Notizie Notizie Italia Intesa SanPaolo: monito su tassi e costi POS

Intesa SanPaolo: monito su tassi e costi POS

21 Dicembre 2022 11:00

Bce, rialzi tassi e banche, ma anche Pos e contanti: in un’intervista rilasciata a SkyTg24, il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, ha parlato di diverse questioni che interessano direttamente l’Italia:

Quando i tassi di interesse si alzano eccessivamente neanche le banche sono contente, perchè i rialzi possono mettere in difficoltà sia le famiglie, che hanno dei mutui, sia le imprese, che hanno fatto degli investimenti”, ha detto Gros-Pietro, aggiungendo che questa situazione “da un lato rende questi investitori meno propensi a ingaggiarsi in nuovi investimenti e dall’altro può metterli in difficoltà nel far fronte ai pagamenti delle rate dei debiti che hanno già contratto”.

Gros-Pietro ha affrontato anche il tema POS o contante, infiammatosi con la legge di bilancio del governo Meloni:

Per quanto riguarda la questione dei costi legati all’utilizzo dei Pos – ha detto il presidente di Intesa SanPaolo  – effettivamente c’è un problema di costo soprattutto per le piccole transazioni, tant’è che noi di Intesa Sanpaolo abbiamo deciso di azzerare le commissioni per i pagamenti dai 15 euro in giù”.

Intesa su Pos e moneta elettronica

L’uso del Pos – ha spiegato ancora- comporta un costo che è solo in parte legato all’utilizzo del conto corrente sul quale vengono versati i denari. Poi c’è un’altra commissione che è pagata all’emittente della carta di credito, poi c’è ancora una commissione che è legata all’uso della macchinetta. Sia il circuito delle carte sia le macchinette di solito non sono gestite dalle banche“.

Gros-Pietro ha fatto notare comunque che l’utilizzo della moneta elettronica “sta crescendo e quindi dobbiamo fare in modo che i nostri clienti trovino sempre più possibilità di usarla”.

A tal proposito, la Bce ha pubblicato proprio nelle ultime ore un’analisi sull’utilizzo del contante nell’area euro, che ha confermato la predilezione dell’Italia per il cash, e che ha messo in evidenza allo stesso tempo la spina soprattutto italiana delle commissioni sui bonifici istantanei.

Sul tema, attenzione a tutte le novità in arrivo con la legge di bilancio, proprio sul POS e anche sul bancomat.

Parole Gros-Pietro (Intesa) post attacco Italia contro Bce

Tornando alla questione tassi risollevata dal presidente di Intesa SanPaolo, anche questa è decisamente attuale, in un momento in cui la Bce di Christine Lagarde (presidente della banca centrale) mostra il suo lato hawkish e la propria determinazione a combattere l’inflazione dell’area euro con ulteriori strette monetarie da 50 punti base.

Gian Maria Gros-Pietro ha tenuto a sottolineare nel suo intervento a SkyTg24 che “per noi, come banche è importante che l’economia marci con un passo regolare, anche spedito ma regolare”. Ma anche, per l’appunto, che i tassi troppo alti non sono di gradimento.

Messaggio dunque alla Bce, finita sotto attacco in Italia anche per il lancio del QT-Quantitative Tightening: un annuncio che i mercati prevedevano da tempo, ma che ha provocato comunque uno shock sul mercato secondario dei titoli di stato, mandando i BTP (e lo spread BTP-Bund) in corto circuito.

In primis, sono stati gli stessi esponenti del governo italiano, ovvero il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il ministro della Difesa Guido Crosetto che hanno criticato Francoforte .

Subito dopo la mossa della Bce, i tassi sui BTP italiani a 10 anni si sono alzati a un livello anche superiore a quello della Grecia, mentre la tensione tra l’Eurotower e il governo Meloni aumentava anche per la questione del Mes.

Ha fatto seguito poi, nel fine settimana, il report stilato dalla FABI, il sindacato dei bancari, che ha lanciato l’allarme sul rischio tassi sui mutui verso il 6%.

Effetto tassi più alti su banche: da NPL a doom loop al ‘tesoretto’

Per quanto riguarda l’effetto dei rialzi dei tassi sulle banche, vale la pena ricordare che ci sono conseguenze sia positive che  negative.

Gros-Pietro ha sollevato praticamente la questione degli NPL, crediti deteriorati, ovvero crediti erogati dagli istituti di credito che famiglie e imprese, in un contesto di rallentamento economico e/o di recessione fanno fatica a rimborsare. E che alla fine, trasformandosi in non performing loans, ovvero NPL, mettono in difficoltà le stesse banche.

L’altro effetto negativo è ben rappresentato dall’espressione doom loop, ovvero abbraccio mortale tra banche e debiti nazionali che detengono: un problema che le banche italiane, con la loro esposizione verso i BTP, conoscono da tempo.

Ma è pur vero che esiste una sorta di tesoretto tassi di cui beneficiano le banche e, sembrerebbe, soprattutto le banche italiane. Lo ha spiegato DBRS Morningstar, che ha diramato di recente l’analisi “Banche italiane: i margini di interesse più alti compenseranno i rischi derivanti dalle prospettive più deboli dell’economia”.

Gli analisti hanno fatto anche il nome delle banche a cui si è riferito il rapporto: si tratta dei primi cinque istituti di credito italiani, ovvero di Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, BPER e Banca MPS.

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