Inferno Tesla. Panic selling sulle azioni
Panic selling sul titolo Tesla: a Wall Street l’emorragia non si ferma, e le azioni del colosso americano delle auto elettriche fondato e gestito da Elon Musk si avviano a chiudere non solo l’anno peggiore, ma anche il mese e il trimestre peggiori della sua storia.
Qualcuno, come Eric Jackson, fondatore di EMJ Capital, parla di panic selling sul titolo:
“Un anno fa, Musk era un eroe e (su Tesla) c’era un panic buying sul titolo – ha commentato Jackson, in un’intervista rilasciata alla Cnbc nel corso della trasmissione ‘Closing Bell: Overtime’ – In questo momento, è panic selling“.
Tra le Big Tech Usa, Tesla ha superato anche Meta-ex Facebook, balzando in cima alla classifica dei titoli peggiori del 2022: il tonfo di ieri, pari all’11%, è arrivato dopo le indiscrezioni stampa riportate dal Wall Street Journal, relative alla decisione del gigante attivo nel mercato EV di estendere la sospensione della produzione presso la sua gigafactory di Shanghai, a causa del balzo delle infezioni da Covid tra il personale che presta servizio nella mega fabbrica.
Tesla: titolo -73% da record novembre 2021
L’agenzia di stampa Reuters ha riportato inoltre che la gigafactory di Shanghai, che a questo punto dovrebbe riaprire solo a gennaio, lo farà solo per 17 giorni: qualcosa di insolito, rispetto alle abitudini di Tesla.
E così il bilancio del 2022 peggiora: il titolo ha perso dall’inizio dell’anno il 69%, più del doppio delle perdite sofferte dal Nasdaq e molto oltre i ribassi accusati da altri colossi dell’auto, come Ford (-46% YTD) e General Motors (-43%).
Il titolo è precipitato inoltre del 73% dal record testato nel novembre del 2021.
La notizia fa ancora più scalpore, se si considera che, dall’Ipo lanciata nel 2010, Tesla ha concluso in territorio negativo solo un altro anno, nel 2016, quando era sceso dell’11%.
TSLA si appresta a concludere anche il mese peggiore di sempre: dall’inizio di dicembre, TSLA è scivolata del 44%, mentre dall’inizio del trimestre ha perso il 59%.
Le quotazioni del gigante dell’auto non avevano mai perso più del 25% in un mese, mentre il panic selling che l’ha travolta in questo quarto trimestre del 2022, che si è tradotto per l’appunto in un tonfo pari a -59%, ha superato la precedente perdita più forte di sempre su base trimestrale: quella del secondo trimestre di quest’anno, quando le quotazioni avevano lasciato sul terreno il 38%.
Il dibattito sul ruolo del social Twitter di cui Elon Musk è diventato ufficialmente proprietario e ceo alla fine di ottobre, con il completamento dell’acquisizione da $44 miliardi, rimane acceso, visto che Twitter perde cash e che Musk ha finora venduto titoli Tesla in misura importante:
dalla documentazione relativa alla metà di dicembre, è emerso che Musk ha venduto altre 22 milioni di azioni Tesla, per un valore di $3,6 miliardi, dopo aver detto in precedenza ai suoi milioni di followers che “non c’erano ulteriori piani per vendere i titoli TSLA” , a seguito del 28 aprile.
Tonfo Tesla: ma per Elon la colpa è della Fed
Questione di credibilità, si potrebbe pur dire, da parte di un ceo che gli stessi azionisti del gigante dell’auto definiscono come minimo distratto, se non assente, tutto preso dal suo nuovo giocattolo.
Dopo la sua ultima vendita di azioni TSLA, Musk ha riferito su Twitter Spaces il 22 dicembre scorso che non avrebbe smobilizzato più azioni Tesla per 18-24 mesi. (quanto i mercati gli crederanno, visto che aveva già detto stop alle vendite dei titoli?)
In un dibattito con un azionista Tesla, Elon ha dato ancora la colpa del tonfo delle azioni ai rialzi dei tassi della Fed, twittando che, con la banca centrale Usa propensa ad alzare ulteriormente i tassi nella sua lotta contro l’inflazione “la gente ritirerà sempre di più i propri soldi dalle azioni, per puntare sul cash, provocando di conseguenza un calo delle azioni”.
Certo, con le immense perdite che stanno soffrendo, gli azionista di Tesla non sono affatto contenti. Tanto che lo stesso Elon Musk ha lanciato di recente, chiedendo agli utenti di Twitter se sia il caso di lasciare la guida della piattaforma di microblogging.
Non mancano di fatto gli azionista di Tesla letteralmente infuriati: come quella di Leo KoGuan, che ha chiesto pubblicamente che Twitter abbia un nuovo ceo, e che dunque Elon Musk lasci il comando di quello che reputano il suo nuovo giocattolo che lo sta distraendo dagli affari di Tesla. Questo, l’esito del sondaggio.