buffet non ha acquistato Tesla nel 2008, vediamo in che cosa ha preferito investire. Tra le sue scelte la società elettrica MidAmerican Energy, ora completamente incorporata nell’unità energetica di Berkshire Hathaway. E una posizione nella società assicurativa svizzera, Swiss Re aperta nel pieno della crisi finanziaria, secondo i dati di S&P Global Market Intelligence.

Il titolo di Tesla é cresciuto del 13.855% dall’IPO nel luglio 2010. Nel corso di quel periodo, le azioni di Berkshire sono aumentate solo del 289,6%. Ricordiamo ancora che questo supera il guadagno del 264% dell’S&P 500.

Ecco il problema, però. I rendimenti di Tesla potrebbero superare quelli di Berkshire. Ma il “costo nascosto” è il rischio elevato. Ad esempio, il titolo Tesla è crollato di oltre il 45% dal picco di gennaio 2022. Le azioni di Berkshire Hathaway, d’altra parte, sono diminuite solo del 12,1%, ovvero la metà di quanto l’S&P 500 ha perso in quel periodo.

Buffett non ha mai detto di essere perfetto. “Nel corso degli anni, ho commesso molti errori”, ha scritto nella lettera annuale agli azionisti. “Di conseguenza, la nostra vasta collezione di imprese è attualmente composta da poche imprese che hanno un’economia davvero straordinaria, molte che godono di ottime caratteristiche economiche e un grande gruppo che è marginale”.