Notizie Notizie Mondo Tesla: Elon Musk tutto preso dal giocattolo Twitter. E il titolo crolla: la view degli analisti

Tesla: Elon Musk tutto preso dal giocattolo Twitter. E il titolo crolla: la view degli analisti

22 Novembre 2022 14:02

Titolo Tesla sotto attacco, con il suo ceo Elon Musk tutto preso dal suo nuovo giocattolo Twitter, appena acquistato.

Le quotazioni del colosso delle auto elettriche (EV) hanno scontato nelle ultime ore anche l’allarme Covid in Cina, che ha scatenato timori sul rischio che gli stabilimenti cinesi di Tesla vengano di nuovo chiusi.

Il governo di Pechino sta valutando il lancio di nuove misure di restrizioni e lockdown di attività nell’ambito della sua Zero Covid Policy, politica di tolleranza zero nei confronti del virus.

Nel mese di marzo, Tesla è stata costretta a sospendere la produzione della sua Gigafactory di Shanghai per ben due volte, a causa del rialzo delle infezioni nell’area.

Vale la pena ricordare che la Gigafactory di Tesla è la fabbrica di auto elettriche più grande al mondo, con una produzione di 2.000 veicoli ogni giorno, soprattutto auto Model Y e Model 3, che vengono vendute a consumatori cinesi e giapponesi, ma anche al mercato europeo, considerato cruciale per l’azienda.

Tesla sotto attacco, ai minimi da fine 2020. Pesa Covid Cina

Non è una sorpresa che ieri il titolo Tesla abbia riportato la perdita più sostenuta tra i titoli scambiati sullo S&P 500, scivolando fino a -6,5% a quota $168,52, ai minimi dal novembre del 2020.

L’ansia dei trader è stata riaccesa dalla notizia delle prime morti dal mese di maggio, in Cina, legate al Covid.

La Cina ha aumentato le misure di restrizioni e lockdown in alcune regioni: colpita anche la capitale Pechino.

Ma non si può parlare ovviamente soltanto di Covid (che è già molto, vista la grandezza della Gigafactory).

Sono mesi che il titolo Tesla sconta il quadro macroeconomico caratterizzato da una elevata inflazione e dalla paura che tutto il mondo finisca in recessione:il mix inflazione-recessione è perfetto per zavorrare la propensione a spendere dei consumatori, in tempi tra l’altro di guerra, dove riuscire a fare una previsione è già un’impresa non da poco.

Non ha aiutato neanche il richiamo recente di 300.000 auto Tesla, a causa di un difetto nella luce di retromarcia.

C’è però qualcosa che affligge gli azionisti di Tesla e chi si chiede se sia il caso di posizionarsi nel titolo, dopo i recenti schiaffi in Borsa: questo qualcosa è, per l’appunto, il nuovo giocattolo di Elon Musk, ovvero Twitter.

In realtà, Musk è tutto concentrato su Twitter almeno da aprile, quando ha lanciato la sua offerta di acquisizione del social network da $44 miliardi: un’Opa che è diventata subito una vera e propria soap opera del mondo della finanza, tutta incisa nei tweet che Elon ha scritto in modo febbrile e caotico.

Una soap opera in cui i colpi di scena non sono mancati: memorabile la decisione di Elon Musk di mollare l’osso facendo finire la questione in tribunale e inaugurando una estate di alta tensione tra il tycoon e i vertici di Twitter.

Alla fine, Musk ha annunciato di voler andare avanti con l’acquisizione, al prezzo precedentemente concordato di  54,20 dollari per azione.

I deliri sono stati sospesi con una breve parentesi di realtà alla fine di ottobre, quando Elon Musk, fondatore e numero uno di Tesla, è diventato ufficialmente ceo e nuovo proprietario di Twitter. Ma la parentesi è durata l’arco di qualche ora, in quanto subito sono riiniziati commenti, tweet e annunci shock: in primis, quello di tagliare fino a 3700 posti di lavoro, o il 50% dello staff, nell’intento di ridurre i costi e generare un fatturato più alto.  Ma anche la proposta di far pagare 8 dollari agli account verificati e professionali, quelli con la spunta blu.

