Notizie Notizie Italia Mps: bis di buy post utili. M&A solo nei rumor, banca ora costa troppo?

Mps: bis di buy post utili. M&A solo nei rumor, banca ora costa troppo?

7 Agosto 2023 11:47

Mps: titolo +7% a Piazza Affari, è bis di buy dopo i conti della banca senese. Equita SIM alza target price e stime, commentando le dichiarazioni del ceo Luigi Lovaglio. Ma le prospettive di risiko?

Bis di buy sul titolo Mps-Monte dei Paschi di Siena a Piazza Affari, dopo la pubblicazione dei conti, la scorsa settimana, relativi al primo trimestre e primo semestre del 2023.

Le quotazioni della banca senese si portano anche oggi in cima al listino del Ftse Mib con uno scatto che, all’inizio della sessione, è pari al 7% circa.

Alle 11.45 circa ora italiana, le azioni del Monte dei Paschi avanzano di oltre il 6%, a quota 2,691 euro.

La notizia dei buy che si affollano sul titolo è sicuramente positiva per gli azionisti del Monte di Stato italiano:

non tanto, invece, per il governo Meloni e, in generale, per lo Stato stesso maggiore azionista, che punta a liberarsi della quota di maggioranza, nel capitale dell’istituto, pari al 64%.

La corsa del titolo rende infatti la banca Monte dei Paschi di Siena, agli occhi di eventuali predatori che per ora, a dispetto dei rumor, non si sono neanche palesati, decisamente più costosa rispetto a quando le azioni venivano ripetutamente bombardate dai sell alla borsa di Milano.

In particolare, alcuni banchieri interpellati da Reuters hanno posto la questione di una Mps probabilmente troppo costosa, soprattutto rispetto ai tempi dell’occasione di UniCredit, sfumata poi alla fine del 2021 proprio per una questione di prezzo , a causa dell’incapacità sia da parte del ceo di Piazza Gae Aulenti Andrea Orcel che dello stato azionista di Mps di arrivare un accordo.

Tra l’altro, alle banche italiane a quel tempo conveniva anche lanciarsi nel risiko, visto il tesoretto di stato della dote fiscale.

LEGGI ANCHE

Mps: dal Tesoro di Draghi no a banca pubblica forever. Privatizzazione è un diktat, ma dopo saga UniCredit M&A più complesso. E il piano Isacco?

Mps-UniCredit: le trattative collassano, è ufficiale. Cronaca di un flop annunciato? Le richieste di Orcel ‘troppo punitive’

Mps: da Lovaglio messaggi ‘supportive’

Gli analisti di Equita SIM tornano oggi a fare il punto della situazione, commentando le dichiarazioni che sono state rilasciate dal ceo Luigi Lovaglio nella call indetta per commentare i risultati di bilancio del Monte.

La SIM milanese ha parlato di messaggi “supportive”, che giustificano, a suo avviso, una revisione al rialzo del target price assegnato al titolo pari a +3% a 3,3 euro, dopo la guidance fornita dalla banca per l’intero 2023.

Ora Mps prevede un margine di interesse superiore a 2,1 miliardi, rispetto al target di 2,1 miliardi atteso prima della diffusione dei conti.

Le commissioni sono attese in crescita a oltre 1,3 miliardi, rispetto al target di 1,3 miliardi precedente.

La strategia incentrata sul taglio dei costi fa sì che l’outlook sia di costi inferiori a 1,85 miliardi, rispetto agli 1,87 miliardi precedentemente attesi.

Il Cor, costo del rischio, è stato invece rivisto al rialzo a 55 punti base rispetto ai 53 punti base previsti, mentre l’utile pre tasse di Mps del 2023 è atteso a un valore superiore a 1 miliardo di euro, rispetto alla stima precedente che si fermava a 1 miliardo.

LEGGI ANCHE

Mps, sorpresa utili, guidance e dividendi: titolo scatta. Occhio a parole Lovaglio

Sostegno Bce a NII banche non sarà infinito

Certo, il sostegno dei rialzi dei tassi lanciati ripetutamente dalla Bce di Christine Lagarde non sarà infinito, e di questo hanno preso atto di recenrte, con la pubblicazione delle trimestrali, anche i ceo di altre banche, come il numero uno di UniCredit, Andrea Orcel,

Del dietrofront dell’NII  ha parlato lo stesso amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, dicendo di prevedere che il margine di interesse testerà il picco nel terzo trimestre del 2023, per poi iniziare a scendere nel corso del quarto trimestre.

Di conseguenza, ha aggiunto il ceo, “i costi dovrebbero essere al centro della nostra strategia perchè il margine di interesse non potrà continuare a crescere a questo livello e noi vogliamo essere sicuri che nel 2024 e nel 2025 continueremo a crescere ancora, in termini di risultato operativo”.

Tra le dichiarazioni supportive rilasciate dal ceo Luigi Lovaglio, Equita SIM cita proprio il “focus su costi ed efficienze operative, considerate elemento chiave per sostenere un buon livello di profittabilità anche in una fase di tassi meno supportive” e il fatto che, a tal proposito, il trimestre abbia “mostrato ulteriori miglioramenti sulle spese non-HR con spazio per ulteriori efficienze che sarà pienamente visibile tra il secondo semestre del 2023 e il 2024”.

Altra dichiarazione supportive quella con cui il ceo, sul fronte dividendi, ha aperto alla possibilità di ‘anticipare il ritorno al dividendo sull’utile 2024″.

Equita alza target price sul titolo Mps

Andrea Lisi di Equita SIM ha scritto che la SIM ha rivisto al rialzo “le stime di EBT 2023/24 del 13%/5% principalmente per
riflettere maggiore NII (margine di interesse) e minori costi operativi”.

Predisposto anche un “leeggero fine tuning sulle stime 2025/26 principalmente per minori costi. Il target price sul titolo del Monte dei Paschi di Siena è stato alzato del 3% a 3,3 euro, a fronte di un P/TE per il 2024 pari a 0,37 volte:

“Siamo consapevoli che il titolo tratta a multipli compressi (2024 P/TE = 0.3x) e che, qualora la banca dovesse continuare a confermare i
miglioramenti sul fronte operativo, vi sia spazio per rerating – ha scritto Andrea Lisi – D’altra parte, in un contesto di mercato che si sta mostrando supportive per il settore nel suo complesso e in cui non ci attendiamo necessariamente un’accelerazione dell’M&A nel breve termine, manteniamo HOLD su base relativa”.

Il punto è che, infatti, di pretendenti di Mps non si vede neanche l’ombra. E che finora, la parola M&A è stata presente più nella girandola delle indiscrezioni di Borsa che nelle dichiarazioni dei manager di altre banche.