Sono seguiti altri giorni di febbrile e costante esaltazione del proprio ego, sfociati nel panico ‘Twitter sta per chiudere’, con tanto di hashtag #RIPTwitter #TwitterTakeover #TwitterDown e, ovviamente, #Mastodon, il nome del social alternativo a Twitter verso cui tanti utenti starebbero migrando.

Elon Musk e il caso Milo Manara. La reazione dell’artista

E’ poi esploso il caso Milo Manara, con Musk che ha pubblicato un tweet con un’immagine del disegnatore senza aver cura di chiedere alcun permesso o senza porsi il problema di una eventuale violazione del diritto d’autore.

https://twitter.com/elonmusk/status/1594500655724609536/photo/1

Tanto che Milo Manara in persona ha commentato su Facebook il caso: “I wish Elon Musk would be forced to tweet a thousand times: “I will never use Milo Manara drawings again without permission. I will never again use Milo Manara’s drawings without permission. I will never again use…” How about I sue him, asking for $44Bn in compensation? Then I could buy back Twitter and give it back to someone else to manage!…“.

Ovvero:

Vorrei che Elon Musk fosse obbligato a twittare mille volte: Non userò mai più i disegni di Milo Manara senza permesso. Non userò mai più i disegni di Milo Manara senza permesso. Non userò mai più… E se gli faccessi causa, chiedendogli 44Bn di $ di risarcimento? Così potrei ricomprare Twitter e ridarlo in gestione a qualcun altro!”

Intanto, mentre Twitter è diventata ufficialmente la piattaforma in cui Elon Musk dà sfogo ai suoi deliri, sempre sotto i riflettori del mondo, la domanda è d’obbligo: ma che sta facendo Tesla?

Le cose per il titolo, come scritto sopra, non vanno affatto bene, per i motivi sopracitati.

Ma Tesla sconta anche il fattore Twitter: sia perchè il suo ceo ha continuato a scaricare le azioni, sia per quello che lo stesso mondo hedge fund considera “una perdita di attenzione” da parte del magnate nei confronti della casa automobilistica, come ha spiegato in una nota recente l’analista di Cowen Jeffrey Osborne, parlando di “a loss of focus” su TSLA dall’acquisto di Twitter.

Tesla: tonfo titolo, -50% YTD. Cosa dicono gli analisti

Dopo i rally scatenati incassati nel 2020 e nel 2021, il titolo Tesla è sceso dall’inizio del 2022 di oltre il 50%: e i sell si sono accentuati proprio da quando Musk, all’inizio di aprile, ha rivelato di aver acquisito una partecipazione rilevante in Twitter.

I tonfi hanno portato la capitalizzazione di mercato del colosso EV a scivolare sotto la soglia di $1 trilione, agguantata per la prima volta alla fine di ottobre del 2021 e confermata fino ad aprile. Oggi, Tesla è valutata 530 miliardi di dollari.

A tal proposito, un articolo di Bloomberg segnala l’enorme divario che esiste tra il valore del titolo e il target price fissato in media dagli analisti.

Dopo il crollo del 52% di quest’anno fino a $167,87, emerge che le quotazioni dell’azienda dovrebbero volare dell’80% per centrare il target price medio a 12 mesi fissato dagli strategist, pari a $302.

A fronte di analisti che paventano nuovi tonfi, Bloomberg indica che ce ne sono diversi che rimangono comunque bullish su Tesla.

L’articolo dell’agenzia di stampa segnala infatti che, stando ai dati esaminati, 27 analisti hanno un rating “buy” sul titolo TSLA, a fronte di 11 “hold” e 7 “sell”.

La view più bullish scommette su un valore del titolo a 12 mesi di ben $530. La speranza, per chi investe in Tesla, è che il gruppo EV meriti una tale fiducia riposta.